venerdì, novembre 03, 2006
Artisti quotati
NEW YORK - Un Pollock da record. Una tela dell'artista è stata venduta per 140 milioni di dollari (109 milioni di euro), la cifra più alta mai pagata per un dipinto.
Ma vi rendete conto? Lo voglio ioooooo, uffa! Non ho mai capito il mercato del mondo dell'arte ma mi sembra di capire che un giro di soldi ci sia anche lì, chissà come funziona, ci sono agenti o PR dell'arte che piazzano le tele o che costruiscono storie intorno all'artista per creare un pubblico, per quotarli come si dice in gergo. Mi affascinano sempre le storie di ritrovamenti o di improvvise apparizioni di opere di artisti famosi a livello mondiale, e poi tutta la caciara, scusatemi il termine romano, intorno all'opera e a come sia stata riconosciuta...mah, sembra come se le singole opere di artisti apprezzati (e non) vivano dell'avventure...
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6 commenti:
pollock non mi entusiasma, però se per i miei 50 anni mi regali un picasso, un vettriano, anzi se mi regali proprio lui che ho visto sul sito sembrerebbe un bel tipo, ha 52 anni, scozzese, perfetto per me!!!! posso cedere anche su un lichtenstein vedi tu
cara mammina, vada per il 52enne Vettriano, ma secondo me non accetterà mai che alla sua donna non piace Pollock, ma ti pare? cmq sei pronta a fare da musa, nuda su un letto di lenzuola bianche di seta con coppa di champagne e una goccia di chanel soltanto? sai gli artisti...
A proposito di avventure di artisti...ma ci pensate quanto rimarrebbero stupiti gli artisti dei secoli scorsi a sapere quanto valgono le loro opere!
sì ogni tanto ci penso anche io, per esempio con artisti come Vermeer, pensa che stupore e che colpo gli prenderebbe dopo tutto quello che ha dovuto soffrire in vita, quanto si è sentito incompreso, chissà come rimarrebbe incantato a vederci così interessati sui misteri e sulle chiavi irrisolte dei suoi quadri...e qui vorrei l'ausilio dei due angels che hanno appena trascorso alcuni giorni con noi qui ad Amsterdam e che ci hanno raccontato tutte le pippe mentali che si fa Proust (nella Recherche o come diavolo si scriva) su un quadro mi sembra per l'appunto di Vermeer...
Pippe? Non ti permettere, sai...
Le pippe a cui ti riferisci riguardano il riferimento di Proust ad un piccolo pezzo di muro giallo nel quadro "La veduta di Delft" del Veermer appunto. Nella Recherche, uno dei personaggi, l'anziano scrittore Bergotte, muore alla vista di questo quadro, affranto dalla constatazione di essere stato incapace, con tutta la sua arte riconosciuta di scrittore, di restituire l'emozione del quadro; non solo, ma di aver trascurato questo piccolo particolare.
L'enigma è che, in effetti, come abbiamo potuto constatare de visu, non è assolutamente certo quale sia "il piccolo pezzo di muro giallo", per cui... se si rimane intrigati dalla questione e si dà fiducia a Proust (non considerando nemmeno l'idea di una svista in un autore così meticoloso), ci si può perdere in interessanti considerazioni circa la distanza fra le rappresentazioni mentali del mondo ed il mondo (se questo esiste...), l'irriducibilità dell'esperienza visiva rispetto alla parola scritta, l'illusiorietà della certezza dei resoconti, la vanità autodistruttiva, etc. etc.
Ma che ne vuoi sapere tu...
ecco appunto pippe, o meglio elucubrazioni mentali, ti piace più così?!!
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