venerdì, dicembre 29, 2006

E' tanto che...

E' tanto che non scrivo, un po' perchè la mia nonna super tecnologica ha fatto un raid punitivo a casa mia e si è letteralmente fregata la connessione, quindi io a casa non ho più modo di accedere ad Internet...ma guarda te...e poi perchè sono finalmente a Romaaaa e quindi faccio il pieno di emozioni, di cose, di gente, di affetti per quando ritornerò ad Amsterdam e non ho per principio un minuto libero.
Ora sono a casa della mia nonna sempre per il motivo di cui sopra, mi sono controllata la posta, ho fatto un giro nei miei blog preferiti e mi sono detta, chissà se il mio blog sarà offeso e triste perchè l'ho trascurato, avevo un po' paura ad aprirlo e vedere la pagina bianca ma poi gli ho chiesto scusa, un bacetto e un abbraccio e amici come prima.
E' passato Natale e si avvicina Capodanno, qui a Roma il tempo è bellissimo, fa caldo e la città è un caos di gente, colori, suoni e odori familiari. Ogni sera facciamo qualcosa e il giorno ci impegnamo per arrivare a sera distrutti, oggi infatti il maritino e Lorenzo sono al mare, a prendere un po' d'aria pulita!
Io invece sono qui che penso ai giorni appena passati e a quelli che verranno, un po' sono preoccupata perchè sarà dura convincermi a tornare lassù e un po' perchè ci sono cose che vorrei ma che ancora non ci sono nella mia vita, tipo una casa nostra, un lavoro soddisfacente, etc.
So che sono desideri minimi e basilari per moltissime persone anche più grandi di me, ma l'ansia di crescere e di vedersi realizzata inizia a farsi sentire...Faccio dei sogni da fantascienza, tipo casa a Roma, lavoro super pagato a Roma, etc. Ma ora non è il momento per i lamenti e i sogni, ora sono qui e basta, voglio solo stare bene.
Colgo l'occasione per fare anche se in ritardo (chiedo umilmente perdono) gli auguri per Natale ma visto che sono precisa anche quelli di Buon Anno a tutti voi marinai della rete...!! Un grande bacio a tutti voi e alle vostre famiglie, Vale

domenica, dicembre 17, 2006

La geografia degli affetti


Ecco cosa mi manca a volte da farmi venire le lacrime agli occhi, una striscia di terra, ma non vi preoccupate sono sempre stata un po' patriottica, da quando i miei nonni mi raccontavano della guerra e del periodo post-bellico, dei cambiamenti sociali ed economici, etc.
E' un paese piccolo, pieno di cultura, a forma di stivale, con tanti dialetti e molte città stupende che in tanti ci invidiano, oltre al clima lasciatemi dire "umano".
Tanti italiani che si sono trasferiti ad Amsterdam, per vari motivi tipo trovare un lavoro migliore e meglio pagato, un atmosfera più rilassata e libera (secondo me siamo tutti un po' degli esiliati), cercano di convincermi che bisogna essere realisti, che noi non abbiamo grandi opportunità nel nostro paese, non c'è più spazio per noi, la politica è quella che è, la vita è troppo frenetica, stressante, insomma non a misura d'uomo; ma non c'è bisogno di dirmelo, io lo so già, ma che devo farci se ogni tanto mi manca e sento delle fitte fortissime di nostalgia (ovviamente soprattutto per i miei famigliari e gli amici che sono a Roma) nonostante i suoi innumeroveli difetti che non saremo mai capaci di affrontare e quindi di eliminare?

La massima della domenica

"Nulla va perduto; il passato rimane
vivo in ciò che interessa l'avvenire".

OSWALD WIRTH, I Tarocchi

IMPRIMATUR


Ho appena iniziato a leggere questo thriller storico che si chiama per l'appunto "Imprimatur" di due autori italiani: Rita Monaldi e Francesco Sorti. Lo scenario è il 1683, l'Europa assediata dai turchi che premono alla porte di Vienna, il papa Innocenzo XI, l'abate Melani, la peste e ovviamente un assassinio su cui indagare.
Questo libro che è il primo di una serie di sette gialli i cui titoli formano una frase latina, ha una storia molto particolare e mi è stato consigliato e prestato dalla zia di Andrea che vive qui in Olanda da vent'anni e passa. Questo particolare non è indifferente perchè questo libro italiano e che io leggo in italiano è stampato ormai da quattro anni da una casa editrice olandese e nello specifico di Amsterdam. E' stato tradotto in 20 lingue e venduto in 45 paesi, ha avuto un successo negli altri paesi che è riuscito ad offuscare quello del "Codice da Vinci" di Dan Brown e sono sicura che voi non l'avete mai sentito nominare...mbè perchè forse è vero che nel nostro paese c'è la censura e un certo tipo di anomalia, da monopolio quasi, nell'editoria, che fa sì che alcuni titoli scomodi a qualcuno non siano immessi nel mercato dei libri. Come dire noi leggiamo quello che ci fanno leggere...
Triste, no? Questo libro è un tomo da enciclopedia (600 pagine fitte fitte), con bibliografia alla fine, indicazioni storiche precise e avvalorate dai documenti trovati negli Archivi segreti vaticano e in quello di stato di Roma. Insomma non è una bufala danbrowniana, posso assicurarlo.
Vi do alcune critiche che ci sono nel retro copertina:

"Non si sa cosa ammirare di più, se l'audacia e l'energia del racconto, o la scienza della filologa Rita Monaldi e del musicologo Sorti, oppure la sapidità dei livelli linguistici di una stupenda facente inventiva". LE MONDE (Francia)

"Un divertente ed emozionante gioco letterario, pieno di enigmi e riferimenti letterari che vanno da dante ad Agatha Cristie, passando da Dumas e Conan Doyle. Una minuziosa documentazione storica che rasenta il virtuosismo". EL PAIS (Spagna)

"Oltre a scalare le liste dei bestsellers e a guadagnarsi gli elogi della critica, Imprimatur rivela i segreti storici più nascosti". EL MUNDO (Spagna)

Ovviamente non lo troverete nelle librerie italiane, ma in quelle straniere i Italia (se non è già finito), nelle librerie all'estero e su Internet.

FATE VOBIS...

La domenica prima di Natale

Oggi è la nostra ultima domenica qui ad Amsterdam prima delle vacanze natalizie, mi fa strano pensare che saranno vere e proprie vacanze, quelle che prendi l'aereo, fai il check-in, devi pensare cosa mettere in valigia perchè dopo come fai se ti dimentichi qualcosa, stai via dalla casa in cui vivi e dal luogo in cui lavori, in cui tuo figlio va a scuola e però torni nel tuo paese, nella tua città, in quella che prima era la tua casa, marò mi viene la pelle d'oca e le lacrimuccie...
In più aggiungici che è la domenica prima di Natale e io di solito a Roma, ho già fatto l'albero e un minuscolo presepe (perchè ora c'ho l'anticristo in casa), vado in giro per i regali, oppure siccome è domenica me voy al mercatino del Borghetto Flaminio o a Villa Borghese, insomma le classiche cose da pre-Natale.
Boh, oggi mi sento a metà malinconica e a metà supereccitata, vorrei che questa settimana volasse e che le prossime tre avessero un'estensione temporale pari a due millenni.
Immagino come siano contente le persone che mi aspettano a casa...ma quando crescerò??!

P.s. Ora sono nel trip della canzone "Love is only a feeling" dei Darkness...

Persona dell'anno 2006? TU.


WASHINGTON - L'internauta. E' lui la Persona dell'anno 2006 per la rivista Time. Il settimanale, pubblicando in copertina un computer con uno specchio al posto dello schermo, ha scelto come simbolo dell'anno che sta per concludersi "tutte le persone che hanno partecipato all'esplosione della democrazia digitale" usando Internet per diffondere parole, immagini e video, contribuendo al successo di siti come 'YouTube' o 'MySpace'. [...] Ma quest'anno, stando al settimanale , "siamo tutti Persone dell'Anno".

Da La Repubblica, 17 dicembre 2006

venerdì, dicembre 15, 2006

Mi chiedo: perchè??

Io sono una di quelle donne che mi chiedo sempre il perchè delle cose, perchè vanno in un modo invece che in un altro, perchè non hai fatto questo invece di quello, perchè così invece che pomì.
Ora il mio problema esistenziale è, oltre al topo che ogni tanto viene in cucina e scacazza, si mangia un po' di veleno e se ne va...avere i tubi di casa intasati, otturati, accendo la lavastoviglie e si riempie la vasca di schifezze, il lavandino del bagno si allaga anche se ti lavi i denti tipo flash e non oso immaginare che succede se accendo la lavatrice...insomma pensare che nei prossimi giorni dovrò sciaquare le tazze della colazione nella doccia non mi alletta per niente.
Sono affranta e abbattuta, poi il solo pensiero che forse c'è anche la non remota possibilità che il topo di cui sopra si sia infilato dentro i tubi, allora davvero do fuoco all'appartamento...che tanto non è un gran danno, è una casa vecchia, con degli scempi bestiali in giro per casa che neanche vi immaginate, qui le norme europee vanno a farsi benedire, in camera di Lorenzo c'è un coso pericolosissimo che appena accendi l'acqua calda sembra che stia per decollare, i tubi sono di plastica, ci sono buchi e anfratti segreti in ogni dove, non mi stupisce se un giorno ci trovo un castoro che fa la sua piccola diga...
Ma la cosa che mi chiedo di più è: "Come è possibile che quando stavamo a Roma a casa di mia nonna, quindi insomma una casa di nostra proprietà, di famiglia, non succedeva mai nulla e qui che stiamo in affitto, ogni giorno c'è ne è una???". Abbiamo chiamato l'agenzia e tra le dieci e mezzogiorno arriverà un idraulico olandese e davvero sarà da ridere, perchè sono sicura che non parla una virgola di inglese e io l'olandese non lo so ancora tanto da spiegare che forse un topo si è infilato dentro i tubi di scarico e quindi appena accendo la lavastoviglie la vasca magicamente si riempie e non sarebbe nemmeno male, se non si riempisse di sostanze che in confronto a Pechino l'aria è più pulita e profumata...Insomma tutto questo ad una settimana dalla nostra venuta a Roma.
Lasciatemi dire un sano "ECCHEPPALLE".

mercoledì, dicembre 13, 2006

I pesci vanno tutti in gruppo

C'era stata una vaga possibilità, nella primavera dell'anno scorso, che il mio bellissimo e affascinantissimo zio Massimo (non che gli altri zii siano da meno sia chiaro...) potesse diventare famoso e fare per esempio da modello di Armani per la nuova campagna di orologi o di occhiali da sole, oppure presentatore di un programma di costume, nuovo attore rivelazione italiano, etc. Questa possibilità era stata a suo tempo scartata così per eccessivo pudore, misto a superiorità e distacco verso queste cose troppo mondane, sempre dal suddetto zio quando hanno fatto su Raitre, la scorsa primavera, un programma sul suo gruppo di nuoto.
Ora non è importante cosa sia questo gruppo di nuoto, l' importante è che non contento di aver snobbato (davvero non saprei dire se a ragione o a torto) la precedente possibilità, mi ha scartato anche un'apparizione peraltro meritatissima nel calendario per il 2007, calendario che questo gruppo fa ogni anno per beneficenza e in cui lui, vorrei far notare, compare sempre nelle edizioni passate.
Il calendario del 2007 è infatti stato messo su Repubblica.it fra la sezione ARTE dei calendari e ci sono alcuni sfigati dei suoi colleghi di nuoto (che non si offendessero lo dico in confronto a mio zio...) e lui NO. Insomma è una vergogna, in quello del 2006 lui era la copertina, ovviamente fighissima e quest'anno nulla, non c'è una sua foto, nè a giugno, nè a ottobre, nisba, mi dispiace ma quest'anno non lo compro mica...

P.S. solo su permesso del suddetto zio pubblicherò l'immagine della Repubblica.it che abbiamo salvato sul nostro pc a imperitura memoria dell'assenza immeritata.

martedì, dicembre 12, 2006

Riso amaro



Vignetta esilarante, credo sia di Callaghan, uno che fa strip anche per l'Internazionale. Per me che è ho fatto una tesi sulla Comunicazione politica e la postdemocrazia, etc. è il sunto di cinque anni di università...

10 giugno 2006 ore 04:30 am


Mi sembrava doveroso un omaggio a chi mi ha risposto al precedente post...
P.S. un pensiero per Danielo: vai Danielo ora puoi piangere meritatamente, ma non dar retta al Massimo chè a noi ci piaci così...!

mercoledì, dicembre 06, 2006

Dottore, che sintomi ha la felicità?

Quando Io e Andrea ci siamo sposati, ormai sono 6 mesi, una delle canzoni che si sentivano in giro era "Mi fido di te" di Jovanotti o se preferite Lorenzo Cherubini, quindi è una canzone che appena la sento mi vengono i lacrimoni, perchè esprime il mood dei giorni prima del matrimonio e subito dopo, del viaggio di nozze a Barcellona.
Mi ricordo ancora tutto, le sensazioni, i momenti di paura, quelli di gioia, l'emozione, il mal di stomaco da prima di un esame importante, della laurea, del parto, insomma avete capito. Certo forse non è più così fresco il ricordo come dopo pochi giorni ma questa canzone e la musica e la voce di Jovanotti mi fa ricordare tutto, improvvisamente. Le lacrime che non finivano più di scendere davanti al municipio, Lorenzino che ci guardava stupito, le lacrime e i singhiozzi delle mie migliori amiche, mia mamma e miei fratelli agitati ed emozionati, l'euforia degli amici, il vestito, le scarpe, il trucco e le parole dette per tranquillizzarmi, casa di mia mamma con i fiori bianchi, le scale e il portone, la recita a scuola di Lori la mattina e lui piccolo che ci fa gli auguri al microfono davanti a tutti i genitori e ai bimbi della sua classe. La passeggiata a Trastevere tutti vestiti da matrimonio alle 4-5 di mattina, le amiche di mamma che mi hanno visto nascere che piangono, il ballo con il mio neo-sposo e poi con mio padre, i miei nonni e i miei zii felici per noi, il ricevimento, la luna, i fotografi che mi facevano 4 foto ogni secondo e io che mi sentivo una principessa, i brindisi, gli amici che fanno casino, i complimenti, i regali, la felicità, quella piena senza ombre scure o luoghi bui, colma di speranza, di sicurezza, di complicità, di amore, di fiducia per l'appunto. Lo sguardo di nostro figlio, dei nostri genitori, degli amici o degli sconosciuti per strada, la marcia nuziale e le rose del mio bouquet, tutto ha un'emozione nel mio cuore.
Essendo cresciuta dalla mia adorata mamma, sono abituata a dire quello che provo senza remore e senza paura, perciò il mio amore sa quanto io lo ami ma ogni tanto mi sento come scoppiare, mi accorgo di sentire fisicamente il sentimento che provo per lui salire dal cuore piano piano, e irradiarsi nel mio corpo insieme al sangue.
Lunedì pomeriggio mi ha detto così con la delicatezza tipica degli uomini "Mi sa che questo matrimonio durerà perchè noi ci amiamo" ed era quello che stavo pensando io in quell'esatto momento.

IN VIAGGIO CON EVIE: Driving Lessons

Ecco un altro film che se fossi a Roma andrei a vedere subito (quindi ne consiglio la visione pur avendo visto solo il trailer...). Primo perchè ci sono due attori bravi: Rupert Grint, alias Ron Weasley di Harry Potter che tra l'altro è pure un bel ragazzetto, e poi Julie Walters, attrice inglese bravissima. E' una commedia dolceamara come si dice nel gergo dei cinefili su questo adolescente impacciato, timido e insoddisfatto (per colpa della mamma bacchettona e del papà pastore anglicano inesistente ma frustrato) che vuole trovarsi un lavoro e che si imbatte in questa signora avanti con l'età, ex-attrice libertina e un po' sboccata rispetto allo standard "casa e chiesa" del suddetto ragazzo. Da qui tutta una serie di eventi che precipitano, la scoperta del sesso con una ragazza incontrata nel viaggio, l'infrazione delle regole, etc. Certo pensadoci bene ha delle affinità con "Harold e Maude" ma il regista è giovane, è il suo primo film e io gli voglio dare fiducia e appoggio, tiè!

L'altra faccia della medaglia

PADOVA - "Da ieri notte Padova è la prima città italiana nella quale le coppie conviventi, sia etero che omosessuali, potranno ottenere il riconoscimento anagrafico come famiglia fondata su vincoli affettivi. Lo prevede una mozione approvata in nottata dal consiglio comunale con 26 voti a favore (tutto il centrosinistra, esclusi i Verdi, non in giunta), 7 contrari e un astenuto. [...] In sostanza, la mozione, proposta dal consigliere Ds Alessandro Zan, presidente dell'Arcigay Veneto, impegna il sindaco e la giunta a istruire l'Ufficio comunale perché rilasci, su richiesta degli interessati, l'attestazione di famiglia anagrafica basata su legami affettivi. Un atto simbolico, ma che secondo Zan dimostra che quello dei diritti civili e della tutela delle coppie omosessuali "è un tema che sta entrando pian piano nelle corde della politica italiana".

Da La Repubblica, 5 dicembre 2006

Un segnale positivo anche se un po' confuso e isolato, è finalmente giunto da una ridente città del Nord Italia, il motore del Paese (si sente l'ironia...), eh beh, sinceramente non me lo sarei mai aspettato, da una città come Padova, una svolta di questo tipo, che poi a pensarci bene là ci sono i centri sociali più aggueriti di Italia quindi forse non è proprio così strano come pare a me...
Insomma la mozione si basa su una legge del 1954 (ma pensa te...!) la n.1228 in cui per "famiglia anagrafica" si intende "un insieme di persone legate da vincoli affettivi e coabitanti", perciò nulla a che fare con i PACS di Prodi nè con i registri delle coppie di fatto che alcuni comuni hanno già sperimentato, un ibrido praticamente. Anche perchè nel 1954 certo non esistevano le coppie di fatto nè la mentalità adatta nè il concetto stesso di coppia fuori dal vincolo matrimoniale...
Mah, speriamo che comunque questo possa creare le condizioni per una riflessione all'interno del governo che porti poi ad una legge sulla scia di quella spagnola, ma già sappiamo tutti che è utopia, ah, che tristezza, e meno male che siamo uno Stato laico...

martedì, dicembre 05, 2006

Embrioni esternalizzati

Ho appena letto su Google news (ammazza quanto sono integrata...e chi può capire capisce) il titolo di un articolo: "Turismo procreativo"...beh lasciatemi dire che questo accoppiamento semantico mi ha lasciato alquanto perplessa. Sia chiaro non perchè non ne condivida i motivi, se il tuo Paese non ti tutela nel diritto a procreare credo sia una scelta personale giusta andare all'estero ed usufruire di una mentalità più aperta e di leggi più umane che ti permettono semplicemente (anche se credo che per le coppie che decidono in tal senso ciò rappresenti anche molto di più) di realizzare la tua felicità.
Insomma ma come ci siamo ridotti, penso sia davvero una vergogna che un pezzo di paese, bigotto, retrogrado, vecchio, ignorante, limitato e ipocrita abbia influenzato, tramite l'esito del referendum sulla fecondazione assistita, l'esistenza di milioni di altre persone che chiedevano solo più tutele, più ricerca, più sicurezza. Questo ha generato solo frustazione, infelicità e sofferenza e ha costretto quello che dai dati sembra essere un vero e proprio esercito di coppie con problemi di fecondità a sottoporsi ad un iter già di per sè delicatissimo all'estero, senza reali possibilità di successo e in un ambiente sconosciuto. Immagino le implicazione psicologiche che possono venir fuori dallo stress di provare la fecondazione medicalmente assistita fuori come dire dal tuo habitat naturale. Non sto qui a dire tutto ciò che quel referendum ha dimostrato anche dal punto di vista democratico e politico, però penso resti comunque un fatto di cui vergognarsi. Meno male che non sono riusciti a toccare la legge sull'aborto...Forse c'è ancora un po' di libertà e di tutela verso le donne in questo paese.

Amici cibernauti

Il mio amico virtuale? Vale quanto quello reale.

"I risultati di una ricerca della Southern California University.
Ogni anno 5 nuovi amici. E con molti c'è poi un incontro.

SE nella casella di posta non si trova un messaggio dell'amico virtuale con il quale si scambiano mail, se nella chat non si vede apparire il suo nick, si può soffrire: come per un litigio con un compagno di banco. Gli amici che non hanno un viso, che si frequentano solo tramite internet e la community, contano tanto quanto quelli reali, che si incontrano fisicamente. E' così per il 43% delle persone intervistate dalla statunitense University of Southern California, che ha pubblicato i risultati di una ricerca fatta su frequentatori delle community web americane. Quasi la metà degli intervistati ha affermato che nutre per gli amici virtuali sentimenti tanto profondi quanto quelli che prova per gli amici reali. Del resto il web è sempre più un luogo dove si cercano relazioni affettive e contatti sociali, come dimostra il dato sulle nuove amicizie fatte in rete. Gli internauti americani hanno infatti conosciuto una media di 4,6 nuovi amici online nell'ultimo anno.[...] Il web non serve solo per fare nuovi amici, virtuali o reali, ma per tenere vivo il rapporto con quelli che già si hanno: il 40% degli utenti internet ritiene infatti che il web sia un ottimo modo per restare in contatto con le persone e il 37,7% pensa che la rete sia stata molto utile per aiutare a mantenere migliori rapporti con amici e familiari. Il web serve anche, sempre più, ad esprimersi, visto che il numero di coloro che tengono un blog è duplicato rispetto al 2003 e nello stesso lasso di tempo le immagini postate dagli utenti sono passate dall'11% al 23,6%. "

Da La Repubblica, 1 dicembre 2006

Vorrei proprio sapere cosa ne pensa la zefirina dei miei stivali?

Qualcosa per tirarsi su...

"La vita delle persone che lavorano è noiosa. Interessanti sono le sorti dei perdigiorno."
H. Hesse

E come dice il Sardo: "La mia è interessantissima..."!

Sogni e riflessioni

Molto spesso mi capita di fare dei sogni conviviali, pieni di gente, di solito parenti o amici in situazioni come dire comunitarie.
Stanotte ho sognato che noi gruppone di amici ci incontravamo nella casa-ristorante di Sasà (vorrei far notare che Sasà non ha nessuna casa-ristorante, vedi a volte l'immaginazione, la creatività...), ora non mi ricordo bene ma si doveva festeggiare qualcosa insieme, eravamo tutti là, Lorenzo unico bambino che giocava con gli amici grandi come li chiama lui, ognuno godeva serenamente della compagnia altrui (quando siamo tutti in vena ci si ammazza dalle risate, escono delle cose memorabili).
E' stato un sogno molto malinconico e nostalgico, alcuni di loro non li vedo da mesi, li sento sempre per e-mail ma non è la stessa cosa.
Da quando io e Andrea siamo andati a vivere insieme, casa nostra è stato il luogo di cene, dopocene, festeggiamenti di compleanni e lauree, etc. Visto che avevamo Lorenzo piccolo non si poteva uscire sempre ed eravamo i primi nonchè gli unici ad avere una casa propria, quindi ogni volta che si poteva invitavamo gli amici, è ormai nota la capacità di Lorenzino di sapersi addormentare anche quando a casa ci sono più o meno una quindicina di ragazzi/e che parlano, ridono e scherzano e vorrei far notare che casa nostra a Via Cola (come è stata ribattezzata) è piccola ma molto bella...
Ora poi tutti partono (vabbè parlo io...), il Baronca se ne va due anni a Barcellona, il Bradipo va a Losanna, tutti e due per fare il Post-doc, e noi tre come ben sapete siamo qui ad Amsterdam... Quindi questo Natale è ufficialmente il Natale degli addii. Oltretutto per noi sarà sicuramente l'ultimo Natale a Via Cola, perchè entro luglio 2007 dovremo giustamente svuotarla dalle nostre cose. E così si chiude un altro periodo, un'altra fase della vita.
Pesante...
D'altronde io ho fatto il liceo classico e dovrei ben avere a mente il motto "PANTA REI", ma sotto sotto come mi dice Andrea io sono una conservatrice e perciò non vorrei mai che le cose che sono belle cambiassero.
So che ci sono delle fasi, dei momenti di transizione, dei periodi nella vita delle persone, e posso chiaramente rivedere, come in un film, quali sono, so dove andare a cercare nel corso della mia vita e anche in quella delle persone che mi sono accanto. Ma so anche che queste fasi sono state accompagnate da un bisogno estremo da parte mia di un adattamento veloce e indolore, a volte anche da un rifiuto immaturo, se vogliamo, della metamorfosi in atto e delle relative conseguenze.
Il fatto è che mi sento sempre che quando finalmente mi sono adattata, ho preso coscienza dei meccanismi a cui prima potevo essere ostile, insomma mi sono abituata e mi sono pure organizzata, improvvisamente c'è un nuovo evento con cui fare i conti, nuove responsabilità diverse dalle vecchie, nuove predisposizioni d'animo da adottare, nuove idee e comportamenti da plasmare sulla novità. Mah, mi sembra che la mia vita sia sempre instabile o perlomeno frenetica.
Mi sembra che ci sia poco spazio come dire alla rilassatezza d'animo, è anche giusto, eh, in fin dei conti ho 25 anni, ho tempo a volontà per soffermarmi sulla mia vita, ma l'ansia di fattibilità e lo stesso rincorrersi degli eventi (non trovo un termine migliore) essendo un'ansia mi attanaglia l'esistenza...
E così, mi sembra di aver vissuto molte cose per avere solo 25 anni, insomma ho già un figlio, sono già sposata, sono già 4 anni che vivo lontano dalla mamma, ho già sperimentato il dolore del distacco, ho già litigato con una delle mie migliori amiche e ora è un anno che non ci parliamo, ho deciso di trasferirmi in un altro paese per tre anni, ho già un topo in casa, vorrei sottolineare che non mi sto lamentando, sto solo facendo un bilancio.
E' anche vero che ho viaggiato tantissimo, ho conosciuto tante persone, insomma forse dovrei solo dire come dice la bellissima canzone di Violeta Parra "Grazie alla vita che mi ha dato tanto..."

venerdì, dicembre 01, 2006

Peace and now love

Pace fatta e ora ci amiamo ancora di più....

p.s. chi mi trova la foto di Kruscev che bacia Honecker?

Baschi

E' tempo di parlare di Baschi, la nostra casa di campagna in Umbria, o per meglio dire il Podere o Casale delle Pernici.
Questa casa immersa nel verde con attorno dei bellissimi pini e le classiche staccionate di legno che la proteggono da sguardi indiscreti, è stato il luogo di vacanza di quando ero piccola e di quando erano piccoli i miei zii e la mia mamma. Non ho foto qui con me nè recenti nè passate che possano farvene vedere la bellezza, ma negli album di famiglia ci sono moltissime foto, di mega pranzi in famiglia, con gli amici, di estati e inverni passati lì, di pasque e natali, etc.
La casa si trova su una collina e si può addirittuta vedere dall'autostrada, quando ancora non avevano deturpato il paesaggio e gli americani non avevano invaso l'Umbria, la vita era più rustica e c'erano i contadini in giro per i campi, la vista era stupenda (ma credetemi è ancora ad altissimi livelli), da una parte le colline verdi, dolci e piene di alberi e poi quella che noi in famiglia chiamiamo "La Molletta", cioè una torre diroccata che si staglia davanti casa nostra e che sembra proprio una molletta, per non parlare di Orvieto che è a soli 15 km da noi, quando è bel tempo e il cielo è limpido si vede il Duomo. Dall'altra parte invece c'è il Lago artificiale di Corbara, il convento tutto rosso di non so quale ordine un po' più in là, la diga (dopo un po' ci si abitua e non è male, anche perchè io non so come fosse prima della diga...), le foreste e dietro i monticelli umbri, piccoli quasi colline in realtà, ma belli lo stesso.
Quando ero piccola ci andavamo tutte l'estati, la mia mamma dice perchè eravamo poveri e quindi stavamo lì i mesi interi, era bellissimo, sono grata alla mia nonna per averla comprata.
C'è tutta una storia affascinantissima sulla casa che la mia nonna si era inventata e che raccontava puntualmente a me e a mio cugino e poi ai miei fratelli: gli ingredienti della storia erano mia nonna con la moglie del contadino su un calesse, primi anni '70 credo, arrivano gli indiani, freccia avvelenata, mia nonna svenuta e possesso della casa campagnola in questione da parte della mia super-eroina nonna.
Avevamo un contadino, Franco che aiutava nei campi, ci faceva l'olio e il vino, ci raccoglieva la frutta (tra cui i fichi che poi mangiavano con il prosciutto umbro, le albicocche, le pesche), la moglie, cacchio non mi ricordo il nome, ecco sì l'Armanda faceva la pizza con il "tunturuntù" di cui io andavo pazza (dopo secoli ho capito che non hanno fatto altro che buggerarmi sempre e che questo adorato tunturuntù altri non era che il formaggio o la mozzarella sopra la pizza, voglio sottolineare che io odio il formaggio, ogni tipo, da morire, svengo solo all'odore).
Ogni tanto ci invitavano da loro a cena e ci cucinavano le specialità umbre, tra cui i fegatelli, le tagliatelle con i funghi porcini anche i piccioni che lei allevava vicino al garage di casa, il pane ancora mi ricordo l'odore e il sapore, quello di Terni, mollicoso ma con la crosta buona come piace a me. Loro avevano tre figli, uno andava matto per i cavalli ed vinceva sempre medaglie, un altro era Daniele quasi vicino a me di età e io piccolina gli morivo dietro, ci giocavo sempre quando con Franco, il papà, venivano a parlare con nonna, e un altro figlio di cui non mi ricordo il nome.
Si sapeva sempre quando Franco stava arrivando perchè lì il silenzio che era piacevolissimo cicale, grilli, il vento fra i pini, al massimo le pigne che cadevano, veniva rotto dall'apetta blu che sfrecciava nelle stradine polverose...
A Baschi ho sepolto il mio ciuccio perchè mi avevano fatto credere che sarebbe cresciuto un albero di ciucci, buggerata come Pinocchio dal sangue del mio sangue...vabbè.
Poi c'era l'alimentari del paese di Baschi e quello del paese di Corvara, il macellaio e il figlio del macellaio amico della mia mamma e dei miei zii. L'Adelaide con cui mamma andava in giro le estati che passava lì da piccola; ancora sono amiche, ora lei ha aperto un agriturismo nella sua casa che sta proprio una collinetta dopo la nostra. Il bar Montanucci ad Orvieto e la sua cioccolata calda e la vecchietta proprietaria che bisognava sempre salutare, le sculture di legno famose in tutto il mondo di Michelangeli (mia madre ancora mi rinfaccia la sua prima tredicesima andata in fumo per un cavallino di legno del suddetto artigiano), anche lì pure le nipoti di terzo grado si salutavano...
Le lumachelle con la pancetta affumicata dentro, la raccolta dei pinoli, le noci, le mandorle, la porchetta presa per strada, la COOP di Orvieto, le salsiccette, i salamini, il prosciutto, il camino e il pandoro messo a riscaldare sopra, la bruschetta con l'olio buono e il pomodoro fresco e una strusciata di aglio, l'odore della legna, il sole estivo, il mio cane Duke che giocava libero che poi è stato seppellito davanti casa vicino al pino, il campo di bocce, le panchine di marmo, le formiche, i giri frenetici in bicicletta intorno alla casa, la pianta di rosmarino e nonna che mi chiede di prendergliene un po' perchè sulle fettine di carne aglio e rosmarino stanno da paura, il capanno e il garage, la cui differenza la sa solo mia nonna (è una storia lunga), le bottiglie di vetro in garage, i camion dei pompieri anni '50 di mio zio Daniele, la discesa che c'è nel campo degli ulivi che aveva per terra tutti i rimasugli di cocci che sembrava Deruta, ma soprattutto i tramonti impagabili che può donare quella casa, non li scorderò mai.
Quella casa non è solo un luogo del passato carico di affetto ma è stato per me e non solo credo la Casa, quattro mura immerse in uno scenario bellissimo, un tempio dove venivano cerimoniati (passatemi il termine e la metafora che non ne trovo di meglio) i rapporti famigliari, le amicizie, il rapporto con la natura, con gli animali, non so spiegare.
Molti amici di mia madre, dei miei zii, di mia nonna, anche miei si ricordano non solo la bellezza del posto che è indubbia ma anche l'atmosfera naturale e spontanea e per questo unica che veniva ad instaurarsi immediatamente lì.
E' un posto magico, suggestivo, direi incantevole ma lo è soprattutto per ciò che questa casa ha significato (e spero continui a significare) per le persone che l'hanno vissuta, sperimentata.

Il mio albero secondo l'oroscopo celtico



Albero gentilmente offerto da Montorsolo, Todi, casa di Fra

Fico: dal 14 al 23 giugno dal 12 al 21 dicembre

Il Fico è uno dei simboli dell'abbondanza assieme all'Olivo. Ma, essendo molto più delicati di quanto sembrino all'apparenza, i nati nel segno del Fico, devono essere nutriti e protetti in uno spazio comunitario ed affettuoso, così da potere espandere il loro fogliame rigoglioso, in caso contrario se non sono amati, possono rinseccarsi.
Fino dalla nascita le persone del Fico apprezzano le gioie della famiglia, e spontaneamente sarebbero socievoli e generosi; purtroppo sovente tendono a troncare le discussioni ed i problemi in maniera autoritaria e prepotente lasciandosi spesso trascinare nel tranciare giudizi precisi e prevedibili, moralisti e prevaricatori.
Per sanare validamente i loro comportamenti autoritari per i nati sotto il segno del Fico è importante avere fiducia negli affetti e nella famiglia. Per arginare la loro prepotenza devono accompagnarsi a compagni gentili ma fermi, ricercabili tra i Pini e le Betulle, che possono riuscire a costringere quelli del Fico a mostrare solo la loro gentilezza.

Magnolia

Non ce l'ho fatta, non ho resistito a mettervi pure il testo di Magnolia (album: "Ehi!Negrita" 2003), perdonatemi ma eccolo qua:

"Lentamente scivola
La tua mano su di te
Quel tanto che basta per trasformare
Ogni carezza in un gemito
Ti guardo accaldata contorcerti
Tra le lenzuola umide
Golosa ed implacabile
Forza fammi male finchè vuoi…
Lo sai…

PIOGGIA IO SARÒ … PER TOGLIERTI LA SETE…
E SOLE SALIRÒ … PER ASCIUGARTI BENE…
VENTO ARRIVERÒ … PER POTERTI ACCAREZZARE…
MA SE VUOI… SE TU VUOI…
TRA FANGO E NEVE, FANGO E NEVE IMPAZZIRÒ!

Ti ammiro per come ti approcci
A questi anni mutevoli
Mi piace quel tuo senso pratico
La tua forza e l’ironia
I cieli neri intorno a noi
Sono soltanto nuvole
Che dolcemente soffi via
E niente può far male più, lo sai…
Lo sai…
PIOGGIA IO SARÒ … PER TOGLIERTI LA SETE…
E SOLE SALIRÒ … PER ASCIUGARTI BENE…
VENTO ARRIVERÒ … PER POTERTI ACCAREZZARE…
MA SE VUOI… SE TU VUOI…
TRA FANGO E NEVE, FANGO E NEVE IMPAZZIRÒ!
Impazzirò!….

FINCHE’ PIOGGIA DIVERRÒ … PER TOGLIERTI LA SETE…
E SOLE IO SARÒ … PER ASCIUGARTI BENE…
VENTO ARRIVERÒ … PER POTERTI ACCAREZZARE…
MA SE VUOI… SE TU VUOI…
TRA FANGO E NEVE, FANGO E NEVE IMPAZZIRÒ!…
IMPAZZIRÒ! E PIOGGIA IO SARÒ
PER TOGLIERTI LA SETE, PER ASCIUGARTI BENE, PER POTERTI
ACCAREZZARE
MA SE VUOI , SE TU VUOI….
FINO ALLA FINE, FINO ALLA FINE DEL MONDO…

Vieni con me, vieni con me, vieni con me
Ad insegnarmi a camminare,ad insegnarmi a respirare…
Con le mani, con le mani,con le mani
con le tue mani potrei morire,sulle tue mani potrei…".

NEGRITA

Ecco un gruppo che mi piace moltissimo, le musiche, la voce del cantante, il cantante, le parole delle canzoni, i video e le ambientazioni che scelgono, e poi ci sono sempre nei momenti chiave della mia vita, l'ho notato ora guardando le date di uscita dei loro dischi, c'erano con "In ogni atomo" quando ho conosciuto Andrea l'estate della maturità, c'erano nell'estate della laurea con "Rotolando verso Sud" accompagnandoci nella meravigliosa vacanza a Stromboli...

Vi dò un assaggio delle parole di alcune loro canzoni, metteteci la musica è meglio..!! Vi assicuro che ce ne sono tante altre molto belle come "Magnolia", per dirna una.

"Sei uguale a me, altro che no, sei come me in ogni atomo, ogni atomo [...] siamo vuoti a perdere[...] che di donne come te lascia stare non ce ne è [...] dai le carte, passi, giocati i tuoi assi, in due rischio è minimo siamo in condominio, perchè quelli come noi non li schiacciano mai...siamo soci, I'll give you all my love...sei uguale a me, altro che no, sei come in ogni atomo, ogni atomo..."

"In ogni atomo", dall'album Reset (1999)


"Ogni nome un uomo
ed ogni uomo e' solo quello che
scoprirà inseguendo le distanze dentro se
Quante deviazioni quali direzioni e quali no?
prima di restare in equilibrio per un po'
Sogno un viaggio morbido,
dentro al mio spirito
e vado via, vado via,
mi vida cosi' sia

Sopra a un'onda stanca che mi tira su
mentre muovo verso Sud
Sopra a un'onda che mi tira su Rotolando verso Sud

Long way home

Continente vivo, Desaparecido, sono qua
Sotto un cielo avorio
sotto nubi porpora
Mille fuochi accesi
mille sassi sulla via
Mentre un eco piano da lontano
sale su... quaggiù
Un pianto lungo secoli, che non ti immagini
E polvere di polvere... di storia immobile
Sopra a un'onda stanca che mi tira su mentre muovo verso Sud
Sopra a un'onda che mi tira su
Rotolando verso Sud

Long way home

Ogni terra un nome ed ogni nome un fiore dentro me
La ragione esplode ed ogni cosa va da se
Mare accarezzami
Luna ubriacami
Rio, Santiago, Lima & Holguin,
Buenos Aires, Napoli
Rio, Bahia, Santiago & Holguin,
Buenos Aires

Sopra a un'onda stanca che mi tira su
mentre muovo verso Sud
Sopra a un'onda che mi tira su
Rotolando verso Sud

Long way home

SOL Y SANGRE, SEXO Y SUR

La dignità degli elementi
la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini
è magia, è magia, è magia..."

"Rotolando verso Sud", dall'album L'uomo sogna di volare (2005)

ABBASTAAAAAAA

Uffa, il topo Italo o forse i suoi parenti americani o forse dei topi del luogo o chicchessia è tornato, scacazza in cucina per protesta contro di noi che non gli lasciamo mai nulla da mangiare tranne il veleno e che disinfettiamo tutto con l'alcool e la bomba atomica.
Andrea è allo stremo delle forze psicologiche, io resisto perchè già la vita l'è dura, non me la farò certo rovinare da un misero topo per di più olandese. Ho ragione, no?
Lorenzo, mio figlio di 4anni, stamattina a colazione ci ha detto che dobbiamo essere comprensivi con il topino, ha esordito così: "Mamma e Papà, ma povero topo, magari ha perso la sua mamma che si è persa con i suoi figlioletti e pensa che sta qua, in casa nostra e la viene a cercare, no? Poverino...".
Abbiamo valutato l'idea di comprarci un gatto cattivo cattivo, ma Andrea è allergico (stile non respira più, asma, tosse, occhi gonfi etc.) e io a pensare di dover pulire la lettiera e di avere tutti i peli sparsi per casa e di aprire le scatolette rivoltanti, no, non gliela fo. Forse forse preferisco il topo....Ora proveremo l'aggeggo ultratecnologico del 1990 che ha inventato il fratello di mia nonna, si dice con prove inconfutabili che allontani, dalla nostra cucina, con i suoi potentissimi e fastidiosissimi ultrasuoni i topi caghosi olandesi...Incrociate le dita!

P.s. ogni consiglio sull'operazione "caccia al topo" tipo rimedi della nonna umbra, o cose del genere saranno ben accetti, baci.

Red Ribbon



Vorrei ricordare che oggi è la giornata mondiale della lotta contro l'Aids.

giovedì, novembre 30, 2006

Richiesta consiglio

Siccome in quest'ultimo periodo, un po' lungo effettivamente, diciamo alti e bassi, mi sento a metà tra l'insoddisfatta, l'incazzata, repressa-depressa, insomma avete capito, sono qui a chiedervi, se c'è qualcuno che conosce qualcosa efficace tipo tisana, pratiche di meditazione, kick-boxe et similia dove posso scaricarmi e diventare così un tempio di calma, riflessione e saggezza?
Grazie...

Litigi e co. parte II

L'altra cosa brutta dei litigi è quando hai deciso che sì ci può stare un riavvicinamento cauto e guardingo, che probabilmente gliela puoi fà ad accettare che forse avete sbagliato entrambi (tu per causa sua) ma vabbè si sta pari e patta. Però quando tu ti sei calmata, ti sei posta in uno stato d'animo di comprensione, come dire di accoglienza, ti senti il Mahatma Gandhi, allora l'altro fa una cazzata, tu ti innervosisci ulteriormente perchè sei ancora insoddisfatta, l'altro reagisce a cacchio e bum ti monta una rabbia dentro che devi iniziare a fare i respiri tantrici-joga-pre-parto per calmarti e non tirargli una tazza addosso e urlare a squarciagola gli inni dei guerrieri australiani.
Vi è mai capitato di entrare in una specie di loop del litigio, si litiga per una cosa, però poi ad un certo punto decidi che può bastare il periodo di mutismo e di incazzatura, l'altro fa dei gesti di avvicinamento, un bacetto lì, un abbraccio là e tu ti dici "Vabbè, non è proprio quello che volevo", avrei preferito un "Hai ragione tu, o mia Regina"oppure un semplice gesto di considerazione tipo "Mi dispiace", avrei preferito uno svisceramento interno in un mare di lacrime dei motivi del perchè tu ti sei incazzata e del perchè lui deve fare ammenda, ma vabbè tanto lo sai che sei sempre tu a dover passare oltre.
Insomma iniziano i colloqui con gli ambasciatori per stipulare le condizioni della pace e niente si litiga per un'altra cosa a cui ci devi aggiungere i motivi della litigata di prima, perchè in realtà siccome lui è un codardo NON VI SIETE MAI CHIARITI, e così fino all'infinito, finchè non sei esaurita e pensi solo che cazzo ci stai a fare con uno così, che tanto non ti merita, che non cambierà mai, oppure che lo odi profondamente e lì ti senti perduta...poi però qualcosa accade e ora un po' perchè sono una romanticona un pò per tranquillizzarvi (mamma, va tutto bene, abbiamo solo un buco nel muro della cucina...) la magia dell'amore ha ancora la meglio...spero...

Litigi e co.

Quant'è brutto litigare.
Lo stato d'animo di scombussolamento emotivo dei nervi (se si può dire in questi termini), i pensieri negativi che affiorano, i lati negativi che improvvisamente tiri fuori o che ti tirano fuori. La pazienza che credevi almeno un minimo di avere BUM esaurita, le recriminazioni o gli appunti che ti senti di dover fare, le risposte che ti fanno incazzare il triplo, gli atteggiamenti che ti irritano. La difficoltà di passare avanti, la delusione che ti senti dentro, lo sfogo che vorresti fare ma tanto sai che non porterebbe a nulla, l'incapacità a tornare velocemente alla normalità, il rimuginare mentre dormi la notte che ti rende irrimediabilmente insonne. La comprensione che ti sei rotta di elargire, così senza motivo, le tue ragioni, i suoi motivi, le parolacce, le cose brutte che non pensi affatto dette così senza pensarci, etc...
E' che la mia è una propensione naturale a non riuscire a star zitta, a passare oltre le cose che non mi sembrano giuste, lo so, si potrebbe dire una propensione naturale al rompimento di coglioni, ma aò, ognuno c'ha i suoi difetti che magari traslati in altre situazioni sono pregi.
Io le cose che mi sembrano ingiustizie o meglio non-giuste mi scatenano una rabbia da incredibile Hulk, non sto a dirvi che immediatamente passo dalla parte del torto....ma è più forte di me. Chi mi conosce dice che sono testarda e dice che Dio perdona ma io no. Ma non è così. E' più complicato.

10 e un po' cose che mi mancano di Roma

1) il sole
2) la famiglia
3) gli amici
4) il cibo e la verdura di Cesarina
5) danza da bibi
6) il cinema italiano
7) l'africano da Josif
8) i negozi
9) le vie e i palazzi
10) la mia casa a Via Cola
11) le cene e i dopocena con amici a casa mia
12) i pranzi-cene in famiglia la domenica e pure infrasettimanali
13) andare in giro in motorino
14) le librerie Feltrinelli e non solo quelle

Pensiero estemporaneo

Mi sa che mi vergogno a scrivere tutto ma proprio tutto, le mie idee e impressioni intime, su questo blog, che poi è il mio insomma, chi è che mi deve giudicare, nessuno lo so, ma niente, a volte lo apro e mi viene il blocco psicologico, come se non avessi nulla da dire, mentre invece...sarà che è una novità e mi ci devo abituare, mah.
E' normale, o voi del blog navigati??

Anche gli zii fanno preoccupare...

Eh, sì! anche gli zii fanno preoccupare, io ne ho tre dalla parte di mamma e uno dalla parte di papà. Quello che ora mi ha fatto preoccupare è Massimo, tutti dicono che siamo uguali ed effettivamente quando è venuto qui ad Amsterdam ho scoperto nuovi lati del mio carattere che ho evidentemente ereditato da lui. Sono nata il suo stesso giorno dell'anno, nello stesso mese ovviamente e si dice pure alla stessa ora. Tutti ci riservano battute del caso perchè siamo gli unici Gemelli (segno zodiacale...anche perchè abbiamo 17anni di differenza!!) in famiglia e secondo me c'ho pure gli occhi uguali ai suoi o perlomeno l'espressione, quando ero piccola erano le sue amiche neo-maggiorenni a farmi da babysitter e non lo mollavo mai un attimo. Era bello perchè vivevamo tutti in un'unica casa e direi che per una bambina stare in casa con tre uomini è stata una bella palestra....insomma sempre adulti intorno, unico essere umano sotto i 10anni, bello, non me lo scorderò mai.
Insomma il suddetto Massimo la scorsa settimana mentre faceva la vendemmia alla nostra casa in campagna, di cui ha coraggiosamente deciso di ritirare su le sorti, si è cecato un occhio con la foglia di ulivo che dicono essere assai bastarda.
Ora siccome io sono a 1.600 km dalla mia città, dalla mia famiglia, dai miei amici, l'ansia e le preoccupazioni per questi (che già normalmente sono a livelli inauditi per una ragazza di 25 anni...a questo proposito il mio Lui si chiede sempre da chi avrò ripreso perchè la mia mamma è tutto il contrario!) si quintuplicano...calcolando che la notizia mi è stata riferita da mia nonna che tende ad esagerare in ogni cosa, no davvero IN OGNI COSA, (es:. le chiedi che ore sono e sono palesamente le 17:15, beh lei ti risponde che sono le 18:00, per dirne una...) beh, mi sono venute una serie di paranoie che chi mi conosce sa bene fin dove arrivano. Aggiungiamo il fatto che un mio grande sogno sarebbe quello di vivere tutti insieme in una megavilla, ecco che tutto ciò che sfugge alle mie ali protettive mi fa preoccupare...Niente di esagerato a livello psicologico, mi controllo abbastanza bene, tutto nella norma però la pauretta rimane sempre.
Pensate il povero figlio mio quando sarà grande......meno male che c'è nonna patty e il suo papà che mi bacchettano le pippe mentali!!

sabato, novembre 25, 2006

Henry Cartier Bresson: l'occhio del secolo.

Tivoli, Italy, 1933



Athens, Greece, 1953


Behind Saint-Lazare Station, Paris, France, 1932

"UCCIDETE LA DEMOCRAZIA"


"Abuse of power comes as no surprise"

Nella locandina che presenta il film, c’è scritto: «Non importa chi vota, ma chi conta i voti», sto parlando del nuovo film di Beppe Cremagnani e Enrico Deaglio, che rispetto a quello del post precedente sì che voglio vedere, se è possibile sono ancora più curiosa perchè i giornalisti e i ricercatori e gli intellettuali che hanno collaborato a questo docu-inchiesta, che potrebbe sulle prime sembrare fantapolitica, sono più che degni di rispetto e forniscono fior fior di dati, numeri e quant'altro sia necessario per capire la loro tesi sulle passate elezioni. Ecco ripeto anche per questo film, se c'è qualcuno che ne è già entrato in possesso, lo ha già visto mi faccia sapere...

"La terribile notte post-elettorale, con il manifestarsi dell’impressionante, o se si vuole “incredibile”, rimonta della Casa delle libertà, e la conclusione quasi all’alba con la vittoria esigua del Centrosinistra aveva lasciato una scia di dubbi: come era stato possibile che l’Unione avesse rischiato la sconfitta, dopo avere condotto tutta la campagna in vantaggio, secondo i sondaggi, di quattro-cinque punti percentuali? E a che cosa poteva essere attribuito il crollo delle schede bianche, un fenomeno in netta controtendenza rispetto all’andamento storico delle consultazioni elettorali?"

Dal sito www.uccidetelademocrazia.com

venerdì, novembre 24, 2006

"SHORTBUS"


"Shortbus segue le peripezie erotiche e sentimentali di un gruppo di personaggi emblematici della New York di oggi. Sofia è una sessuologa che non ha mai avuto un orgasmo e in tanti anni di matrimonio ha sempre finto durante i rapporti con suo marito Rob. James e Jamie, una coppia di ragazzi gay, stanno cercando di allargare il loro rapporto dal punta di vista sessuale. Severin è una ragazza sola e complessata che si prostituisce nel ruolo di femmina dominatrice al servizio di improbabili clienti masochisti. Tutti convergono e si incontrano allo Shortbus, locale notturno fuori dalla legge e dalle convenzioni – dove si mescolano sesso, arte e politica, ideato e gestito dal travestito Justin Bond (che interpreta se stesso). La New York post 9/11 non è una città facile in cui vivere e questa commedia amara e spiritosa invita tutti i suoi abitanti a riconciliarsi con i piaceri della mente e della carne - per dare finalmente spazio ai movimenti del cuore."


"Il groviglio di corpi della locandina parla chiaro: in Shortbus John Cameron Mitchell (Hedwig) indaga le abitudini sessuali di tipi newyorkesi: l´ex marchettaro depresso, la consulente di coppia "pre-orgasmica", la fashion-punk irrisolta. Che si ritrovano in un locale molto arty dove bere ed esplorare sessualità in gruppo. Mentre suonano gli Yo la tengo. Mitchell possiede profondità e un fiammeggiante spirito gaudente, irriverenza e nessuno sprezzo del ridicolo. Applausi e polemiche a Cannes: le continue scene di sesso sono tutte reali. Per maggiorenni consenzienti. E se accompagnati dal partner, preparatevi a "discuterne"."

Questo è un film che sono ancora indecisa se andare a vedere oppure no, queste due sono critiche positive ma ce ne sono alcune che lo mettono alla stregua di un comune porno, scene di sesso non simulato urtanti etc.
Però è inutile sono curiosa, perchè vorrei capire se mi potrebbe sconvolgere, se sotto sotto sono una puritana del cacchio oppure non mi fa nè caldo nè freddo, boh, oh, io un porno non l'ho mai visto (direi anche giustamente...ma non vorrei passare per una bigotta), che ne so, magari sono una con lo stomaco debole...
Comunque se qualcuno lo va a vedere o l'ha già visto mi faccia sapere...thanks!

mercoledì, novembre 22, 2006

C'è un autobus...

C'è un autobus che passa praticamente sotto casa nostra, il numero 145, che cova un mistero.
Spesso prendo il tram o l'autobus a quella fermata e ancora non ho capito dopo due mesi esatti da quando mi sono trasferita qui il perchè e il per come passi di lì. Almeno fino ad oggi.
Mi spiego: nell'apposita pensilina che si trova in ogni fermata olandese ci sono scritti gli orari e i numeri degli autobus e del tram che passano per di là, e c'è anche il numero 145 che presumibilmente (non è detto, stasera verifico) dovrebbe fermarsi alla fermata in questione. Ma io lo vedo passare poco e quando passa non si ferma mai e se si ferma perchè magari è rosso non apre le porte neanche se vede il Papa.
Ora tante volte mi sono trovata a correre per non perdere l'autobus e poi scoprire che era il 145 e quindi rinunciare perchè tanto non avrei mai avuto speranze di entrare...eppure vi giuro che le persone dentro ci sono. Oggi poi ho visto che faceva salire qualcuno e mi sono chiesta se c'è un linguaggio speciale, a me ancora sconosciuto, che ti permette di entrare magicamente in ogni bus e tram e metro olandese. Oppure il conducente sceglie in base a come gli gira e le fermate sono scelte random, oppure dovrei sventolare la strippenkart in modo ossessivo per fargli capire che sì mi piacerebbe entrare e sedermi comodamente sul suo bus e usufruire così del servizio pubblico di Amsterdam. Oppure sono tutte delle comparse, stanno girando una fiction sui conducenti di tram e le loro intensissime vite e quindi non gli è permesso aprire sennò si deve rifare la scena...non so, ma resta il fatto che il mistero c'è, eccome se c'è.

martedì, novembre 21, 2006

Il mare ad Amsterdam a settembre (2005)



Ecco queste due foto mi ero ripromessa di metterle al più presto, subito dopo la venuta ad Amsterdam dei "roman angels", ma problemi tecnici me lo hanno impedito. Insomma zio questo è più o meno quello che avresti voluto vedere tu...il mare di Amsterdam settembrino, te gusta? Ora ti tocca venire al più presto perchè domani ci sono le elezioni in Olanda e chissà che coalizione vince, magari cambia la politica sui polder et similia e niente più paludi....eh, sì lo so mi attacco a tutto!!

Perle di saggezza cinese


"Se ti impegni a sufficienza in qualcosa, comincia a fare parte di te, anche se non ti piace veramente e sai che quella parte non è vera."

"Una stanza è come una donna, [...] Anche lei ti possiede. Inoltre, devi spendere una fortuna per far sì che ti ami."

Da "La misteriosa morte della compagna Guan" di Qiu Xiaolong.

Sinterklaas is arrived!

Domenica 19 novembre 2006 è arrivato dalla Spagna, più precisamente da Madrid, qui ad Amsterdam: Sinterklaas, giunge in questi lidi paludosi proprio il giorno del suo compleanno.
Ora voi vi starete chiedendo chi è stò Sinterklaas, beh, in realtà è il nostro San Nicola da Bari. Qui ad Amsterdam ma oramai un po' in tutta l'Olanda, questo signore che vedete in groppa al suo cavallo Amerigo, arriva dalla assolata e caliente Spagna in compagnia dei suoi "Zwarte Piet" (gli aiutanti pittati di nero si dice perchè lavorino nelle miniere ma in realtà credo che sia una reminiscenza colonialista-razzista collegata ai boeri...) per dare a i bambini tanti dolci, tra cui questi "pepernoten" (una specie di biscottini rotondi speziati che hanno un sapore disgustoso!) e pure i regali, ovviamente solo ai bimbi che durante l'anno sono stati buoni, quelli cattivi li mette dentro un sacco di iuta e se li porta con sè a Madrid a lavorare nelle miniere.
Quando arriva ad Amsterdam la città e tutti i suoi abitanti sotto i 12anni impazziscono, perchè Sinterklaas arriva con una nave nel vecchio attracco di Amstel con gli zwarte piet, poi c'è un lungo corteo dove sfilano tipo 400 ragazzi e ragazze, donne e uomini dipinti di nero con il costume tradizionale che distribuiscono ai bambini in quantità vergognosa stì benedetti pepernoten. Succede così, i bambini (insieme ai genitori) si mettono dietro le apposite transenne con una busta vuota in mano e quando arrivano gli adorati negretti gli urlano contro "Piet, piet!", questi arrivano e li riempiono di schifezze varie.
Ovviamente Lorenzo era eccitatissimo, siamo tornati a casa con una busta piena perchè la mamma vicino a noi era agguerritissima, e poi ha visto da vicino Sinterklaas...!
Ma la festa non finisce qui perchè va avanti fino alla notte del 5 dicembre, quando finalmente dopo aver caricato i bambini di tanta attesa il santo entra nelle case dal camino e in cambio di una carota per il suo cavallo mette i regali. Praticamente i bambini olandesi non festeggiano il Natale e questo è l'equivalente! Ah, dimenticavo che una settimana prima dell'arrivo dei regali i bambini mettono sotto al camino una scarpa e ogni mattina ci trovano caramelle, cioccolatini e pepernoten...una festa per i dentisti olandesi...
Ecco ora il problema è far capire a Lorenzo che questo è semplicemente un santo e che Babbo Natale, Gesù bambino e Befana (per chi crede, e noi ancora non abbiamo deciso...) sono un'altra cosa e che tutte le persone afroamericane che vede non sono necessariamente "Zwarte Piet"....

Prolungate assenze e novità

Scusate le prolungate assenze, ma non sono in formissima ultimamente e mi intristisco facilmente, so che magari scrivere qui mi farebbe bene ma non so perchè mi blocco. Aggiornamenti climatici: freddo, vento del cacchio e pioggia quasi sempre, oggi un po' di sole qui e là.
Comunque ieri che pioveva come se tutti gli angeli del cielo la mandassero giù con i tir mi sono messa per la prima volta in due mesi i miei stivali verdi stile pesca al lago di Bracciano, comprati in un'incursione shopparola a Roma prima di partire per Amsterdam con la mia migliore amica Marzia e con Francesco. Sono stata molto orgogliosa di aver vinto la timidezza di sembrare uguale a quelli che vendono nei chioschi per strada le aringhe con le cipolle, alla fin fine sono fighi e sembravo molto fashion con i jeans messi dentro. Scusate ma in questo momento mi accontento di poco...
Ma la mia felicità da "singing in the rain" è stata prontamente offuscata da una lettera scritta su un foglio di quaderno trovata da me medesima dentro la nostra cassetta delle poste...era di quelli che abitano sotto di noi.
Ora un bel po' della grande incazzatura che mi è venuta ieri è scemata ma ne ho serbato dentro il mio animo innocente un po' per voi.
Insomma i due testine di caz.. maleducati, cafoni, viziati e immaturi ma soprattutto pazzi di olandesi che abitano al secondo piano ci hanno scritto questa merda di lettera (mamma non ti preoccupare mi hai educato benissimo e che leggendo capirai...) per far presente che sono veramente "annoying" dal rumore che proviene dalla nostra casa e che il nostro "very active young boy" (alias il nostro molto giovane e attivo bambino) continua a disturbare la loro quiete e che addirittura domenica mattina lui giocava talmente bene che li ha svegliati non permettendo loro di dormire serenamente...premetto che Lorenzo domenica mattina si è svegliato oltre le nove perchè sabato era andato a letto un po' più tardi, premettendo che la legge olandese dice che non si può far rumore molesto dalle 22:00 fino alle 07:00 di mattina: ORA E' GUERRA.
Chi ha bambini può capirmi, loro giocano ed è così che il mondo va, certo deve essere fatto nei limiti della decenza, so che potrà sembrare la solita difesa del genitore pro figlio ma DAVVERO e ho chili di testimoni, mio figlio nella sua normalità di bambino è perfetto, certo si eccita in alcune situazioni ma giuro tutto nella norma, è sì un bambino attivo, simpatico, gioca, ride e si muove molto, ma che dovrei fare legarlo? Tra l'altro c'è stato pure un misunderstanding che poteva sfociare in tragedia, perchè in un primo momento avevamo interpretato la parola "slipper" con il significato di sonnifero (e lì stavo per buttare giù la porta di casa loro) invece ci consigliavano semplicemente di mettere a Lorenzo (che essendo figlio mio va notoriamente scalzo) delle pantofole. MA CHI TI CREDI DI ESSERE, TROGLODITA DEFICIENTE DI UN OLANDESE.
Comunque tutto il rumore che un bimbo di quattro anni (a cui i genitori stanno appresso), può fare non credo giustifichi una lettera scritta con un tono che non vi sto neanche a dire. E poi non è mica colpa nostra se le case olandesi sono fatte male e si sente tutto, anche noi siamo continuamente in forte contatto uditivo con la brasiliana di sopra che sembra che stia sempre facendo un workshop di danza contemporanea-africana-incentrata sul corpo che si abbatte fortissimamente sul pavimento...Tra l'altro questo ha fatto sì che io mi sentissi in dovere di sgridare Lori ogni volta che faceva rumore e così mi sono sentita dire da lui steso per terra visibilmente frustrato: "Voglio essere tagliato a metà così non faccio più rumore". Io mi sono ovviamente sciolta e gli ho detto di fare tutto il macello che voleva...!
Per ora abbiamo ignorato la lettera ma penso che stasera ci sarà un briefing in famiglia per attuare un piano punitivo.
Secondo voi cosa dovremmo fare? ah, scrivetemi post di solidarietà perchè qui c'è grossa crisi.

mercoledì, novembre 15, 2006

Qui non c'è sole fuori di me

Stavo pensando che sono esattamente 6 giorni che qui non si vede sole.
Tra l'altro piove sempre, ma io non ne faccio un dramma. Come dire mi ero preparata...
Alla fine io più di tanto non ne ho sofferto perchè da domenica sono stata a letto con la febbre e un mal di gola bestiale, solo spero che Lorenzo non patisca le conseguenze di crescere in un posto dove il sole non c'è quasi mai. Quest'estate due mesi di mare!
La cosa un po' fastidiosa è il cielo grigio, come se ci fosse sempre nebbia, il colore azzurro del cielo non riusciamo mai a vederlo. Ecco forse è questo quello che mi manca di più, l'azzurro limpido, raggiante e pulito di Roma. E' la luce che è diversa. Ora mi sono messa a guardare delle foto che abbiamo di Roma, è mi facevano male gli occhi da quanto il cielo e la luce e il sole sembravano generosi di bellezza. Noi romani siamo fortunati, viviamo in una città stupenda, e però ne facciamo un uso quasi criminale. Vabbè, basta che sennò mi scende la malinconia.
Poi si sente che Amsterdam è piccola, davvero è un paesino, con Andrea parlavamo del fatto che a distanza di giorni o settimane ti può capitare di incontrare le stesse persone in luoghi diversi. Insomma Roma è una metropoli con i suoi limiti e i suoi difetti, ma cacchio non ci si annoia mai! Mi dicono che anche qui se uno si pone nello spirito giusto le cose da fare ce ne sono e pure tante e interessanti, forse mi devo solo abituare o per meglio dire acclimatare.
Stamattina presto ero in dormiveglia e pensavo che appena tornerò a Roma, mi farò un'ubriacatura di tutto e di tutti, non faccio sconti, mi mangio tutta la pizza al taglio che c'è, pure il gelato di Portofino dietro casa mia, i panettoni, pandori e noci, mandorle e quant'altro. Mi sfondo di sacher, roastbeef, lasagne, cannelloni, paste all'amatriciana e quant'altro di buono cucina la mia adorata mamma. Vado dai miei nonni a S.Giovanni e prendo le paste sotto casa loro, salgo su e mi mangio tutti i piatti buoni che cucinano.
Poi usciamo ogni sera, il giorno siamo sempre fuori in giro, portiamo Lorenzo ogni mattina al parco di Villa Adriana sotto casa, andiamo a vedere il buon cinema italiano, mi giro tutti i negozi che mi piacciono in centro e ovunque. Andiamo a trovare tutti gli amici che vivono da soli e andiamo a ballare la sera. Sto con la mia mamma e i miei fratelli ogni sera a cena, vado a S.Marinella a trovare mio zio e le mie cuginette se scendono per le feste, obbligo mio papà a farsi vedere.
Insomma faccio rifornimento perchè so già che sarà dura l'8 gennaio quando ritorneremo ad Amsterdam. Secondo me lì sarà la vera botta...Ah, ma a me non importa, ho già deciso che si torna a Marzo perchè la mia mamma fa il compleanno ci sono tante feste a scuola di Lorenzo e perciò io e lui scendiamo. E comunque per sopportare la lontananza ogni due mesi si scende e si sta almeno una settimana. Tanto oramai ho deciso.

giovedì, novembre 09, 2006

Lucarelli e co.



Come ben sapete io, Andrea e Lorenzo ci siamo trasferiti in Olanda e quindi non abbiamo la tv italiana (per ora nemmeno quella olandese, fisicamente la tv c'è ma non abbiamo ancora fatto l'abbonamento...). Ma usufruiamo del servizio pubblico tramite internet, ci colleghiamo a Raiclick e lì ci vediamo tutti programmi già passati in tv che ci interessano. Oltra a vederci "PARLA CON ME" della Dandini e "CHE TEMPO CHE FA" di Fazio e con la Littizzetto e il cartone animato di "BARBAROSSA" per Lorenzo, "MONTALBANO" e tante altre cose ora ci siamo appassionati a "L'ISPETTORE COLIANDRO" nato dalla penna di Carlo Lucarelli con la regia dei Manetti Bros. Precisando che di Lucarelli mi piacciono già i suoi romanzi e quei suoi documentari-reportage su i misteri italiani, questa fiction ha un altro pregio ancora e cioè quello di avere come protagonista Giampaolo Morelli (l'Enea di "Dillo con parole mie", un film troppo carino, da vedere) e come co-protagonista Enrico Silvestrin (che già mi faceva sognare quando faceva il veejay ad MTV) insomma due gran pezzi di .....vabbè avete capito... Allora il personaggio di Coliandro è un ispettore che opera secondo metodi non convenzionali, molto solitario ma anche ironico, a volte ridicolo, e che finisce spesso nei guai a causa delle sue indagini, non riesce mai ad avere le intuizioni necessarie a risolvere il caso ma è sempre grazie alle persone che incontra nei vari episodi che il caso viene risolto: molto diverso dai poliziotti “vecchio stampo”, Coliandro dice parolacce, ruba le battute ai suoi film cult e non è per nulla rassicurante, è un tipo coraggioso ma solo perchè incosciente e abbastanza ingenuo, da l'idea di non essere propriamente un moderato (in uno degli episodi la protagonista femminile gli chiede: "Ma non sarai mica un fascistone?") , a volte è pieno di luoghi comuni, non sembra un intelligentone nè un perspicace. E niente da fare a noi ci piace per questo! Peccato che siano solo quattro episodi...

mercoledì, novembre 08, 2006

Lorenzo Mattotti


Questo è l'illustratore preferito di una mia amica passata, non mi sono mai più di tanto fatta coinvolgere da questa sua passione, ma in effetti, con il senno di poi, dopo aver visto alcune illustrazioni e libri e quadri di Lorenzo Mattotti, devo dire la verità mi piace molto.
Questa che ho scelto ha un nome, lo so, ma non me lo ricordo, mi spiace...

Libri e grafica


Guido Scarabottolo è l'autore delle copertine della casa editrice Guanda, io non lo sapevo, cioè guardavo le copertine dei libri Guanda, sempre molto particolari, mai scontate, dai colori a volte tenui, a volte caldi e non mi sono mai chiesta chi le facesse e a dir la verità non mi ero mai accorta neanche che fossero sempre di unico autore.
"L'illustratore è quello che fa quelle cose sui giornali che non sono fotografie", così definisce il suo mestiere Guido Scarabottolo. Sull'Internazionale ho letto che dal 1 al 30 novembre in otto librerie Feltrinelli sparse in alcune città italiane ci sarà una sua mostra dal titolo Note. Mi dispiace non fare in tempo a vederla...uffa, a volte mi sento tagliata fuori dal mondo, il fatto è che devo capire che il mio nuovo mondo è qui ad Amsterdam e non più Roma, almeno per i prossimi tre anni...

Pollution

Da La Repubblica:

"Oltre 200 sostanze chimiche nocive hanno provocato un boom di disturbi cerebrali e dello sviluppo. I ricercatori di Harvard: "E' una vera e propria epidemia silenziosa, ne soffre un minore su sei"
"Bimbi meno intelligenti con l'inquinamento".
Risultati shock da uno studio medico Usa. I problemi più ricorrenti sono autismo, sindrome da iperattività e deficit d'attenzioneSecondo gli autori della ricerca pubblicata da "Lancet" bisogna adottare subito regole più severe."

ROMA - Sono quanto mai allarmanti i risultati del più vasto studio mai condotto sugli effetti dell'inquinamento nello sviluppo cerebrale dei minori. La ricerca, effettuata da un gruppo di ricercatori americani della Harvard School of Public Health di Boston e pubblicata sulla rivista medica britannica The Lancet, giunge a conclusioni drammatiche. Si stima ad esempio che tutti i bambini nati nei paesi industrializzati tra il 1960 e il 1980 siano stati esposti al piombo dei carburanti e che quest'esposizione abbia più che dimezzato il numero di persone con quoziente intellettivo (QI) oltre 130 (considerato tipico di un'intelligenza notevole) e aumentato invece il numero di persone che totalizzano meno di 70, ha spiegato Philippe Grandjean, il coordinatore di questo enorme lavoro in cui è stata passata in rassegna tutta la letteratura scientifica mondiale sull'argomento. I composti chimici inquinanti, sottolinea ancora lo studio, causano problemi di sviluppo del cervello in milioni di bambini portando a disturbi comportamentali quali l'autismo o l'iperattività sino anche al ritardo mentale. I medici della Harvard School hanno individuato ben 202 voci, ma purtroppo non si tratta di una lista definitiva. I contaminanti ambientali soprattutto di derivazione industriale sono moltissimi ma finora solo per pochi si hanno dati certi sui loro effetti nocivi per la salute e comunque è stata sempre trascurata la questione dell'esposizione a basse dosi che agisce indisturbata e può causare seri problemi di salute soprattutto per i più piccoli.
Si calcola infatti che circa un bambino su sei abbia un disturbo dello sviluppo, quasi tutti riguardanti il sistema nervoso. La preponderanza di disturbi del sistema nervoso non è casuale, si deve al fatto che, sin dallo sviluppo fetale fino a tutta l'adolescenza, il cervello è particolarmente vulnerabile e basta poco per corrompere il suo naturale percorso di sviluppo. Ciò può favorire la comparsa di disturbi del comportamento come la sindrome da iperattività e deficit d'attenzione (ADHD) o di malattie neurologiche come l'autismo, oppure può determinare dei cambiamenti nell'intelligenza del bambino. Milioni di bambini nel mondo, avvertono gli studiosi nella loro ricerca, sono oggi vittime ignare di "un'epidemia silenziosa". "Silenziosa" perché si tratta di problemi subclinici, ma il cui impatto è enorme: deficit di sviluppo cerebrale significano ridotte capacità (e quindi produttività) per gli adulti di domani. Un flagello che potrebbe essere combattuto, suggeriscono ancora gli autori dello studio, innanzitutto adottando il principio di precauzione per cui ogni sostanza chimica va rigidamente regolamentata e, solo se in seguito si dimostra che è innocua, la regolamentazione può farsi meno stringente. Quest'approccio si comincia ad usare in Europa, che è sul punto di approvare la normativa REACH, ma è ancora sottovalutato negli Stati Uniti. A rendere la situazione ancora più grave c'è poi il fatto che si fa troppo poco anche per limitare la diffusione di quelle sostanze unanimemente riconosciute come nocive, a cominciare da metil-mercurio, PBC, piombo e arsenico. Solo su piombo e mercurio ci sono delle regole volte a proteggere i più piccoli, denuncia Grandjean, per gli altri 200 nella lista, noti agenti tossici per il cervello, non esiste alcun regolamento a misura di bambino. I contaminanti industriali quindi sono causa di un'epidemia silenziosa, concludono gli esperti, già responsabile di problemi di sviluppo del cervello in milioni di bambini nel mondo. "Il cervello dei nostri bimbi è la risorsa economica più preziosa che abbiamo - conclude Grandjean - dobbiamo adottare iniziative di salute pubblica che lo proteggano".
(8 novembre 2006)

Voi che ne pensate, può essere effettivamente possibile? Io dico che potrebbe benissimo essere, d'altronde è uno studio condotto dall'università di Harvard, mica i primi scemi sul mercato...
Mi viene da dire, meno male che siamo in Olanda, che qui di smog c'è davvero pochissimo e sembrano tutti più attenti alle problematiche ambientali.

Ficozzi etc.

Oggi mi sono scordata di andare a prendere Lorenzo a scuola...
Ovviamente mi è venuta una crisi di pianto, ho chiamato a Roma la mia mamma in lacrime e lei che sa sempre come tranquillizzarmi mi fa: "Ma come si fa a dimenticare di andare a prendere tuo figlio?". Ecco, grazie mamma, se mi sentivo in colpa ora mi serve Freud per ricomporre un minimo di equilibrio mentale.
Il bello è che sono stata tutta la mattinata a guardare l'orologio e a dirmi che però sotto sotto c'era qualcosa che dovevo fare ma niente mica mi è venuto in mente che c'era quell'angelo del mio bambino che mi aspettava all'uscita di scuola. A mia discolpa posso solo dire che questi intelligentoni degli istituti scolastici hanno deciso che di mercoledì si esce prima, alle 12:30, quindi io che sono notoriamente rinco non ho realizzato che oggi era quel giorno. In realtà mi sono scordata proprio che oggi era mercoledì e che quindi Lorenzo usciva prima.
Alla fine niente di trascendentale, sono arrivata trafelata a scuola con mezz'ora di ritardo, entro in classe scusandomi e chiedendo umilmente perdono alle maestre ma soprattuto al mio bimbo che gioca tranquillo, l'ultimo di tutta la scuola, sul tappeto della classe. Mentre torniamo a casa io gli dico che mi dispiace e lui mi fa:"Mamma, ma non ti preoccupare, io quando gioco penso sempre che ti do un bacio e un abbraccio grande, io ti penso sempre e quindi è come se stessimo sempre insieme". Che gli vuoi fare ad un bimbo di 4anni che ti dice così? Niente gli muori dietro innamorata pazza...
Certo mi ha detto che si è un po' preoccupato e spaventato ma quando mi ha visto si deve essere tranquillizzato e non mi è sembrato particolarmente provato da questa esperienza.
Tra l'altro appena l'ho visto la maestra mi dice che si è fatto male andando a sbattere contro un muro, mi chiedo come sia possibile ma anche lui me la racconta così, alzo i capelli e vedo un ficozzo enorme all'altezza della cicatrice che si è fatto mi sembra l'anno scorso. Lori mi ha raccontato che hanno mandato un bimbo della sua età a prendere dei fazzoletti bagnati per il bozzo, cioè non so se rendo l'idea un ficozzo enorme, veramente grande e quella che fa, ci mette delle pezze bagnate, ma sono ridicoli o no? insomma meno male che non ha preso da me sennò sveniva e che gli facevano? non oso immaginare...invece io tornati a casa ci ho messo il burro e davvero adesso va già meglio, insomma non sembra più Frankestein.
Insomma che caz.. di sfiga, ma d'altronde è sempre così, no?

I giovani di Locri

Dal sito: www.ammazzatecitutti.org

Il viaggio in Afghanistan: reportage di Gabriele Torsello


"21 August 2005 A woman sit on the road next to a truck loaded with the remaining of the house she left in Waziristan."

Dal sito di Gabriele Torsello www.digitalrailroad.net

Non voglio esprimere giudizi nè opinioni sulla vicenda ma mi sembra quella di visitare il sito un'opportunità in più per poter comprendere.

martedì, novembre 07, 2006

Werken

"Solo un italiano su tre pensa di riuscire a mantenere il posto nei prossimi due anni. Molto più alta la fiducia in Olanda, Danimarca e Regno Unito. E' in Italia la probabilità percepita più bassa di ritrovare un impiego. I risultati dell’indagine Eurobarometro su cosa pensano gli europei dell’occupazione e delle politiche sociali nel Vecchio Continente".

Percentuale di coloro che hanno detto di essere sicuri o molto sicuri di avere un posto di lavoro nei prossimi due anni.

Nazione:

Olanda 62%
Danimarca 61%
Regno Unito 61%
Svezia 60%
Irlanda 59%
Finlandia 59%
Austria 58%
Repubblica Ceca 56%
Lettonia 54%
Belgio 54%
Germania 48%
Lussemburgo 48%
Francia 45%
Estonia 45%
Cipro 44%
Spagna 43%
Lituania 42%
Slovenia 41%
Portogallo 39%
Malta 39%
Grecia 37%
Italia 34%
Ungheria 33%
Polonia 29%
Slovacchia 29%

MEDIA UE 25 46%


da "La Repubblica", 07 novembre 2006


Che vi devo dire, speriamo bene perchè in realtà io ancora devo trovarlo IL posto....

lunedì, novembre 06, 2006

Come era la museum n8...

Allora, vi racconto come è andata la nostra prima museum nacht....
Atmosfera tranquilla, calma, rilassata, tipica di amsterdam a quanto ho capito, nessuna frenesia o ansia di vedere tutto in una sola notte, nè code chilometriche estenuanti. La serata aveva un costo di 15euro quindi ciò ha scoraggiato la maggior parte degli olandesi che sono braccine corte, non fraintedetemi la gente c'era ma niente a che vedere con le notti bianche romane da traffico e strade in tilt, tutto era molto composto, raccolto e ovviamente ben gestito.
Noi abbiamo iniziato la serata verso le 21:15 con la visita al Van Gogh Museum, c'era un complessino misto jazz e canzoni alla francese ma in olandese, un bar e ovviamente le opere dell'artista. Faceva impressione essere nel museo di notte, con tutte le persone intorno che ammiravano i quadri.
Abbiamo continuato allo Joods Historisch Museum dove speravamo di sentire della musica un po' alla Goran Bregovich-tzigana e tipica ebrea, si chiamava "Van klezmer tot tango", ma c'erano due sfigati con un violino che facevano addormentare, l'unica nota positiva il museo nel ghetto (ebreo) di Amsterdam, molto molto bello.
Poi siamo andati alla De Nieuwe Kerk che sta al Dam per sentire prima "Ottoman Lounge: muzikale vibes uit Istanbul" e per vedere i dervisci che ballavano sulle note di un complesso turco niente male, si vedeva che erano distrutti dalle precedenti esibizioni ma lo stesso impressionante, i due monaci hanno girato per più di 15minuti su se stessi senza mai svenire a terra, devo dire che mi sono emozionata e anche sentita un po' in colpa, alla fine è come se raggiungessero uno stato di estasi e la loro mente si estraniasse dal loro corpo e noi lì stesi per terra a turbare il loro equilibrio con i nostri sguardi rapiti...
Poi tappa alla Anne Frank Huis: "Fifties jazz", anche qui un po' moscietto ma già più accettabile trio jazz con pezzi carini, ma se uno va a cena da mia madre in una ordinaria sera senti della musica jazz più accattivante.
Si doveva finire in bellezza con una festa afro-brasilian al De Burcht ma non so per quale strano errore degli organizzatori non c'era nulla, ci siamo infine spostati all'orto botanico dove c'era una sala in cui si ballava musica orribbbbbile (mi devo abituare al nord europa c'è della musica tremenda nei locali) stile unz unz e in un altro padiglione c'era un workshop di tango.
Impressioni finali: una serata piacevole in compagnia di amici in giro per Amsterdam in bicicletta alla scoperta di musei e posti importanti della città al solo costo di 15euro (bisogna aggiungerci un'entrata gratis entro il 31 dicembre in tutti i musei che aderivano all'evento). Insomma niente male!

sabato, novembre 04, 2006

n8 '06 amsterdam


Questo è quello che la città di Amsterdam organizza stasera per la settima volta di fila: il museumnacht.
40 musei e istituzioni sparse per la città apriranno le loro porte e organizzeranno "special events" dalle 19:00 fino alle 02:00 di mattino.Si potrebbe dire che è una specie di Notte bianca romana e parigina ma tutto questo proprio perchè siamo in Olanda, la patria dei mercanti, ha un costo che è di 15euro a persona, bisogna però calcolare che il biglietto include l'entrata in tutti i musei e in tutti i posti collegati alla programma, si può trovare musica, workshop, dj, dervisci, documentari, spettacoli e quant'altro e forse evita le file immense e il caos totale che si vede a Roma o a Parigi. In più il biglietto ti da la possibilità di entrare fino al 31 dicembre in uno dei musei di Amsterdam che partecipano all'evento. Ora siccome c'è la suocera ad Amsterdam, io e Andrea con gli amici amsterdamesi proviamo la nostra prima museumn8...e chi vivrà vedrà!!

Firenze, 4 novembre 1966



Io non ero nata e so veramente poco, ma mi ha sempre affascinato la storia dell'alluvione dell'Arno che sommerse la città di Firenze e che la riempì di fango. Più di duemila volontari, tra ragazzi italiani e non, giunsero nella città toscana, dalle foto si vedono questi giovani intenti ad aiutare la protezione civile e i vigili del fuoco, che si affrettano per salvare le opere, le tele e i manoscritti che fanno tuttora parte del patrimonio artistico italiano. Una scena del genere è stata anche ripresa in quel magnifico film di Marco Tullio Giordana che è "La meglio gioventù", quindi mi immagino che sia stato un momento tragico per l'Italia, ma ecco più di questi sporadici riferimenti non so, alla fine anche la mia mamma era piccolina, quindi non è che più di tanto può raccontare, noi siamo di Roma e forse neanche i miei nonni possono darmi molte testimonianze se non quello che vedevano dal telegiornale perciò bon, ma mi fa comunque impressione sapere che quarant'anni fa molti giovani come me si mobilitarono concretamente al salvataggio e al ripescaggio nella melma dei tesori italiani.

il mare a novembre


venerdì, novembre 03, 2006

Artisti quotati


NEW YORK - Un Pollock da record. Una tela dell'artista è stata venduta per 140 milioni di dollari (109 milioni di euro), la cifra più alta mai pagata per un dipinto.

Ma vi rendete conto? Lo voglio ioooooo, uffa! Non ho mai capito il mercato del mondo dell'arte ma mi sembra di capire che un giro di soldi ci sia anche lì, chissà come funziona, ci sono agenti o PR dell'arte che piazzano le tele o che costruiscono storie intorno all'artista per creare un pubblico, per quotarli come si dice in gergo. Mi affascinano sempre le storie di ritrovamenti o di improvvise apparizioni di opere di artisti famosi a livello mondiale, e poi tutta la caciara, scusatemi il termine romano, intorno all'opera e a come sia stata riconosciuta...mah, sembra come se le singole opere di artisti apprezzati (e non) vivano dell'avventure...

venerdì, ottobre 27, 2006

engagement ring

Proprio Lunedì scorso io e le amichette (che facevano da delegazione del nutrito gruppo di amici di Roma, ora sparsi in giro per l'Europa e con tesi di laurea e dottorato in vista, traslochi e chi ne ha più ne metta...) si parlava al mercato dei fiori di Amsterdam, di regali e delle attenzioni o meglio galanterie che abbiamo ricevuto dagli uomini. In particolare io mi lamentavo del fatto di non avere ricevuto un anello di fidanzamento (sono già sposata, quindi diciamo che sarebbe un po' tardi...) oppure di regali per la nascita del primo figlio (sembra che si usino e io non ne ho ricevuto nessuno, sì, ho già un figlio di 4anni...), oppure di cene o cinema offerti dal rappresentante del "sesso forte", insomma chi è donna ha capito...Non vorrei dare un immagine di me sbagliata, il problema posto da noi tre non era il fatto in se per sè di non ricevere questo genere di cose ma il fatto di non riceverle perchè fatte in un determinato modo. Cioè non siamo con la puzza sotto al naso, non ce la tiriamo eccessivamente (insomma un minimo di considerazione personale ma niente di più), non ci atteggiamo a borghesi del cacchio, etc. Le nostre mamme ci hanno inculcato il senso dell'indipendenza, sempre con il portafoglio con qualche banconota non si sa mai che ti dovesse succedere, motorino proprio, patente e macchina tua, perchè bisogna essere indipendenti, in caso riaccompagni tu tutta la comitiva e fai le 5 di mattina ma almeno sei libera, generosità a manciate, ma i debiti non si fanno mai casomai anticipi per tutti e ci rimetti tu. Cose di questo genere, preferisco essere così, è ovvio, ma certo se c'avessero insegnato robe del tipo: si esce con una borsetta minimale con le chiavi di casa soltanto, nei locali entri gratis e ti offrono pure da bere, ti fai venire a prendere sotto casa (devo dire la verità verso il mio maritozzo, di questo ne ho usufruito abbastanza quando non uscivo con il mio motorino, perchè se prendo la macchina io uccido qualcuno, è un problema di sicurezza pubblica...) oppure civetti un po' o fai la poverella bisognosa, che ne so magari noi si era meno lamentose.
Il succo della discussione era che siccome abbiamo avuto questo tipo di educazione poco civettuola, ad un uomo manco gli passa per l'anticamera del cervello di offrirci la cena. E' tutta una questione di impostazione...ti vedono emancipata, libera, che non hai bisogno della loro protezione, forte, indipendente, giovane e tranquilla e ti puoi pure scordare l'anello, etc.
Insomma non so se voglio finire come mia nonna che da divorziata ogni anniversario di matrimonio si regalava un gioiello, ok l'emancipazione femminile, ma cacchio vi pare a voi che il mio equivalente di anello di fidanzamento deve essere l'anello dei miei 18anni sì stupendo regalatomi da quella santa donna di mia madre? (se state pensando che mio padre abbia contribuito, ahahahahaha, vi sbagliate di grosso, sono divorziati e solo la mamma mi riempie di attenzioni e coccole, anche su questo argomento padreimportantefiguramaschilenonsifilalafiglia potrei scrivere un panegirico...).
Un'altra considerazione, il mio Lui tanto per farmi sentire una iena, mi dice che essendo povero e giovane e lo sapevo e me lo sono sposato lo stesso, non si può permettere di spendere soldi che non ha... Ieri ha detto che lui è il razionale e pratico fra noi due e io quella romanticona, allora io gli ho risposto che se poi la romanticona lo tradiva con il primo che passava di non offendersi...insomma è solo amore, no?
Dopo tutto stò parlare l'unica cosa che mi viene in mente e che mi riempie di orgoglio tipicamente femminile ma che mi sa di contentino è che nessuno mi potrà mai dire che l'ho sposato per interesse ma solo per amore...

i'm back

Dopo una settimana di pausa, rieccomi qui.
Un po' mi sento in colpa, in fin dei conti un diario è un impegno costante, un diario è per sempre...! Ma vabbè, diciamo che ho una scusante, anzi di più di una, questa settimana sono venute a trovarmi le mie amichette, Valentina da Bilbao e Valeria da Roma, per vedere la casetta olandese e festeggiare il compleanno di Andrea e per infondermi un po' di coraggio.
Poi è venuta anche la mia nonna che coraggiosamente alla degna età di 73anni si è fatta 1600km di macchina per venire a portarmi viveri e quant'altro. Se dovessero scioperare per i prossimi tre anni gli Albert Hein (catena di supermercati onnipresente olandese) di Amsterdam io avrei scorte per mesi e mesi!!
Quindi siamo state sempre in giro, sveglia all'alba più o meno 10:30 con quel santo del piccolo Lorenzino che aspettava tutte e tre per fare colazione e giocava buono buono nella sua stanzetta.
Ora sono tornati tutti alle loro occupazioni e io ritorno all'ovile. Ho tante cose da raccontare ma come è mia abitudine lo farò in modo sparso, caotico, perciò buona lettura...

venerdì, ottobre 20, 2006

Il tempo delle mele

Un post di zefirina mi ha fatto ricordare come erano e come ero io ai tempi delle medie: io lo chiamo il medioevo dell'adolescenza, l'età di mezzo, insomma il periodo buio di ogni adolescente e l'incubo di ogni genitore.
A quei tempi più di dieci anni fa, ohmmiodddio, eravamo un po' tutti dei brutti anatroccoli, erano appena finiti gli anni '80 ed era l'era degli yuppie e ahimè di Tangentopoli, delle stragi mafiose e di tante altre cose. Io in quanto a bruttezza non ero da meno, cioè non è che fossi un mostro, ma non sapevo conciarmi: vestiti, scarpe, capelli...mamma mia, nulla a confronto con l'esperte fashioniste 12-13enni di adesso. Non so se c'è qualcuno della mia età all'ascolto o che è vissuto a Roma in quel periodo, ma andavano le camicie a quadretti tipo spaccalegna americano di flanella o di cotone della Baloon oppure quelle che chiamavamo chesterfield, il Barbour, il rennino, salopette jeans, pantaloni elasticizzati di colori improbabili dell'Arena, i jeans elasticizzati, i jeans della closed che io non mi potevo permettere perchè certo non li facevano della taglia zero, scarpe da ginnastica in ogni occasione, i trucchi e le cartelle della Najoleari, poi una mia amica Valeria mi ha ricordato le parigine nere con gli scamiciati copiati da Non è la rai che sponsorizzava una marca allora giovanissima come la Onyx, la sera guardavamo il telefilm Beverly Hills e poi subito a dormire, giocavamo ancora con il game-boy, non quello pocket e unico colore il grigio, etc. Se mi son dimenticata qualcosa fate presente!
Insomma sex-appeal zero, certo direte voi ma alle medie che ci fai con il sex-appeal e in effetti non dovresti farci nulla, ma in terza le femmine volevano già essere delle donne belle formose e i maschi già dei piselloni sterminatori...scusate la metafora...! Quindi chili di trucco e maniere goffe alla donna vissuta e i maschi che (vi giuro è vero, chiedetelo alla mia compagna di scuola nonchè mia migliore amica, Marzia) si pseudo-masturbavano con la riga di educazione tecnica...............
Poi c'erano le feste che iniziavano ad essere un evento da non mancare assolutamente, poteva succedere di tutto, tipo quella festa in terza media a casa di eleonora dove io non sono potuta andare perchè ero in castigo (io sono stata in castigo per l'ultima volta per più di un mese quando avevo 18 compiuti e già ero l'Università....capito, mamma?), dove giovanni quello che mi piaceva a me si è messo con Eleonora o Rossella non mi ricordo più, ma non vi preoccupate a me non mi si cagava di pezza quindi non era un gran danno.
Autostima, autocoscienza della ricchezza di essere unici e diversi, identità personale, controllo umorale, capacità comunicative praticamente allo stato brado!
Io a 13anni mi sentivo in un modo che rasentava il suicidio, i miei compagni di classe dire che erano crudeli era un complimento, con tutte le ragazze erano impietosi, dei veri bastardi, ma dopo solo un'estate, dalle medie al liceo, già ti guardavano in un altro modo, fumavano come se fosse l'unica cosa che avessero sempre fatto, tutti a ronzarti intorno, c'era ancora chi rompeva le palle con scherzi, prese in giro e varie. Devo dire la verità c'erano anche delle ragazze che erano cattive e insopportabili, ciniche e brutali che in confronto la matrigna di Biancaneve o Malefica della Bella addormentata nel bosco erano delle gran simpaticone....
Poi quando iniziava a crescerti il seno, ti venivano le mestruazioni e le forme, iniziavi a vestirti non con la solita tuta da meccanico e i magnifici Dr.Martens, ma tacchi alti, minigonne come sciarpe (a casa mia non siamo bacchettoni...), vestiti attillati e allora via con i complimenti pesanti...riferimenti a latterie, per esempio facevi ginnastica e i maschi a sbavare dietro le porte della palestra, ti sporgevi un attimo a parlare alla compagna del banco davanti e toccatina sul sedere...dei gogliardoni, insomma!
Non mi scorderò mai la sensazione di inadeguatezza e di inutilità che ti poteva prendere a volte (ho ragione a dire che è davvero un'età di mezzo) oppure gli sbalzi di umore improvvisi, le scenate, le urla e le storie fatte per cazzate, ma come fai a saperlo prima, devi passarci per accorgertene, no?
Una sola cosa mi viene da dire: "Mamma, perdono, chiedo umilmente perdono".

Una giornalista libera

La settimana

La strada
Caro Walter Veltroni, sono giorni complicati, lo sappiamo. L'incidente nella metropolitana, la Festa del cinema, l'ordinaria amministrazione di una grande città come Roma. Però c'è un favore che vorremmo chiederle. Il filosofo francese André Glucksmann e il radicale italiano Mario Staderini hanno proposto che nelle città europee venga intitolata una strada ad Anna Politkovskaja. Non una strada qualsiasi, ma quella in cui si trovano l'ambasciata o il consolato della Federazione russa, che così avrebbero sulla loro carta intestata o sui biglietti da visita dei funzionari il nome della giornalista. A Roma l'ambasciata è in via Gaeta. Sono certo, e lo sa anche lei, che tanti romani sarebbero felici di veder ricordata così Anna Politkovskaja. Qualche giorno fa lei ha detto in tv che il futuro è meraviglioso. Vuol darcene una dimostrazione concreta? Un cordiale saluto, Giovanni De Mauro - Giovanni De Mauro

Da "Internazionale"

Black Power


L'arcobaleno Obama
Greta, un'infermiera che ha fatto dodici ore di viaggio per andare a un comizio di Barack Obama, riesce finalmente a sfiorare una manica del senatore: "Oh mio Dio! Ho appena toccato il futuro presidente!".L'episodio ha del pittoresco, ma dà la misura di quello che Time definisce "l'equivalente politico di un arcobaleno, un evento quasi soprannaturale che ispira devozione ed estasi". Il democratico Obama sembra avere tutte le carte in regola per diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti: ha uno stile oratorio sobrio che rispetta l'intelligenza dell'uditorio; è un progressista convinto, ma senza partigianerie – "anzi, aspira a trovare un terreno comune con i conservatori". Inoltre, "al pari di Colin Powell sembra avere un grande potere sull'immaginario americano, perché è un nero che trascende gli stereotipi razziali".E lo fa con tanta facilità "che ci si aspetta che getti un ponte anche su tutte le altre divisioni". Se interrogato sulle sue aspirazioni presidenziali, Obama si limita a non smentire, il che nel gioco delle parti della politica equivale a un'ammissione. Ma secondo Time le sue idee sui grandi temi, dall'assistenza sanitaria al problema energetico, sono ancora troppo timide e vaghe per farne un vero leader.

da "Internazionale"

Quando ero in Italia, avevamo fatto l'abbonamento per ricevere ogni venerdì "Internazionale", un settimanale che pubblica in italiano i migliori articoli comparsi sulla stampa straniera. Raccoglie anche le migliori firme e i più grandi intellettuali, ricercatori e scrittori del nostro tempo, la cui lettura devo dire la verità mi manca immensamente. Era una gioia, il venerdì scendere e vedere che era dentro la cassetta della posta, avresti voluto divorarlo lì per lì, ma invece poi te lo gustavi piano piano nel weekend e in settimana se non l'avevi letto proprio da cima a fondo, prima di andare a dormire ti leggevi qualche articolo, i vari editoriali, le varie inchieste condotte dai giornalisti più accurati e più bravi al mondo.
Mi sentivo informata, avrei potuto tranquillamente affrontare discussioni su politica, economia, letteratura, musica, etc. Ora visto che qui non lo vendono e non ce la sentiamo di rischiare un abbonamento all'estero, mi sento fuori dal mondo. Ovviamente c'è la versione on-line ma a me piace di gran lunga l'esperienza di quella cartacea...! A volte si rischiava di litigare perchè chi lo avrebbe letto per primo!!

Comunque tornando all'articolo sul candidato dei democratici afroamericano (non fate quella smorfia se aveste fatto l'esame di antropologia culturale sapreste che si dice così...), penso che se se dovesse avere anche solo una possibilità di concorrere all'elezioni per la presidenza degli Stati Uniti, sarebbe davvero un evento incredibile, penso che rivaluterei tutte le mie idee negative sulla mentalità dei cittadini del Nuovo Mondo...Ma vi rendete conto, sarebbe un riconoscimento prima e poi una ventata d'aria fresca di speranza perchè no, una specie di rivoluzione, e anche un risarcimento dovuto alla comunità afroamericana che insieme a quella ispanica ha dato e continua a dare tanto al paese.
Un evento del genere potrebbe scatenare reazioni positive e auspicabili a catena come l'ingresso ad una presenza più massiccia delle donne nei parlamenti di molte democrazie europee, potrebbe aumentare le possibilità di riconoscimento dei diritti e dei doveri di alcune categorie non riconosciute, mi da l'idea che tutto diventerebbe finalmente possibile.
Mi rendo conto che è una visione semplicistica ma per una come me che sostiene l'esistenza della
post-democrazia in ogni governo democratico del pianeta, un presidente afroamericano alla guida degli Stati Uniti, ragazzi, mi vengono già le lacrime agli occhi dalla felicità...
Sarei curiosa di sapere cosa ne pensano i politologi più famosi del mondo: Chomsky, Crouch, Dahrendorf, Sartori, etc.
E voi?