venerdì, dicembre 29, 2006

E' tanto che...

E' tanto che non scrivo, un po' perchè la mia nonna super tecnologica ha fatto un raid punitivo a casa mia e si è letteralmente fregata la connessione, quindi io a casa non ho più modo di accedere ad Internet...ma guarda te...e poi perchè sono finalmente a Romaaaa e quindi faccio il pieno di emozioni, di cose, di gente, di affetti per quando ritornerò ad Amsterdam e non ho per principio un minuto libero.
Ora sono a casa della mia nonna sempre per il motivo di cui sopra, mi sono controllata la posta, ho fatto un giro nei miei blog preferiti e mi sono detta, chissà se il mio blog sarà offeso e triste perchè l'ho trascurato, avevo un po' paura ad aprirlo e vedere la pagina bianca ma poi gli ho chiesto scusa, un bacetto e un abbraccio e amici come prima.
E' passato Natale e si avvicina Capodanno, qui a Roma il tempo è bellissimo, fa caldo e la città è un caos di gente, colori, suoni e odori familiari. Ogni sera facciamo qualcosa e il giorno ci impegnamo per arrivare a sera distrutti, oggi infatti il maritino e Lorenzo sono al mare, a prendere un po' d'aria pulita!
Io invece sono qui che penso ai giorni appena passati e a quelli che verranno, un po' sono preoccupata perchè sarà dura convincermi a tornare lassù e un po' perchè ci sono cose che vorrei ma che ancora non ci sono nella mia vita, tipo una casa nostra, un lavoro soddisfacente, etc.
So che sono desideri minimi e basilari per moltissime persone anche più grandi di me, ma l'ansia di crescere e di vedersi realizzata inizia a farsi sentire...Faccio dei sogni da fantascienza, tipo casa a Roma, lavoro super pagato a Roma, etc. Ma ora non è il momento per i lamenti e i sogni, ora sono qui e basta, voglio solo stare bene.
Colgo l'occasione per fare anche se in ritardo (chiedo umilmente perdono) gli auguri per Natale ma visto che sono precisa anche quelli di Buon Anno a tutti voi marinai della rete...!! Un grande bacio a tutti voi e alle vostre famiglie, Vale

domenica, dicembre 17, 2006

La geografia degli affetti


Ecco cosa mi manca a volte da farmi venire le lacrime agli occhi, una striscia di terra, ma non vi preoccupate sono sempre stata un po' patriottica, da quando i miei nonni mi raccontavano della guerra e del periodo post-bellico, dei cambiamenti sociali ed economici, etc.
E' un paese piccolo, pieno di cultura, a forma di stivale, con tanti dialetti e molte città stupende che in tanti ci invidiano, oltre al clima lasciatemi dire "umano".
Tanti italiani che si sono trasferiti ad Amsterdam, per vari motivi tipo trovare un lavoro migliore e meglio pagato, un atmosfera più rilassata e libera (secondo me siamo tutti un po' degli esiliati), cercano di convincermi che bisogna essere realisti, che noi non abbiamo grandi opportunità nel nostro paese, non c'è più spazio per noi, la politica è quella che è, la vita è troppo frenetica, stressante, insomma non a misura d'uomo; ma non c'è bisogno di dirmelo, io lo so già, ma che devo farci se ogni tanto mi manca e sento delle fitte fortissime di nostalgia (ovviamente soprattutto per i miei famigliari e gli amici che sono a Roma) nonostante i suoi innumeroveli difetti che non saremo mai capaci di affrontare e quindi di eliminare?

La massima della domenica

"Nulla va perduto; il passato rimane
vivo in ciò che interessa l'avvenire".

OSWALD WIRTH, I Tarocchi

IMPRIMATUR


Ho appena iniziato a leggere questo thriller storico che si chiama per l'appunto "Imprimatur" di due autori italiani: Rita Monaldi e Francesco Sorti. Lo scenario è il 1683, l'Europa assediata dai turchi che premono alla porte di Vienna, il papa Innocenzo XI, l'abate Melani, la peste e ovviamente un assassinio su cui indagare.
Questo libro che è il primo di una serie di sette gialli i cui titoli formano una frase latina, ha una storia molto particolare e mi è stato consigliato e prestato dalla zia di Andrea che vive qui in Olanda da vent'anni e passa. Questo particolare non è indifferente perchè questo libro italiano e che io leggo in italiano è stampato ormai da quattro anni da una casa editrice olandese e nello specifico di Amsterdam. E' stato tradotto in 20 lingue e venduto in 45 paesi, ha avuto un successo negli altri paesi che è riuscito ad offuscare quello del "Codice da Vinci" di Dan Brown e sono sicura che voi non l'avete mai sentito nominare...mbè perchè forse è vero che nel nostro paese c'è la censura e un certo tipo di anomalia, da monopolio quasi, nell'editoria, che fa sì che alcuni titoli scomodi a qualcuno non siano immessi nel mercato dei libri. Come dire noi leggiamo quello che ci fanno leggere...
Triste, no? Questo libro è un tomo da enciclopedia (600 pagine fitte fitte), con bibliografia alla fine, indicazioni storiche precise e avvalorate dai documenti trovati negli Archivi segreti vaticano e in quello di stato di Roma. Insomma non è una bufala danbrowniana, posso assicurarlo.
Vi do alcune critiche che ci sono nel retro copertina:

"Non si sa cosa ammirare di più, se l'audacia e l'energia del racconto, o la scienza della filologa Rita Monaldi e del musicologo Sorti, oppure la sapidità dei livelli linguistici di una stupenda facente inventiva". LE MONDE (Francia)

"Un divertente ed emozionante gioco letterario, pieno di enigmi e riferimenti letterari che vanno da dante ad Agatha Cristie, passando da Dumas e Conan Doyle. Una minuziosa documentazione storica che rasenta il virtuosismo". EL PAIS (Spagna)

"Oltre a scalare le liste dei bestsellers e a guadagnarsi gli elogi della critica, Imprimatur rivela i segreti storici più nascosti". EL MUNDO (Spagna)

Ovviamente non lo troverete nelle librerie italiane, ma in quelle straniere i Italia (se non è già finito), nelle librerie all'estero e su Internet.

FATE VOBIS...

La domenica prima di Natale

Oggi è la nostra ultima domenica qui ad Amsterdam prima delle vacanze natalizie, mi fa strano pensare che saranno vere e proprie vacanze, quelle che prendi l'aereo, fai il check-in, devi pensare cosa mettere in valigia perchè dopo come fai se ti dimentichi qualcosa, stai via dalla casa in cui vivi e dal luogo in cui lavori, in cui tuo figlio va a scuola e però torni nel tuo paese, nella tua città, in quella che prima era la tua casa, marò mi viene la pelle d'oca e le lacrimuccie...
In più aggiungici che è la domenica prima di Natale e io di solito a Roma, ho già fatto l'albero e un minuscolo presepe (perchè ora c'ho l'anticristo in casa), vado in giro per i regali, oppure siccome è domenica me voy al mercatino del Borghetto Flaminio o a Villa Borghese, insomma le classiche cose da pre-Natale.
Boh, oggi mi sento a metà malinconica e a metà supereccitata, vorrei che questa settimana volasse e che le prossime tre avessero un'estensione temporale pari a due millenni.
Immagino come siano contente le persone che mi aspettano a casa...ma quando crescerò??!

P.s. Ora sono nel trip della canzone "Love is only a feeling" dei Darkness...

Persona dell'anno 2006? TU.


WASHINGTON - L'internauta. E' lui la Persona dell'anno 2006 per la rivista Time. Il settimanale, pubblicando in copertina un computer con uno specchio al posto dello schermo, ha scelto come simbolo dell'anno che sta per concludersi "tutte le persone che hanno partecipato all'esplosione della democrazia digitale" usando Internet per diffondere parole, immagini e video, contribuendo al successo di siti come 'YouTube' o 'MySpace'. [...] Ma quest'anno, stando al settimanale , "siamo tutti Persone dell'Anno".

Da La Repubblica, 17 dicembre 2006

venerdì, dicembre 15, 2006

Mi chiedo: perchè??

Io sono una di quelle donne che mi chiedo sempre il perchè delle cose, perchè vanno in un modo invece che in un altro, perchè non hai fatto questo invece di quello, perchè così invece che pomì.
Ora il mio problema esistenziale è, oltre al topo che ogni tanto viene in cucina e scacazza, si mangia un po' di veleno e se ne va...avere i tubi di casa intasati, otturati, accendo la lavastoviglie e si riempie la vasca di schifezze, il lavandino del bagno si allaga anche se ti lavi i denti tipo flash e non oso immaginare che succede se accendo la lavatrice...insomma pensare che nei prossimi giorni dovrò sciaquare le tazze della colazione nella doccia non mi alletta per niente.
Sono affranta e abbattuta, poi il solo pensiero che forse c'è anche la non remota possibilità che il topo di cui sopra si sia infilato dentro i tubi, allora davvero do fuoco all'appartamento...che tanto non è un gran danno, è una casa vecchia, con degli scempi bestiali in giro per casa che neanche vi immaginate, qui le norme europee vanno a farsi benedire, in camera di Lorenzo c'è un coso pericolosissimo che appena accendi l'acqua calda sembra che stia per decollare, i tubi sono di plastica, ci sono buchi e anfratti segreti in ogni dove, non mi stupisce se un giorno ci trovo un castoro che fa la sua piccola diga...
Ma la cosa che mi chiedo di più è: "Come è possibile che quando stavamo a Roma a casa di mia nonna, quindi insomma una casa di nostra proprietà, di famiglia, non succedeva mai nulla e qui che stiamo in affitto, ogni giorno c'è ne è una???". Abbiamo chiamato l'agenzia e tra le dieci e mezzogiorno arriverà un idraulico olandese e davvero sarà da ridere, perchè sono sicura che non parla una virgola di inglese e io l'olandese non lo so ancora tanto da spiegare che forse un topo si è infilato dentro i tubi di scarico e quindi appena accendo la lavastoviglie la vasca magicamente si riempie e non sarebbe nemmeno male, se non si riempisse di sostanze che in confronto a Pechino l'aria è più pulita e profumata...Insomma tutto questo ad una settimana dalla nostra venuta a Roma.
Lasciatemi dire un sano "ECCHEPPALLE".

mercoledì, dicembre 13, 2006

I pesci vanno tutti in gruppo

C'era stata una vaga possibilità, nella primavera dell'anno scorso, che il mio bellissimo e affascinantissimo zio Massimo (non che gli altri zii siano da meno sia chiaro...) potesse diventare famoso e fare per esempio da modello di Armani per la nuova campagna di orologi o di occhiali da sole, oppure presentatore di un programma di costume, nuovo attore rivelazione italiano, etc. Questa possibilità era stata a suo tempo scartata così per eccessivo pudore, misto a superiorità e distacco verso queste cose troppo mondane, sempre dal suddetto zio quando hanno fatto su Raitre, la scorsa primavera, un programma sul suo gruppo di nuoto.
Ora non è importante cosa sia questo gruppo di nuoto, l' importante è che non contento di aver snobbato (davvero non saprei dire se a ragione o a torto) la precedente possibilità, mi ha scartato anche un'apparizione peraltro meritatissima nel calendario per il 2007, calendario che questo gruppo fa ogni anno per beneficenza e in cui lui, vorrei far notare, compare sempre nelle edizioni passate.
Il calendario del 2007 è infatti stato messo su Repubblica.it fra la sezione ARTE dei calendari e ci sono alcuni sfigati dei suoi colleghi di nuoto (che non si offendessero lo dico in confronto a mio zio...) e lui NO. Insomma è una vergogna, in quello del 2006 lui era la copertina, ovviamente fighissima e quest'anno nulla, non c'è una sua foto, nè a giugno, nè a ottobre, nisba, mi dispiace ma quest'anno non lo compro mica...

P.S. solo su permesso del suddetto zio pubblicherò l'immagine della Repubblica.it che abbiamo salvato sul nostro pc a imperitura memoria dell'assenza immeritata.

martedì, dicembre 12, 2006

Riso amaro



Vignetta esilarante, credo sia di Callaghan, uno che fa strip anche per l'Internazionale. Per me che è ho fatto una tesi sulla Comunicazione politica e la postdemocrazia, etc. è il sunto di cinque anni di università...

10 giugno 2006 ore 04:30 am


Mi sembrava doveroso un omaggio a chi mi ha risposto al precedente post...
P.S. un pensiero per Danielo: vai Danielo ora puoi piangere meritatamente, ma non dar retta al Massimo chè a noi ci piaci così...!

mercoledì, dicembre 06, 2006

Dottore, che sintomi ha la felicità?

Quando Io e Andrea ci siamo sposati, ormai sono 6 mesi, una delle canzoni che si sentivano in giro era "Mi fido di te" di Jovanotti o se preferite Lorenzo Cherubini, quindi è una canzone che appena la sento mi vengono i lacrimoni, perchè esprime il mood dei giorni prima del matrimonio e subito dopo, del viaggio di nozze a Barcellona.
Mi ricordo ancora tutto, le sensazioni, i momenti di paura, quelli di gioia, l'emozione, il mal di stomaco da prima di un esame importante, della laurea, del parto, insomma avete capito. Certo forse non è più così fresco il ricordo come dopo pochi giorni ma questa canzone e la musica e la voce di Jovanotti mi fa ricordare tutto, improvvisamente. Le lacrime che non finivano più di scendere davanti al municipio, Lorenzino che ci guardava stupito, le lacrime e i singhiozzi delle mie migliori amiche, mia mamma e miei fratelli agitati ed emozionati, l'euforia degli amici, il vestito, le scarpe, il trucco e le parole dette per tranquillizzarmi, casa di mia mamma con i fiori bianchi, le scale e il portone, la recita a scuola di Lori la mattina e lui piccolo che ci fa gli auguri al microfono davanti a tutti i genitori e ai bimbi della sua classe. La passeggiata a Trastevere tutti vestiti da matrimonio alle 4-5 di mattina, le amiche di mamma che mi hanno visto nascere che piangono, il ballo con il mio neo-sposo e poi con mio padre, i miei nonni e i miei zii felici per noi, il ricevimento, la luna, i fotografi che mi facevano 4 foto ogni secondo e io che mi sentivo una principessa, i brindisi, gli amici che fanno casino, i complimenti, i regali, la felicità, quella piena senza ombre scure o luoghi bui, colma di speranza, di sicurezza, di complicità, di amore, di fiducia per l'appunto. Lo sguardo di nostro figlio, dei nostri genitori, degli amici o degli sconosciuti per strada, la marcia nuziale e le rose del mio bouquet, tutto ha un'emozione nel mio cuore.
Essendo cresciuta dalla mia adorata mamma, sono abituata a dire quello che provo senza remore e senza paura, perciò il mio amore sa quanto io lo ami ma ogni tanto mi sento come scoppiare, mi accorgo di sentire fisicamente il sentimento che provo per lui salire dal cuore piano piano, e irradiarsi nel mio corpo insieme al sangue.
Lunedì pomeriggio mi ha detto così con la delicatezza tipica degli uomini "Mi sa che questo matrimonio durerà perchè noi ci amiamo" ed era quello che stavo pensando io in quell'esatto momento.

IN VIAGGIO CON EVIE: Driving Lessons

Ecco un altro film che se fossi a Roma andrei a vedere subito (quindi ne consiglio la visione pur avendo visto solo il trailer...). Primo perchè ci sono due attori bravi: Rupert Grint, alias Ron Weasley di Harry Potter che tra l'altro è pure un bel ragazzetto, e poi Julie Walters, attrice inglese bravissima. E' una commedia dolceamara come si dice nel gergo dei cinefili su questo adolescente impacciato, timido e insoddisfatto (per colpa della mamma bacchettona e del papà pastore anglicano inesistente ma frustrato) che vuole trovarsi un lavoro e che si imbatte in questa signora avanti con l'età, ex-attrice libertina e un po' sboccata rispetto allo standard "casa e chiesa" del suddetto ragazzo. Da qui tutta una serie di eventi che precipitano, la scoperta del sesso con una ragazza incontrata nel viaggio, l'infrazione delle regole, etc. Certo pensadoci bene ha delle affinità con "Harold e Maude" ma il regista è giovane, è il suo primo film e io gli voglio dare fiducia e appoggio, tiè!

L'altra faccia della medaglia

PADOVA - "Da ieri notte Padova è la prima città italiana nella quale le coppie conviventi, sia etero che omosessuali, potranno ottenere il riconoscimento anagrafico come famiglia fondata su vincoli affettivi. Lo prevede una mozione approvata in nottata dal consiglio comunale con 26 voti a favore (tutto il centrosinistra, esclusi i Verdi, non in giunta), 7 contrari e un astenuto. [...] In sostanza, la mozione, proposta dal consigliere Ds Alessandro Zan, presidente dell'Arcigay Veneto, impegna il sindaco e la giunta a istruire l'Ufficio comunale perché rilasci, su richiesta degli interessati, l'attestazione di famiglia anagrafica basata su legami affettivi. Un atto simbolico, ma che secondo Zan dimostra che quello dei diritti civili e della tutela delle coppie omosessuali "è un tema che sta entrando pian piano nelle corde della politica italiana".

Da La Repubblica, 5 dicembre 2006

Un segnale positivo anche se un po' confuso e isolato, è finalmente giunto da una ridente città del Nord Italia, il motore del Paese (si sente l'ironia...), eh beh, sinceramente non me lo sarei mai aspettato, da una città come Padova, una svolta di questo tipo, che poi a pensarci bene là ci sono i centri sociali più aggueriti di Italia quindi forse non è proprio così strano come pare a me...
Insomma la mozione si basa su una legge del 1954 (ma pensa te...!) la n.1228 in cui per "famiglia anagrafica" si intende "un insieme di persone legate da vincoli affettivi e coabitanti", perciò nulla a che fare con i PACS di Prodi nè con i registri delle coppie di fatto che alcuni comuni hanno già sperimentato, un ibrido praticamente. Anche perchè nel 1954 certo non esistevano le coppie di fatto nè la mentalità adatta nè il concetto stesso di coppia fuori dal vincolo matrimoniale...
Mah, speriamo che comunque questo possa creare le condizioni per una riflessione all'interno del governo che porti poi ad una legge sulla scia di quella spagnola, ma già sappiamo tutti che è utopia, ah, che tristezza, e meno male che siamo uno Stato laico...

martedì, dicembre 05, 2006

Embrioni esternalizzati

Ho appena letto su Google news (ammazza quanto sono integrata...e chi può capire capisce) il titolo di un articolo: "Turismo procreativo"...beh lasciatemi dire che questo accoppiamento semantico mi ha lasciato alquanto perplessa. Sia chiaro non perchè non ne condivida i motivi, se il tuo Paese non ti tutela nel diritto a procreare credo sia una scelta personale giusta andare all'estero ed usufruire di una mentalità più aperta e di leggi più umane che ti permettono semplicemente (anche se credo che per le coppie che decidono in tal senso ciò rappresenti anche molto di più) di realizzare la tua felicità.
Insomma ma come ci siamo ridotti, penso sia davvero una vergogna che un pezzo di paese, bigotto, retrogrado, vecchio, ignorante, limitato e ipocrita abbia influenzato, tramite l'esito del referendum sulla fecondazione assistita, l'esistenza di milioni di altre persone che chiedevano solo più tutele, più ricerca, più sicurezza. Questo ha generato solo frustazione, infelicità e sofferenza e ha costretto quello che dai dati sembra essere un vero e proprio esercito di coppie con problemi di fecondità a sottoporsi ad un iter già di per sè delicatissimo all'estero, senza reali possibilità di successo e in un ambiente sconosciuto. Immagino le implicazione psicologiche che possono venir fuori dallo stress di provare la fecondazione medicalmente assistita fuori come dire dal tuo habitat naturale. Non sto qui a dire tutto ciò che quel referendum ha dimostrato anche dal punto di vista democratico e politico, però penso resti comunque un fatto di cui vergognarsi. Meno male che non sono riusciti a toccare la legge sull'aborto...Forse c'è ancora un po' di libertà e di tutela verso le donne in questo paese.

Amici cibernauti

Il mio amico virtuale? Vale quanto quello reale.

"I risultati di una ricerca della Southern California University.
Ogni anno 5 nuovi amici. E con molti c'è poi un incontro.

SE nella casella di posta non si trova un messaggio dell'amico virtuale con il quale si scambiano mail, se nella chat non si vede apparire il suo nick, si può soffrire: come per un litigio con un compagno di banco. Gli amici che non hanno un viso, che si frequentano solo tramite internet e la community, contano tanto quanto quelli reali, che si incontrano fisicamente. E' così per il 43% delle persone intervistate dalla statunitense University of Southern California, che ha pubblicato i risultati di una ricerca fatta su frequentatori delle community web americane. Quasi la metà degli intervistati ha affermato che nutre per gli amici virtuali sentimenti tanto profondi quanto quelli che prova per gli amici reali. Del resto il web è sempre più un luogo dove si cercano relazioni affettive e contatti sociali, come dimostra il dato sulle nuove amicizie fatte in rete. Gli internauti americani hanno infatti conosciuto una media di 4,6 nuovi amici online nell'ultimo anno.[...] Il web non serve solo per fare nuovi amici, virtuali o reali, ma per tenere vivo il rapporto con quelli che già si hanno: il 40% degli utenti internet ritiene infatti che il web sia un ottimo modo per restare in contatto con le persone e il 37,7% pensa che la rete sia stata molto utile per aiutare a mantenere migliori rapporti con amici e familiari. Il web serve anche, sempre più, ad esprimersi, visto che il numero di coloro che tengono un blog è duplicato rispetto al 2003 e nello stesso lasso di tempo le immagini postate dagli utenti sono passate dall'11% al 23,6%. "

Da La Repubblica, 1 dicembre 2006

Vorrei proprio sapere cosa ne pensa la zefirina dei miei stivali?

Qualcosa per tirarsi su...

"La vita delle persone che lavorano è noiosa. Interessanti sono le sorti dei perdigiorno."
H. Hesse

E come dice il Sardo: "La mia è interessantissima..."!

Sogni e riflessioni

Molto spesso mi capita di fare dei sogni conviviali, pieni di gente, di solito parenti o amici in situazioni come dire comunitarie.
Stanotte ho sognato che noi gruppone di amici ci incontravamo nella casa-ristorante di Sasà (vorrei far notare che Sasà non ha nessuna casa-ristorante, vedi a volte l'immaginazione, la creatività...), ora non mi ricordo bene ma si doveva festeggiare qualcosa insieme, eravamo tutti là, Lorenzo unico bambino che giocava con gli amici grandi come li chiama lui, ognuno godeva serenamente della compagnia altrui (quando siamo tutti in vena ci si ammazza dalle risate, escono delle cose memorabili).
E' stato un sogno molto malinconico e nostalgico, alcuni di loro non li vedo da mesi, li sento sempre per e-mail ma non è la stessa cosa.
Da quando io e Andrea siamo andati a vivere insieme, casa nostra è stato il luogo di cene, dopocene, festeggiamenti di compleanni e lauree, etc. Visto che avevamo Lorenzo piccolo non si poteva uscire sempre ed eravamo i primi nonchè gli unici ad avere una casa propria, quindi ogni volta che si poteva invitavamo gli amici, è ormai nota la capacità di Lorenzino di sapersi addormentare anche quando a casa ci sono più o meno una quindicina di ragazzi/e che parlano, ridono e scherzano e vorrei far notare che casa nostra a Via Cola (come è stata ribattezzata) è piccola ma molto bella...
Ora poi tutti partono (vabbè parlo io...), il Baronca se ne va due anni a Barcellona, il Bradipo va a Losanna, tutti e due per fare il Post-doc, e noi tre come ben sapete siamo qui ad Amsterdam... Quindi questo Natale è ufficialmente il Natale degli addii. Oltretutto per noi sarà sicuramente l'ultimo Natale a Via Cola, perchè entro luglio 2007 dovremo giustamente svuotarla dalle nostre cose. E così si chiude un altro periodo, un'altra fase della vita.
Pesante...
D'altronde io ho fatto il liceo classico e dovrei ben avere a mente il motto "PANTA REI", ma sotto sotto come mi dice Andrea io sono una conservatrice e perciò non vorrei mai che le cose che sono belle cambiassero.
So che ci sono delle fasi, dei momenti di transizione, dei periodi nella vita delle persone, e posso chiaramente rivedere, come in un film, quali sono, so dove andare a cercare nel corso della mia vita e anche in quella delle persone che mi sono accanto. Ma so anche che queste fasi sono state accompagnate da un bisogno estremo da parte mia di un adattamento veloce e indolore, a volte anche da un rifiuto immaturo, se vogliamo, della metamorfosi in atto e delle relative conseguenze.
Il fatto è che mi sento sempre che quando finalmente mi sono adattata, ho preso coscienza dei meccanismi a cui prima potevo essere ostile, insomma mi sono abituata e mi sono pure organizzata, improvvisamente c'è un nuovo evento con cui fare i conti, nuove responsabilità diverse dalle vecchie, nuove predisposizioni d'animo da adottare, nuove idee e comportamenti da plasmare sulla novità. Mah, mi sembra che la mia vita sia sempre instabile o perlomeno frenetica.
Mi sembra che ci sia poco spazio come dire alla rilassatezza d'animo, è anche giusto, eh, in fin dei conti ho 25 anni, ho tempo a volontà per soffermarmi sulla mia vita, ma l'ansia di fattibilità e lo stesso rincorrersi degli eventi (non trovo un termine migliore) essendo un'ansia mi attanaglia l'esistenza...
E così, mi sembra di aver vissuto molte cose per avere solo 25 anni, insomma ho già un figlio, sono già sposata, sono già 4 anni che vivo lontano dalla mamma, ho già sperimentato il dolore del distacco, ho già litigato con una delle mie migliori amiche e ora è un anno che non ci parliamo, ho deciso di trasferirmi in un altro paese per tre anni, ho già un topo in casa, vorrei sottolineare che non mi sto lamentando, sto solo facendo un bilancio.
E' anche vero che ho viaggiato tantissimo, ho conosciuto tante persone, insomma forse dovrei solo dire come dice la bellissima canzone di Violeta Parra "Grazie alla vita che mi ha dato tanto..."

venerdì, dicembre 01, 2006

Peace and now love

Pace fatta e ora ci amiamo ancora di più....

p.s. chi mi trova la foto di Kruscev che bacia Honecker?

Baschi

E' tempo di parlare di Baschi, la nostra casa di campagna in Umbria, o per meglio dire il Podere o Casale delle Pernici.
Questa casa immersa nel verde con attorno dei bellissimi pini e le classiche staccionate di legno che la proteggono da sguardi indiscreti, è stato il luogo di vacanza di quando ero piccola e di quando erano piccoli i miei zii e la mia mamma. Non ho foto qui con me nè recenti nè passate che possano farvene vedere la bellezza, ma negli album di famiglia ci sono moltissime foto, di mega pranzi in famiglia, con gli amici, di estati e inverni passati lì, di pasque e natali, etc.
La casa si trova su una collina e si può addirittuta vedere dall'autostrada, quando ancora non avevano deturpato il paesaggio e gli americani non avevano invaso l'Umbria, la vita era più rustica e c'erano i contadini in giro per i campi, la vista era stupenda (ma credetemi è ancora ad altissimi livelli), da una parte le colline verdi, dolci e piene di alberi e poi quella che noi in famiglia chiamiamo "La Molletta", cioè una torre diroccata che si staglia davanti casa nostra e che sembra proprio una molletta, per non parlare di Orvieto che è a soli 15 km da noi, quando è bel tempo e il cielo è limpido si vede il Duomo. Dall'altra parte invece c'è il Lago artificiale di Corbara, il convento tutto rosso di non so quale ordine un po' più in là, la diga (dopo un po' ci si abitua e non è male, anche perchè io non so come fosse prima della diga...), le foreste e dietro i monticelli umbri, piccoli quasi colline in realtà, ma belli lo stesso.
Quando ero piccola ci andavamo tutte l'estati, la mia mamma dice perchè eravamo poveri e quindi stavamo lì i mesi interi, era bellissimo, sono grata alla mia nonna per averla comprata.
C'è tutta una storia affascinantissima sulla casa che la mia nonna si era inventata e che raccontava puntualmente a me e a mio cugino e poi ai miei fratelli: gli ingredienti della storia erano mia nonna con la moglie del contadino su un calesse, primi anni '70 credo, arrivano gli indiani, freccia avvelenata, mia nonna svenuta e possesso della casa campagnola in questione da parte della mia super-eroina nonna.
Avevamo un contadino, Franco che aiutava nei campi, ci faceva l'olio e il vino, ci raccoglieva la frutta (tra cui i fichi che poi mangiavano con il prosciutto umbro, le albicocche, le pesche), la moglie, cacchio non mi ricordo il nome, ecco sì l'Armanda faceva la pizza con il "tunturuntù" di cui io andavo pazza (dopo secoli ho capito che non hanno fatto altro che buggerarmi sempre e che questo adorato tunturuntù altri non era che il formaggio o la mozzarella sopra la pizza, voglio sottolineare che io odio il formaggio, ogni tipo, da morire, svengo solo all'odore).
Ogni tanto ci invitavano da loro a cena e ci cucinavano le specialità umbre, tra cui i fegatelli, le tagliatelle con i funghi porcini anche i piccioni che lei allevava vicino al garage di casa, il pane ancora mi ricordo l'odore e il sapore, quello di Terni, mollicoso ma con la crosta buona come piace a me. Loro avevano tre figli, uno andava matto per i cavalli ed vinceva sempre medaglie, un altro era Daniele quasi vicino a me di età e io piccolina gli morivo dietro, ci giocavo sempre quando con Franco, il papà, venivano a parlare con nonna, e un altro figlio di cui non mi ricordo il nome.
Si sapeva sempre quando Franco stava arrivando perchè lì il silenzio che era piacevolissimo cicale, grilli, il vento fra i pini, al massimo le pigne che cadevano, veniva rotto dall'apetta blu che sfrecciava nelle stradine polverose...
A Baschi ho sepolto il mio ciuccio perchè mi avevano fatto credere che sarebbe cresciuto un albero di ciucci, buggerata come Pinocchio dal sangue del mio sangue...vabbè.
Poi c'era l'alimentari del paese di Baschi e quello del paese di Corvara, il macellaio e il figlio del macellaio amico della mia mamma e dei miei zii. L'Adelaide con cui mamma andava in giro le estati che passava lì da piccola; ancora sono amiche, ora lei ha aperto un agriturismo nella sua casa che sta proprio una collinetta dopo la nostra. Il bar Montanucci ad Orvieto e la sua cioccolata calda e la vecchietta proprietaria che bisognava sempre salutare, le sculture di legno famose in tutto il mondo di Michelangeli (mia madre ancora mi rinfaccia la sua prima tredicesima andata in fumo per un cavallino di legno del suddetto artigiano), anche lì pure le nipoti di terzo grado si salutavano...
Le lumachelle con la pancetta affumicata dentro, la raccolta dei pinoli, le noci, le mandorle, la porchetta presa per strada, la COOP di Orvieto, le salsiccette, i salamini, il prosciutto, il camino e il pandoro messo a riscaldare sopra, la bruschetta con l'olio buono e il pomodoro fresco e una strusciata di aglio, l'odore della legna, il sole estivo, il mio cane Duke che giocava libero che poi è stato seppellito davanti casa vicino al pino, il campo di bocce, le panchine di marmo, le formiche, i giri frenetici in bicicletta intorno alla casa, la pianta di rosmarino e nonna che mi chiede di prendergliene un po' perchè sulle fettine di carne aglio e rosmarino stanno da paura, il capanno e il garage, la cui differenza la sa solo mia nonna (è una storia lunga), le bottiglie di vetro in garage, i camion dei pompieri anni '50 di mio zio Daniele, la discesa che c'è nel campo degli ulivi che aveva per terra tutti i rimasugli di cocci che sembrava Deruta, ma soprattutto i tramonti impagabili che può donare quella casa, non li scorderò mai.
Quella casa non è solo un luogo del passato carico di affetto ma è stato per me e non solo credo la Casa, quattro mura immerse in uno scenario bellissimo, un tempio dove venivano cerimoniati (passatemi il termine e la metafora che non ne trovo di meglio) i rapporti famigliari, le amicizie, il rapporto con la natura, con gli animali, non so spiegare.
Molti amici di mia madre, dei miei zii, di mia nonna, anche miei si ricordano non solo la bellezza del posto che è indubbia ma anche l'atmosfera naturale e spontanea e per questo unica che veniva ad instaurarsi immediatamente lì.
E' un posto magico, suggestivo, direi incantevole ma lo è soprattutto per ciò che questa casa ha significato (e spero continui a significare) per le persone che l'hanno vissuta, sperimentata.

Il mio albero secondo l'oroscopo celtico



Albero gentilmente offerto da Montorsolo, Todi, casa di Fra

Fico: dal 14 al 23 giugno dal 12 al 21 dicembre

Il Fico è uno dei simboli dell'abbondanza assieme all'Olivo. Ma, essendo molto più delicati di quanto sembrino all'apparenza, i nati nel segno del Fico, devono essere nutriti e protetti in uno spazio comunitario ed affettuoso, così da potere espandere il loro fogliame rigoglioso, in caso contrario se non sono amati, possono rinseccarsi.
Fino dalla nascita le persone del Fico apprezzano le gioie della famiglia, e spontaneamente sarebbero socievoli e generosi; purtroppo sovente tendono a troncare le discussioni ed i problemi in maniera autoritaria e prepotente lasciandosi spesso trascinare nel tranciare giudizi precisi e prevedibili, moralisti e prevaricatori.
Per sanare validamente i loro comportamenti autoritari per i nati sotto il segno del Fico è importante avere fiducia negli affetti e nella famiglia. Per arginare la loro prepotenza devono accompagnarsi a compagni gentili ma fermi, ricercabili tra i Pini e le Betulle, che possono riuscire a costringere quelli del Fico a mostrare solo la loro gentilezza.

Magnolia

Non ce l'ho fatta, non ho resistito a mettervi pure il testo di Magnolia (album: "Ehi!Negrita" 2003), perdonatemi ma eccolo qua:

"Lentamente scivola
La tua mano su di te
Quel tanto che basta per trasformare
Ogni carezza in un gemito
Ti guardo accaldata contorcerti
Tra le lenzuola umide
Golosa ed implacabile
Forza fammi male finchè vuoi…
Lo sai…

PIOGGIA IO SARÒ … PER TOGLIERTI LA SETE…
E SOLE SALIRÒ … PER ASCIUGARTI BENE…
VENTO ARRIVERÒ … PER POTERTI ACCAREZZARE…
MA SE VUOI… SE TU VUOI…
TRA FANGO E NEVE, FANGO E NEVE IMPAZZIRÒ!

Ti ammiro per come ti approcci
A questi anni mutevoli
Mi piace quel tuo senso pratico
La tua forza e l’ironia
I cieli neri intorno a noi
Sono soltanto nuvole
Che dolcemente soffi via
E niente può far male più, lo sai…
Lo sai…
PIOGGIA IO SARÒ … PER TOGLIERTI LA SETE…
E SOLE SALIRÒ … PER ASCIUGARTI BENE…
VENTO ARRIVERÒ … PER POTERTI ACCAREZZARE…
MA SE VUOI… SE TU VUOI…
TRA FANGO E NEVE, FANGO E NEVE IMPAZZIRÒ!
Impazzirò!….

FINCHE’ PIOGGIA DIVERRÒ … PER TOGLIERTI LA SETE…
E SOLE IO SARÒ … PER ASCIUGARTI BENE…
VENTO ARRIVERÒ … PER POTERTI ACCAREZZARE…
MA SE VUOI… SE TU VUOI…
TRA FANGO E NEVE, FANGO E NEVE IMPAZZIRÒ!…
IMPAZZIRÒ! E PIOGGIA IO SARÒ
PER TOGLIERTI LA SETE, PER ASCIUGARTI BENE, PER POTERTI
ACCAREZZARE
MA SE VUOI , SE TU VUOI….
FINO ALLA FINE, FINO ALLA FINE DEL MONDO…

Vieni con me, vieni con me, vieni con me
Ad insegnarmi a camminare,ad insegnarmi a respirare…
Con le mani, con le mani,con le mani
con le tue mani potrei morire,sulle tue mani potrei…".

NEGRITA

Ecco un gruppo che mi piace moltissimo, le musiche, la voce del cantante, il cantante, le parole delle canzoni, i video e le ambientazioni che scelgono, e poi ci sono sempre nei momenti chiave della mia vita, l'ho notato ora guardando le date di uscita dei loro dischi, c'erano con "In ogni atomo" quando ho conosciuto Andrea l'estate della maturità, c'erano nell'estate della laurea con "Rotolando verso Sud" accompagnandoci nella meravigliosa vacanza a Stromboli...

Vi dò un assaggio delle parole di alcune loro canzoni, metteteci la musica è meglio..!! Vi assicuro che ce ne sono tante altre molto belle come "Magnolia", per dirna una.

"Sei uguale a me, altro che no, sei come me in ogni atomo, ogni atomo [...] siamo vuoti a perdere[...] che di donne come te lascia stare non ce ne è [...] dai le carte, passi, giocati i tuoi assi, in due rischio è minimo siamo in condominio, perchè quelli come noi non li schiacciano mai...siamo soci, I'll give you all my love...sei uguale a me, altro che no, sei come in ogni atomo, ogni atomo..."

"In ogni atomo", dall'album Reset (1999)


"Ogni nome un uomo
ed ogni uomo e' solo quello che
scoprirà inseguendo le distanze dentro se
Quante deviazioni quali direzioni e quali no?
prima di restare in equilibrio per un po'
Sogno un viaggio morbido,
dentro al mio spirito
e vado via, vado via,
mi vida cosi' sia

Sopra a un'onda stanca che mi tira su
mentre muovo verso Sud
Sopra a un'onda che mi tira su Rotolando verso Sud

Long way home

Continente vivo, Desaparecido, sono qua
Sotto un cielo avorio
sotto nubi porpora
Mille fuochi accesi
mille sassi sulla via
Mentre un eco piano da lontano
sale su... quaggiù
Un pianto lungo secoli, che non ti immagini
E polvere di polvere... di storia immobile
Sopra a un'onda stanca che mi tira su mentre muovo verso Sud
Sopra a un'onda che mi tira su
Rotolando verso Sud

Long way home

Ogni terra un nome ed ogni nome un fiore dentro me
La ragione esplode ed ogni cosa va da se
Mare accarezzami
Luna ubriacami
Rio, Santiago, Lima & Holguin,
Buenos Aires, Napoli
Rio, Bahia, Santiago & Holguin,
Buenos Aires

Sopra a un'onda stanca che mi tira su
mentre muovo verso Sud
Sopra a un'onda che mi tira su
Rotolando verso Sud

Long way home

SOL Y SANGRE, SEXO Y SUR

La dignità degli elementi
la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini
è magia, è magia, è magia..."

"Rotolando verso Sud", dall'album L'uomo sogna di volare (2005)

ABBASTAAAAAAA

Uffa, il topo Italo o forse i suoi parenti americani o forse dei topi del luogo o chicchessia è tornato, scacazza in cucina per protesta contro di noi che non gli lasciamo mai nulla da mangiare tranne il veleno e che disinfettiamo tutto con l'alcool e la bomba atomica.
Andrea è allo stremo delle forze psicologiche, io resisto perchè già la vita l'è dura, non me la farò certo rovinare da un misero topo per di più olandese. Ho ragione, no?
Lorenzo, mio figlio di 4anni, stamattina a colazione ci ha detto che dobbiamo essere comprensivi con il topino, ha esordito così: "Mamma e Papà, ma povero topo, magari ha perso la sua mamma che si è persa con i suoi figlioletti e pensa che sta qua, in casa nostra e la viene a cercare, no? Poverino...".
Abbiamo valutato l'idea di comprarci un gatto cattivo cattivo, ma Andrea è allergico (stile non respira più, asma, tosse, occhi gonfi etc.) e io a pensare di dover pulire la lettiera e di avere tutti i peli sparsi per casa e di aprire le scatolette rivoltanti, no, non gliela fo. Forse forse preferisco il topo....Ora proveremo l'aggeggo ultratecnologico del 1990 che ha inventato il fratello di mia nonna, si dice con prove inconfutabili che allontani, dalla nostra cucina, con i suoi potentissimi e fastidiosissimi ultrasuoni i topi caghosi olandesi...Incrociate le dita!

P.s. ogni consiglio sull'operazione "caccia al topo" tipo rimedi della nonna umbra, o cose del genere saranno ben accetti, baci.

Red Ribbon



Vorrei ricordare che oggi è la giornata mondiale della lotta contro l'Aids.