venerdì, aprile 20, 2007

La paranza


Sono entrata in fissa con questa canzone di Daniele Silvestri, mi piace il fatto che abbia detto di aver sentito il bisogno di scrivere una canzone molto leggera, così per svagarsi un po' e a chi gli ha chiesto come l'abbiano presa i suoi colleghi abituati a fare i tormentoni stupidi per vendere, lui ha risposto da bravo romano: "Stanno a rosicà!".
Un mito.

P.S. Se fossi capace posterei il video del backstage della canzone da YOUTube....aiuto....please!


Mi sono innamorato di una stronza Ci vuole una pazienza Io però ne son rimasto senza Era molto meglio pure una credenza Un fritto di paranza., paranza...paranza La paranza e una danza Che ebbe origine sull’itala di Ponza Dove senza concorrenza Seppe imporsi a tutta la cittadinanza É una danza Ma si pensa Rappresenti l’abbandono di una stronza Dal calvario alla partenza Fino al grido conclusivo di esultanza Uomini uomini c’è ancora una speranza Prima che un gesto vi rovini l’esistenza Prima che un giudice vi chiami per l’udienza Vi suggerisco un cambio di residenza E poi ci vuole solo un poco di pazienza Qualche mese e già nessuno nota più l’assenza La panacea di tutti i mali è la distanza E poi ci si consola Con la paranza La paranza e una danza Che si balla nella latitanza Con prudenza E eleganza E con un lento movimento de panza La paranza e una danza Che si balla nella latitanza Con prudenza E eleganza E con un lento movimento de panza Cosi da Genova puoi scendere a Cosenza Come da Brindisi salire su in Brianza Uno di Cogne andrà a Taormina in prima istanza Uno di Trapani? Forse Provenza No no no non è possibile Non è raccomandabile Fare ritorno al luogo originario di partenza Ci sono regole precise in latitanza E per resistere c’è la paranza La paranza È una danza che si balla nella latitanza Con prudenza, E eleganza E con un lento movimento de panza Dimmi che mi ami che mi ami E quando ti allontani Per prima cosa mi richiami In ogni caso è molto meglio se rimani Se rimandi a domani Dimmi che ci tieni che ci tieni E pure se non vieni In ogni caso mi appartieni E che ti manco più dell’aria che respiri Più di prima Più di ieri Dov’è dov’è Tutti si chiedono Dov’è dov’è Ma non mi trovano Lo sai che c’è’ Che sto benissimo Fintanto che Sto a piede libero E poi perchè Ritornare da lei Quando per lei è sempre stato meglio senza di me Non riusciranno a prendermi Io resto qui La paranza es un baile Que se baila con la latitanza Con prudencia y elegancia Y con un lento movimiento de panza La paranza es un baile Que se baila con la latitanza Con prudencia y elegancia Y con un lento movimiento de panza E se io latito latito Mica faccio un illecito Se non sai dove abito Se non entro nel merito Se non vado a discapito Dei miei stessi consimili Siamo uomini liberi Siamo uomini liberi Stiamo comodi comodi Sulle stuoie di vimini Sulle spiagge di Rimini Sull’atollo di Bimini Latitiamo da anni Con i soliti inganni Ma non latiti tanto quando capiti a pranzo E se io latito latito....

4 commenti:

Chit ha detto...

Canzone allegra, vivace, orecchiabile e fatta e cantata in allegria.
Non parla di rose, di malati, di ospedali psichiatrici quindi non fa piangere e nemmeno audience ma, per me, resta il vincitore morale del Festival di Sanremo.
Grande SILVESTRI!
Ciao e buona serata

Anonimo ha detto...

io l'adoro! già durante sanremo la canticchiavo e giravo tutti i canali radiofonici per sentirla! ..puoi immaginarti i commenti schifati del Sardo, guido, fra e company....

lasposina ha detto...

aò, ma eccheppalle, ora la metto in sottofondo al compleanno di Lorenzino e poi la canticchio ogni volta che li vedo, tanto Andrea ormai non fa altro...! vale, arriviamooooo.....preparati!

Anonimo ha detto...

siiiiiiii!!!!!! non vedo l'ora!!!!
immagino che ci sarà la fila per venirvi a prendere ma se vi serve ci sono anch'io con la mia twinghetta pronta! a che ora arrivate?