martedì, novembre 06, 2007

Proverbio del giorno

"I paesi pieni d'acqua esistono per il benessere dei corpi,
i paesi pieni di sabbia per il benessere delle anime."

Proverbio Tuareg, dal libro "
La patria delle visioni celesti" di Ibrahim al-Koni

Un nuovo lettore in famiglia

E' arrivato, è arrivato il momento di nascondere tutti i fogliettini, diari, quaderni compromettenti...certo siamo solo alla fase iniziale, ma il salto può avvenire nel giro di poche settimane.

LORENZO SA LEGGERE!!!!

Eh, sì, l'amore della mamma, il piccolo fardello di gioia, il crautino o puzzino, anche detto Ciccio (citazione dai Peanuts), ha iniziato a leggere, la prima parola è stata il nome di un suo compagno di scuola, Otis, in effetti ha anche scritto la sua prima parola che è boom, in olandese vuol dire albero...quindi grande festeggiamenti, complimenti a gogo, giubilo di tutta la famiglia e grande soddisfazione dei genitori, commozione, pianti, gioia, etc.
Gradualmente, diventerà sempre più sicuro, fra un po' potrà leggere i libri da solo.

Non vedo l'ora di andare alla Feltrinelli e vedere lui che sceglie i libri da leggere...core de mamma!

P.s. altra notizia ininfluente: oramai parla olandese...benissimo...come un bimbo olandese.

Lorenzo&i vaccini

Chi ha bambini sa che il momento vaccino è un momento, come posso dire, topico.
E' come un rituale, con tutto il suo carico di paure, angosce da parte dei genitori e da parte dell'interessato.
Oggi, subito dopo scuola, per la prima volta siamo andati in una specie di Asl olandese, quella del nostro quartiere OUD ZUID, perchè Lorenzo doveva fare l'ultimo richiamo del vaccino esavalente-qualcosa.
Una volta arrivati, cerco e trovo la dottoressa che si occupa dei bambini sopra l'anno, le faccio vedere il libretto delle vaccinazioni italiano, lei non mi chiede nulla, nè soldi, nè ricevute nè documenti nè altro, vuole solo essere sicura che il libretto sia aggiornato. Le rispondo di sì, va a prendere il vaccino, non senza prima essersi consultata con una collega per capire quanti vaccini doveva somministrare.
Alla fine arriva con la siringa monodose, Lorenzo è tranquillo, io sono tranquilla, mi dice di scoprirgli il braccio e io penso "Ecco ora ci siamo, ora che è diventato grande mi fa una scenata madre davanti alle vikinghe e io non so come calmarlo, poi magari lo devo legare oppure loro lo scaraventano a terra e la più cicciottella me lo blocca etc", invece Lorenzo guarda la siringa, si siede vicino a me, la dottoressa tenta di distrarlo indicandogli l'altra tipa che gli sta facendo le pernacchie. Ma Lori che evidentemente ha preso dalla mamma, vuol vedere che succede. Per farla breve, la tipa gli infila l'ago nel braccio, inietta il vaccino e Lorenzo non fa un fiato, nemmeno una "A", se gli avessi improvvisamente spento il suo cartone preferito probabilmente sarebbero stati dolori.
Beh, tutto questo non è per vantarmi, anzi è una pura e semplice constatazione, Lorenzo anche quando era piccolissimo, non ha mai pianto, i dottori rimanevano allibiti, tanto da pensare "Ma glielo avrò iniettato bene?"
E anche queste due dottoresse erano spaesate, dall'altra parte del corridoio si sentivano urla ancestrali e lui buono e tranquillo.
E lì sono iniziati i complimenti, tipo "What a brave child!" oppure "You have to be proud of him" e io che un po' me l'aspettavo che sarebbe andato tutto liscio, facevo "Dank je wel!" senza scompormi più di tanto. Poi ho spiegato che anche io, quando mi prelevano il sangue, devo vedere l'ago e che lui sin da quando era neonato non ha mai pianto.
Allora è arrivata la domanda trabocchetto, la tipa mi fa "How is his father?" e io "Oh, he could faint just to see a needle or some blood".
E giù a ridere!

Il maritino

Era d'obbligo ricominciare a scrivere dopo quasi un mese, ed era d'obbligo farlo con questa novità succulenta: il blog del maritino, il mio di maritino per l'appunto!
Gli argomenti spazieranno, se lo conosco, dalla politica alla cultura, al costume sociale, alla fisica e tanto altro.

Questo è il link:

http://andreabaldi.blogspot.com/


Mi raccomando dategli un'occhiata!

mercoledì, ottobre 10, 2007

Corto Maltese: 40 anni fa...



Quarant'anni fa Hugo Pratt creava Corto Maltese, nel 1967 uscì il primo fumetto a puntate "Una ballata del mare salato" e da allora è diventato un classico.
Per celebrare l'avvenimento Raitre ha mandato in onda dal 2 al 5 ottobre quattro episodi della serie coprodotta da Rai Fiction.
Purtroppo essendo ad Amsterdam non è stato possibile vederli, magari anche a Lorenzino potevano piacere, si sarebbe di sicuro appassionato alle intriganti storie di questo fascinoso marinaio.
Ma so che la Swatch ha creato per l'evento due orologi, uno ad edizione limitata e uno no, che sono in vendita da metà settembre.
Se vengo a Roma mi piacerebbe prendermi quello che fortunatamente non è ad edizione limitata, così ho qualche possibilità di trovarlo. Sì, lo so, dovrei aborrire il puro consumismo ma come faccio a resistere al pensiero che ogni volta guardo l'ora vedo Corto??

giovedì, ottobre 04, 2007

Tolleranza Zoro

E' geniale: da vedere!

giovedì, settembre 27, 2007

Bilancio annuale

Stamattina ho fatto un bilancio della mia vita. Qui ad Amsterdam.
E' un anno esatto che mi sono trasferita.
Dal punto di vista professionale, proprio questa settimana ho saputo che mi hanno nominato Supervisor del Team di cui ora faccio parte. Tradotto in parole povere significa che devo fare il training ai nuovi arrivati, che devo visionare il lavoro del team, etc, quindi che il mio capo delega a me le cose più fastidiose. Non avrò un contratto, come ora continuerò ad esser pagata a cottimo, part-time quattro giorni alla settimana, la paga è un euro di più solo all'ora ma devo farmi il mazzo triplo.
Mi sono detta che è un piccolo passettino in avanti, non c'è alcun beneficio, solo molte più responsabilità ma fa anche tanto curriculum, insomma è quasi un anno che sono in questa compagnia, il mio capo dice di non volermi perdermi perchè sa quanto sono brava, che in me ripone fiducia assoluta e che sta cercando di trovare un modo per creare una posizione adatta a me, quindi si tratta solo di resistere un altro po' e poi forse forse forse esce qualcosa di più interessante.
Poi c'ho pensato meglio e mi sono fatta due conti, ho iniziato a lavorare lì a novembre e per tutto l'anno seguente sono tornata sempre a Roma, addirittura prima dell'estate mi sono presa dei mesi (ci sarà pure un vantaggio in un contratto a zero ore, puoi star via senza problemi).
Da questo conticino ho scoperto che i giorni effettivi di lavoro che ho fatto da novembre ad oggi sono 84, quasi tre mesi, il resto del tempo mi sono goduta mio figlio, sono tornata a casa dalla mia famiglia e dagli amici o sono stata in giro.
Il bilancio economico è più complicato, arriviamo tranquilli a fine mese e già è tanto, possiamo tornare a Roma più o meno quando ci pare, ma se io guadagnassi un po' di più potremmo iniziare a mettere da parte i soldi ed essere completamente autonomi.
Il bilancio di vita invece va meglio, mi sono ambientata, ho trovato una scuola di danza, ho scovato delle boutique olandesi che a fine stagione mettono in supersaldo (5-10-20 euro) i capi della stagione precedente di marche fighe svedesi, spagnole, francesi o olandesi, ho trovato una macelleria buona (voi direte, che c'entra? invece c'entra visto che io, per necessità vitale, devo mangiare carne rossa in quantità industriale) e un mercato con frutta&verdura decente, mi sono organizzata, la vita ha preso un suo ritmo e meno male. Mi sono comprata una bici vera e la prendo per andare a lavoro o a danza o dovunque pure con la pioggia. E' diventato il mio motorino...!
Lorenzo ha iniziato a fare Judo, va a casa degli amichetti di scuola, lunedì ne viene uno per la prima volta a casa nostra, è contento e si è inserito perfettamente, l'olandese procede bene.
Bilancio conclusivo: forse Amsterdam inizia a essere casa.

mercoledì, settembre 26, 2007

Sensazione

Ieri sera un mio amico d'Olanda (come li chiama Lorenzo...!!) mi ha ricordato questa poesia di Arthur Rimbaud, Sensazione.

Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.

Io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura, lieto come con una donna.

domenica, settembre 23, 2007

E' tutto un magna magna

Questo weekend rovina la mia idea di mangiar sano, senza strafare, per mantenere una certa linea e ballare libera con una farfalla...
Faccio un esempio: ieri a pranzo con Fabiana, che veniva da Roma per due giorni e quindi voleva rimembrare le vecchie sane abitudini di quando stava qui anche lei, ci siamo mangiate un kebab, dal nostro turco di fiducia.
Ieri sera invece siamo andati con un gruppo di italiani a mangiare indonesiano, vi diro' che non e' male, l'odore del cibo mi ha ricordato gli odori che si sentono per strada in Cina o in Thailandia o nelle stesse Filippine, il riso, piatto portante il nostro pane per intenderci, era accompagnato da una serie di pietanze di carne dolce o super piccante, di verdure in salsa di cocco o di arachidi e pure di banana fritta. Lorenzo ogni tanto chiedeva ''Ma c'é qualcosa che piace anche a me?'', meno male che eravamo stati prudenti e prima di uscire gli avevamo dato da mangiare a casa.
Tanto poi era talmente stanco che lo abbiamo steso su due sedie e ha dormito per tutta la cena.
Non vi dico poi per portarlo a casa sul seggiolino della bici, l'abbiamo dovuto legare con la mia sciarpa al seggiolino altrimenti scivolava da tutte le parti...
Stasera, per chiudere in bellezza, siamo invitati a cena da una collega spagnola di Andrea, per la precisione catalana dei dintorni di Barcellona. L'orario della cena e' olandese per permetterci a noi di portare anche Lorenzo, per cui alle 18:00 puntuali si inizia a mangiare ci aspetta una vera e propria comida española...la cuoca e' molto brava e come se non bastasse ha anche fatto, in passato, un corso di cucina per affinare meglio le tecniche.
La domanda e' come faro' a smaltire tutto questo???

Amsterdam auto vrije zondag


Questa domenica ad Amsterdam c'e' l'Auto vrije dag, cioe' la giornata senza auto, dalle 09:00 alle 17:00 le macchine non possono circolare nei 25 kilometri della citta' che sono delimitati dalla A10, questa specie di autostrada, superstrada o cos'altro.
Quindi visto che la giornata si prevedeva fantastica con temperature intorno ai 24 gradi, abbiamo deciso di passare la giornata fuori e di far contento Lorenzo e farlo andare da solo con la sua bicicletta...uno stress che non vi dico. Lui stracontento guardava dovunque tranne che davanti, si vantava di saper curvare con una sola mano, di saper andare anche con gli occhi chiusi, insomma me lo sono visto spalmato su ogni macchina, ad ogni incrocio.
Ma la cosa carina di questa iniziativa non e' l'assenza di macchine (perche' quelle mi sembravano ci fossero lo stesso) ma il fatto che se vuoi ti puoi organizzare con i tuoi vicini, chiudere la tua strada e mettere i tavoli fuori e mangiare o giocare o rilassarti sui cuscinoni giu' per la strada.
Allo Joordan, il quartiere indolente di Amsterdam come e' definito dalla guida di mio zio Max, abbiamo visto questa lunga tavolata di olandesi che banchettavano al margine del canale, proprio sulla strada, con le porte delle loro case (a due piani, con le finestrone, gli scalini, etc.) aperte per poter prendere le cibarie. Mi sembrava una scena da film norvegese, che ne so perche', ma l'atmosfera era quella!

venerdì, settembre 21, 2007

Questa mattina...ad Amsterdam...

Vi racconto la mia mattinata.
Mi sveglio sul tardi, oggi non devo pseudolavorare, così me la prendo comoda, faccio colazione (cosa rara, perchè di solito preferisco svegliarmi 10 minuti dopo e non fare colazione che dormire 10 minuti di meno per nutrirmi...), rassetto casa, metto la lavatrice, mi lavo-vesto-trucco con calma (ho deciso che siccome che sono donna, mi trucco e mi metto i tacchi anche se fuori diluvia, c'è un vento cane e devo andare allo pseudolavoro, che è abbastanza lontano, in bicicletta, aò c'ho il mascara waterproof che mi potrà mai succedere...al massimo mi viene il raffreddore perpetuo, la voce roca e scatarro e tossisco come le olandesi).
E decido che oggi sì, oggi è la giornata giusta per fare quei famosi giretti pianificati da un anno ma che non ho mai fatto perchè sono poco intraprendente e per niente coraggiosa e pure pigra mentalmente. Allora mi stampo il foglio con tutti gli indirizzi, guardo sulla cartina di Amsterdam le varie location, prendo i miei CV e vado. Il tempo era dalla mia parte così mi dico "Coraggio" e esco.
Arrivo alla mia prima destinazione e faccio per parcheggiare quando la ruota di dietro non ne vuole sapere di salire sul marciapiede e così con la mia delicatezza tipica di una ballerina la spingo sopra...mmh...si ode un rumore strano...un rumore direi brutto...ma oggi sono positiva (ahahahaha, è quasi un ossimoro!!!) perciò me voy a vedere come è questa piccola casa editrice, che pubblica libri di autori italiani in olandese, che la mia mamma sponsorizza da un anno e passa.
Vado al numero civico e l'unica cosa che vedo sono delle finestre e una porta, che danno sulla strada, piene di copertine di libri appartenenti non ad un ufficio di una casa editrice ma ad una casa privata, una fottutissima casa privata. Già mi girano i cosidetti, già mi sto snervando, ma mi impongo di guardare meglio, insomma se c'è un citofono ufficiale o qualcosa che faccia perlomeno supporre che lì ci sia una casa editrice. Nisba, geen baan, nulla, luci spente, scrivania vuota, atmosfera casalinga. Solo una targa d'oro con il nome degli abitanti di quella casa.
OK, torno alla bici, salgo e i pedali non reagiscono, cacchio la catena, noooo, vi premetto che io non sono mai stata capace di rimettere una catena apposto, quindi mi armo di pazienza e non si sa per quale cavolo di miracolo la rimetto al suo posto. Certo poi le mie mani sembrano quelle di un minatore o se preferite di un meccanico di bici e ancora mi mancano due uffici importanti da visitare, ma non importa, già è tanto che non devo lasciare la bici e camminare sulle scarpe con i tacchi che mi stanno quasi uccidendo...
Seconda location, guardo e per fortuna lì c'è un ufficio vero, con tutti i santi crismi, un tipico edificio olandese su Museumplein, figo, molto figo.
Ok, però ho le mani da meccanico, così per ovviare alla cosa passo nella fanga (piove da giorni) per raggiungere una grande fontana e sciacquarmi le mani. Nulla, il grasso come dovrei ben sapere, non va via, niente bar aperti...solo musei, ma vedermi per la quarta volta il Rijksmuseum o il Van Gogh museum solo per lavarmi le mani, sinceramente non mi va. Così decido che forse è meglio se mando una mail da casa e vedere che mi rispondono. L'edificio mi ha un attimo intimorito e tra l'altro è una casa editrice olandese perchè avrebbero bisogno di una italiana che parla inglese e spagnolo e poche vitali parole di olandese?
Così riprendo la bici e mi dirigo alla terza destinazione, se non fosse che la mia nuova sciarpa thailandese, appena regalata, si infila nella ruota davanti e io non riesco a muovermi. Ok, levo la sciarpa, giudico il danno, mi deprimo e mi dico: "Ma perchè cazzo non son rimasta a casa?".
La sciarpa ormai è andata, si rimedierà poi, ma lampo di genio: vicino al terzo ufficio della megafiga agenzia pubblicitaria che mi accingo a visitare c'è un Etos (una profumeria olandese stile Beauty point) dove sicuramente avranno le salviettine umidificanti per darmi un ripulita...!
Tutto va in porto, tranne per il fatto che la segretaria dell'agenzia mi annuncia come prima cosa che non ci sono posizioni aperte al momento, mi consiglia di mandare il mio CV con scritto che sono disponibile per uno stage o una internship, e alla fine me ne vado con la sicurezza che la segretaria acida olandese pensi che io sia stupida e che non darà mai il mio CV a nessuno lì dentro e che forse lo userà per altro...ma vabbè.
Torno verso casa e a momenti non mi scontro con un vikingo olandese pure carino che non mi tira un pugno in faccia, come si suole fare qui, ma al mio "Sory" sorride pure...vabbè sò soddisfazioni.
Unica nota positiva? Stamattina mi piaccio! E vi assicuro che è tanto, davvero tanto.

martedì, settembre 04, 2007

Massime notturne

"In a time of deceit telling the truth is a revolutionary act."

George Orwell

V-Day


Voi cosa ne pensate del V-Day? Io non so se che pensare, se effettivamente ha un senso, se può essere efficace, se avrà un larga partecipazione, se cambierà le cose, se ci sarà una qualche mobilitazione. Certo è che se ne parla da tanto, che è molto atteso e che almeno avrà un minimo smosso gli animi riguardo alla classe politica italiana, tanto basta.

Ma intanto le parole dell'organizzatore:

"L'8 settembre sarà il giorno del Vaffanculo day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta. Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d’Italia, per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day sarà un giorno di informazione e di partecipazione popolare."

Beppe GrilloBeppe Grillo

Tsunami Help 2.0

Qui di seguito troverete il link che vi svela cosa, come, quando e perchè riguardo l'iniziativa Help 2.0. Si tratta di sostenere con un intervento reale un bambino di nome Gramos che necessita di cure mediche molto costose. Se leggerete con attenzione il post capirete che potrebbe essere davvero facile realizzare ciò e poi l'unione fa la forza, no?

http://acmedelpensiero.blogspot.com/2007/09/tsunami-help-20.html

lunedì, settembre 03, 2007

Andare su due ruote

Mi son comprata la bici nuova...per la modica cifra di 99 euro (11 euro di sconto), mi sono comprata una Batavus usata, colore rosa antico metallizzato, con cestino incorporato, luci e freni sul manubrio. Dovete sapere che qui vanno con i freni a pedale e io che sono italiana mi ci ammazzo, perciò ho optato per un low profile, insomma per una bici con freni all'italiana! E mò avuta la bicicletta, mi tocca pedalare...
A parte la spesa necessaria, mi sono sentita, e con me una buona parte della popolazione femminile italiana, denigrata della mia altezza (direi nella norma...magari in Italia....) quando, anche se a detta del tipo la bici era perfetta per una donna, gli ho chiesto di abbassarmi un po' il sellino altrimenti gli buttavo giù tutte le bici parcheggiate a schiera.
Insomma ho capito che qua son tutte vikinghe ma moltissime sono anche sgraziate, sembrano dei minatori in pausa pranzo, non hanno alcuna femminilità e sono poco sexy, tiè.
Quindi anche se io ora mi sono dovuta far abbassare il sellino, perchè con i cm non si può barare, quelli sono e quelli rimangono (capito uomini?!?), quando mi metterò i tacchi con il mio 1,72-1,73 taroccato sarò molto ma moolto più sexy di loro.

An Inconvenient truth


Consiglio la visione di questo documentario a tutti coloro che sono un minimo interessati al tema del surriscaldamento globale. Al Gore è di una bravura incredibile (tra l'altro è molto simpatico, è davvero una vergogna e un peccato per l'umanità che gli sia stato rubato il posto di Presidente, chissà...ora il mondo poteva essere davvero diverso), si capisce che di questi argomenti lui ne sappia tanto quanto gli scienziati che stanno studiando e registrando i fenomeni in corso sul nostro pianeta.
Questo è il link per saperne di più sul film e sull'argomento, su quello che noi in piccolo possiamo e dobbiamo iniziare a fare. Un minimo di coscienza civile, sociale, "naturale" ci vuole.
P.s. Mamma, c'è un pezzo interessante, dove Gore spiega come gli effetti del global warming possano avere delle simpatiche conseguenze in Olanda...non ti preoccupare, se ne parla fra 40-50 anni.

venerdì, agosto 31, 2007

Things, dingen, cose

Ogni tanto mi connetto al sito di Internazionale e leggo gli articoli più interessanti, non posso avere l'edizione cartacea così mi accontento di quella virtuale.
Oggi il blog di uno dei collaboratori dell'Internazionale, mi ha fatto riflettere su un argomento che mi tocca alquanto, il significato e il senso dell'accumulare cose et similia. Qui sotto ne ho riportato un frammento, ciò che dice è maledattamente vero e non nascondo che a volte non ci abbia pensato anche io.


Il peso totale delle cose, di Paul Graham, da Internazionale.it

"Quando compriamo qualcosa non pensiamo mai che dovremo portarcela dietro per molti anni o per tutta la vita. Il risultato è che viviamo circondati da oggetti inutili.[...] Un altro metodo per resistere alla tentazione di comprare è pensare a quanto vi costerà, nel complesso, il possesso di determinate cose. Il loro prezzo è solo l'inizio perché vi toccherà pensare a quelle cose per anni e, forse, per tutta la vita. Ogni oggetto che possedete vi toglie energia. Sono pochi quelli che la trasmettono e sono gli unici che valga la pena possedere. Ora ho smesso di accumulare cose. L'unica eccezione sono i libri, ma quelli sono più un fluido che un oggetto materiale. Se voglio spendere soldi per viziarmi in qualche modo, preferisco un servizio a una merce. Non lo dico perché ho raggiunto chissà quale distacco zen dalle cose materiali ma perché ho capito che sta accadendo qualcosa di epocale: la roba non vale più."

Casa dolce casa...


Avete letto la nuova inchiesta dell'Espresso sugli sconti stellari applicati ai politici sulle case del Centro storico, e non, nella dolce Roma? Vi invito, oltre che a leggere l'articolo correlato, a vedere la mappa interattiva delle zone interessate con tanto di prezzo, relativo sconto e reale valutazione immobiliare. Questa è l'ennesima vergogna che i cittadini italiani devono passare. Pazzesco, ma tanto sono secoli che mandiamo giù bocconi molto più amari e nessuno si ribella. Qui una cosa del genere, come anche nel resto dell'Europa, sarebbe fantascienza. Mi viene da pensare a quei poveracci costretti a vivere nelle vicinanze della città a causa degli affitti troppo elevati.
Ecco un assaggio:
"Ministri, presidenti delle Camere, sindacalisti, politici. Attuali ed ex. Hanno acquistato attici e appartamenti da enti pubblici o da privati a prezzi di favore. Rendendo doppio il privilegio che spesso già avevano come inquilini. Ecco nomi e cifre dell'ultimo scandalo immobiliare.
[...] Ci sono ministri e leader di partito, ex presidenti del Parlamento e della Repubblica, magistrati e giornalisti. La nazionale dell'acquisto immobiliare scontato è talmente vasta e assortita che ci si potrebbe fare un ottimo governo di coalizione. Si va dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ai presidenti della Camera e del Senato del primo governo Prodi: Luciano Violante e Nicola Mancino. Dalla famiglia del presidente dell'Udc Pier Ferdinando Casini a quella del ministro della Giustizia Clemente Mastella passando per la figlia del deputato di An Francesco Proietti. C'è il candidato leader del Partito democratico, Walter Veltroni e il presidente del Senato Franco Marini. Non mancano la Borsa, con il presidente della Consob Lamberto Cardia e il mondo del lavoro con il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. C'è il senatore Udc Mario Baccini e il responsabile della Margherita in Sicilia Salvatore Cardinale. Situazioni diverse tra loro che talvolta convivono nello stesso palazzo."

mercoledì, agosto 29, 2007

Barchetta e Uitmarkt




Il 24/25/26 Agosto ad Amsterdam c'è stato l'Uitmarkt.
Ossia le anteprime in giro per Amsterdam, in particolare vicino alla Centraal Station, della stagione invernale della città per quanto riguarda teatro, musica, concerti e chi ne ha più ne metta. Il tempo è stato miracolosamente clemente, tutti e due i giorni e Amsterdam si è fatta godere alquanto.
Forti delle previsioni, siamo stati sempre in giro, il sabato pomeriggio con un collega di Andrea abbiamo fatto un giro sulla sua barchetta, come diceva Lorenzo "nave", come diciamo io&Andrea "bagnarola". Ci siamo portati viveri e schifezze in quantità e poi abbiamo attraccato in un posto al sole e abbiamo cenato così, io e Lori sul marciapiede, Andrea e Robin sulla barchetta.
E' stato molto bello, sembrava di stare come a Venezia, non so mi pareva assurdamente romantico e dal canale la città sembrava diversa. Mi sono resa conto di quanto l'acqua la faccia da padrona in queste terre. E di come gli amsterdamesi appena c'è un raggio di sole prendano barca e burattini e se ne vadano in giro per i canali. Abbiamo anche visto una gondola vera...!Inutile dirvi che Andrea se ne vuole comprare una e che si sia già informato per la vendita del motore da 1000 euro che vedete nella foto sopra...la bagnarola gliela lasciamo al collega svizzero!

La domenica invece ci siamo buttati all'Uitmarkt, abbiamo visto la nuova megaipertecnologicaultramoderna biblioteca pubblica di Amsterdam, sette piani aperti al pubblico, un ristorante, un teatro, un centro studi etc. In Italia ce le sognamo robe del genere. Poi Lorenzo si è incantato davanti ai burattini anche se parlavano olandese, abbiamo visitato ancora la nave ancorata davanti al NEMO, e finalmente siamo entrati al NEMO Science center.
Una sola parola per descriverlo: uitstekend!


Ratatouille


Oggi pomeriggio io e Lori siamo andati al cinema, qui ad Amsterdam.
Abbiamo visto questo nuovo cartone della Disney, "Ratatouille", che in Italia ancora non è uscito (mi fa così figo pensare di vedere questi filmoni in anteprima mentre invece mi dispiace perdermi tutto il buon cinema italiano...). Lo consiglio a chi ha bambini, perchè è molto carino, tenero e anche divertente, insomma un classico.
Comunque se solo ci avessi capito una parola del film vi potrei raccontare nei dettagli la storia, o dirvi la battuta più carina oppure se ho riconosciuto gli attori che doppiavano i personaggi. Ma no, non lo farò e tutto questo perchè non sono stata attenta quando ho visto la programmazione e convinta di andare a vederlo in inglese, ho poi scoperto che in realtà sarebbe stato in olandese...
Lori voleva vederlo...ormai eravamo lì...e poi abbiamo deciso che DEVE imparare l'olandese e quindi è il caso di fargli vedere i cartoni in questa lingua così delicata e come dire gutturale, così lì per lì ho avuto la malaugurata idea di prendere i biglietti e amen. Alla fine non è neanche andata così male, mi sono stupita del mio stentato olandese, è sempre così con una lingua capisci subito il linguaggio base ma per parlarlo passano anni.
Fatto sta che c'è un personaggio del film, che poi è il cattivo chef nano, di cui non ho capito mezza parola, ma dico mezza. E' molto caratterizzato, quindi il doppiatore faceva apposta a parlare un olandese sbagliato e per di più con l'accento francese...ottimo per fare pratica, no?
A cena sono stata anche derisa da mio figlio che continuava a dire al padre che non c'avevo capito un acca...cosa peraltro non vera.
Vabbè tutto questo per dire che siccome che (a roma di dice così...) anche noi abbiamo topi e ce l'abbiamo in cucina, ma per fortuna non si improvvisano provetti cuochi, sono stata tutto il tempo a pensare "Ohmioddio che schifo" e due secondi dopo "Ma che carini!", in più con i rimorsi per il topino a cui abbiamo dato la caccia e che poi è morto sul campo di battaglia ucciso con una feroce scopettonata non più di due settimane fa...Insomma magari il topino in questione era il Vissani olandese, ma noi che ne potevamo sapere...?

Help 2.0


Ricomincio a scrivere nel blog. Come farlo se non per una buona causa?
E come non appoggiare l'iniziativa del filosofo Morgan?
Ecco qui il link da seguire per poterne sapere di più...non vedo l'ora che sia il 4 settembre!


P.s. per Morgan: Io e Lorenzo pensiamo che tu sotto sotto sia un pirata del mare dei Caraibi, dove hai nascosto la tua Jolanda? Chissà che tu non sia il pirata buono dei cartoni di Lori nel mare virtuale di Internet?

venerdì, luglio 20, 2007

Letture illuminanti

Mi piace da matti leggere, ultimamente mi sono appassionata al filone giallo, poliziesco, Camilleri, Gimenez-Bartlett, etc.

Mi sono segnata alcuni passi per me illuminanti, presi dai romanzi della Gimenez-Bartlett, che hanno come protagonista l'ispettore Petra Delicado, sono ambientati a Barcellona, città che mi affascina molto. La protagonista è una donna forte ma piena di dubbi, fa continue riflessioni su stessa e sulla vita che conduce, a volte è rude e sgarbata, ma è una donna molto colta, vive sola ma ha sempre un'amante, è razionale, lucida e disincantata, forse anche troppo cinica, ma mi piace. Ecco perchè:

"Non si ha mai una buona opinione di ciò che si conosce bene"

"Le donne detestano l'autorità che non possono esercitare"

"Ho bisogno di avere un'elevata concezione di me stessa e non posso amare se non sono amata"

"A noi donne è stata inculcata l'idea che se non hai un grande amore ti manca qualcosa".

lunedì, luglio 02, 2007

Schoolkrant juni 2007

Ogni mese la scuola di Lorenzo fa il giornalino, con i disegni delle varie classi, le barzellette scritte dai bambini, le descrizioni delle attività svolte, chi compie il compleanno in quel mese, le ricette ora estive ma pressochè immangiabili da rifare a casa e le varie comunicazioni scuola-famiglia.
Bene.
In questo mese, cioè giugno, che è anche l'ultimo mese di scuola, le pagine finali riportavano un'accurata descrizione in olandese di questa strana cosa chiamata Lyme, al che inizialmente ho pensato:"Ma che è la ricetta per un cocktail??!" Poi però ho capito che come al solito stavano cercando di comunicarmi l'esistenza dentro la scuola (o in genere in tutta l'Olanda o nelle case amsterdamesi, o nel parchetto sotto casa o nella mega piscina di sabbia della scuola) di una qualche malattia esentematica e superinfettiva. Sono andata su Google e ho scoperto che trattavasi di zecche, le quali nella terra d'Orange, a quanto ho decifrato, sono molto comuni e che molti bambini se le prendono.
Poi mi sono ricordata di discorsi di amici italiani che vivono qui e lampo di genio, questa Lyme è quella malattia superinfettiva e a volte eterna, recidiva e impossibile da scacciare di cui mi parlavano...
Bene.
Ho pensato che dovevo immediatamente salvare il mio bambino da tutto questo. Poi secondo lampo di genio, noi venerdì ce ne torniamo in Italia...

lunedì, giugno 25, 2007

Pesi e misure

"Non puoi caricare un corpo con un peso superiore a quello che può reggere. Si rompe. E non si rompe all'improvviso. Prima si snerva. Se lo guardi bene te ne accorgi. Si snerva. Una volta, due volte, tre volte. Poi si spacca."



Da "Il fasciocomunista" di Antonio Pennacchi.

mercoledì, giugno 13, 2007

Io&mia mamma


E queste due belle siamo io e la mia mamma.
Che ne dite?

Cielo mio marito...



Domenica 10 giugno, io e Andrea abbiamo festeggiato il nostro primo anniversario di matrimonio. E questo è il regalo che ho ricevuto. Non è bellissimo? Si chiama Lente che in olandese vuolo dire Primavera...

sabato, giugno 09, 2007

Uno psicologo è per sempre...

Ricopio questo brano che mi ha dato una mia cara amica, mi è piaciuto molto e lo dedico a tutti quelli/e che nella loro vita hanno fatto un po' di analisi, sono andati dai vari psicologi, psicoterapeuti e magari hanno anche fatto terapia di gruppo...

"Siamo qui, perchè non c'è alcun rifugio dove nasconderci da noi stessi. Fino a quando una persona non confronta se stessa negli occhi e nei cuori degli altri scappa. Fino a che non permette loro di condividere i suoi segreti, non ha scampo da questi. Timoroso di essere conosciuto nè può conoscere se stesso nè gli altri, sarà solo. Dove altro se non nei nostri punti comuni possiamo trovare un tale specchio? Qui insieme una persona può alla fine manifestarsi chiaramente a se stessa non come il gigante dei suoi sogni nè il nano delle sue paure, ma come un uomo parte di un tutto con il suo contributo da offrire. Su questo terreno noi possiamo tutti mettere radici e crescere non più soli come nella morte, ma vivi a noi stessi e agli altri."

Mamma è per te, ti piace? Che ne dite voialtri?

lunedì, maggio 21, 2007

Venta de ropa

Ora affronterò un argomento esistenziale (nato da una telefonata con una mia amica di Roma, con la quale, per più o meno 18 minuti abbiamo parlato di pantaloni, di taglie di vestiti e di saldi, con Andrea che faceva una faccia sconvolta:" Assurdo una telefonata, fra un po' transoceanica, per parlare di vestiti e di saldi") a dir poco lezioso, superficiale, di nicchia, come dire di genere, ma che miete moltissime vittime ogni giorno, soprattutto in alcuni periodi dell'anno. Avverto: questo post è solo "pour parlè" e quindi basso, ma basso basso...!!

Perchè a noi donne ci piace di fare lo shopping...?

Perchè ci piace andare nei negozi e pensare ora mi prendo questo e poi quello e le scarpe laggiù e la borsa sopra lo scaffale, e i jeans al piano di sopra e la cinta appesa lì, e così all'infinito?
Perchè a volte sogniamo ad occhi aperti (e non mi fate le maschiacce stile "ah, io i negozi nemmeno li vedo", o "io non compro mai nulla, questa maglietta che vedi ce l'ho dalle medie", perchè sareste incoerenti e ipocrite...) di essere la milionesima cliente a cui regalano un intero guardaroba, oppure di avere un'ora di tempo per prendere tutto quello che ti piace nel negozio aggratis e stronzate simili??
Perchè gli uomini, almeno molti miei amici, sono salvi e immuni da questa malattia da accumulo di roba in cotone, lana, misto seta e da scarpe???! Il mio lui quando si va in giro e io per es. dico "Carini quegli stivali" lui mi dice "Ti servono?", ultimamente ho scoperto che con la lingerie spenderebbe, però peccato che io non sono una underwear addicted e quindi nisba.
Ok, a me piace vestirmi bene, anche se nel quotidiano non mi curo molto, sto sempre in jeans e scarpe da ginnastica, mi piacerebbe uscire con i tacchi, gonnellina, giacchettina e camicetta e borsa da urlo. Ma un po' per vergogna mia, un po' perchè so dare la giusta importanza a ciò che mi circonda, non lo fo, ma nell'occasioni (che tristezza, lo so...), lì mi scateno, insomma mi vesto da donna (come mi dice mio padre...).
Ma stà cosa che anche se non sono una tipa materialista, quel piccolo vizietto rimane, non mi va giù.
Mbè, però è l'unico...e poi mica si è tutti perfetti??

Sempre nel quadernetto...

Sempre in questo famoso quadernetto ho trovato anche questa frase di Victor Hugo, è troppo esilarante e in alcuni casi anche troppo vera:

"C'è gente che pagherebbe per vendersi"

V.Hugo

Hai visto a volte i medici...

Almeno quattro anni fa ho letto un libro di Eric Fromm, "L'arte d'amare" e ho trovato questo passo di Paracelso, famoso medico svizzero del medioevo, l'ho copiato su un quaderno e ora spulciando in questo quaderno, l'ho riletto e mi è piaciuto ancora una volta così ho deciso di metterlo nel blog:

Colui che non sa niente, non ama niente.
Colui che non fa niente, non capisce niente.
Colui che non capisce niente è spregevole.
Ma colui che capisce, ama, vede, osserva...
La maggiore conoscenza è congiunta indissolubilmente all'amore...
Chiunque creda che tutti i frutti maturino contemporaneamente come le fragole, non sa nulla dell'uva.

Paracelso

"La donna perfetta"?

Ecco un'altra di quelle inchieste stupide per mettere in croce ulteriormente la donna italiana e non, ma stavolta sembra parlino di me, con un'unca eccezione...evvai, daje!!!

"Secondo un'indagine realizzata dalla rivista Dimagrire, la donna «perfetta» è alta 1,63 e pesa 50 kg.
Intervistati mille uomini tra i 25 e i 50 anni: addio alla prosperosa, piace il corpo al naturale. Il sedere è la parte considerata più sexy.

MILANO - Età 29 anni, altezza un metro e 63 per 50 chili di peso e una seconda misura di reggiseno. È l'identikit della «donna ideale» secondo un'indagine realizzata dalla rivista Dimagrire (Edizioni Riza), in edicola da lunedì, che ha studiato i gusti di quasi mille uomini italiani di età compresa tra i 25 e i 50 anni. Insomma addio alle curve prosperose di Monica Bellucci e di Valeria Marini. Il modello «mingherlina» (stile Kate Moss) irrompe anche nel Belpaese, riveduto e corretto con un po' di muscoli e un aspetto atletico. Secondo Isabella Ramaioli, psicologa e psicoterapeuta, «la figura della maggiorata, quella che andava soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, è completamente sorpassata. Oggi si prendono le distanze dagli eccessi perché gli uomini sono alla ricerca di naturalezza». Il fisico femminile deve dunque essere asciutto (28%), ma anche atletico (26%). Solo il 19% preferisce la donna prosperosa e ancora meno quella filiforme (8%). Un'età molto giovane è una priorità solo per il 15% degli uomini italiani.

SEDERE IN «POLE POSITION» - Ma qual è la parte del corpo che colpisce a prima vista? Innanzitutto il sedere, che con l'82% di preferenze è considerato la parte più sexy del corpo femminile. A seguire ci sono gambe (75%), pancia e ombelico (69%), seno (61%), spalle e schiena (56%), labbra (44%) e fianchi (32%). Anche i gusti in fatto di età si sono modificati. Il 45% degli italiani preferisce le donne tra i 25 e i 30 anni, mentre solo il 19% la vuole più giovane (tra i 18 e 24 anni) e solo il 24% fra i 31 e i 34 anni. I dettagli che aumentano il sex appeal femminile? Gli indumenti che lasciano scoperto l'ombelico (67%), i jeans a vita bassa (62%), i tatuaggi nel punto strategico (54%), i tacchi alti (47%) e i capelli curati (41%). Quali sono invece gli elementi che non piacciono assolutamente agli uomini? Il 29% non sopporta le labbra a canotto, il 27% non ne può più dei seni ipertrofici così come dell'eccessiva magrezza (18%) e della troppa altezza (13%). Anche la poca cura di sé (7%) è un elemento che allontana dall'apparire sexy."

Dal "Corriere della Sera", 20 maggio 2007

Lorenzo, 5 anni

Queste poche delle tantissime frasi ad effetto del mio figliolo:

- ieri sera a cena: " Io voglio una multa salata perchè mi piace tanto il sale"

- ieri pomeriggio mentre giocava con il papà con i Kapla: "Io ti voglio bene fino al pianeta sconfinato, cattivo e feroce."

- ieri sera sempre a cena mentre il papà era al computer su Skype: "Tu sei giovanissima e papà è un po' vecchietto"

- un pomeriggio di un po' di tempo fa: " Sono colpevole non mi merito un film"

- mercoledì mentre faceva colazione davanti alla finestra del salone "Vedo le nuvole illuminate dal sole"

- sul tram ad Amsterdam mercoledì: "Mamma, lo sai che a volte davanti alla porta del tram vedo alcuni ragazzi che fanno i fighi, parlano da fighi e fanno la faccia da fighi" frase corredata da conseguente faccia da fighi...

Eh, la saggezza dei più piccini...!

Son fatta così...

E' un mese che non scrivo...son fatta così, imprevedibile, incostante, volubile, passeggera, e chi ne ha più ne metta.
In questo mese, è stato il compleanno del mio adorato bambino (5anni...), mio fratello ha fatto 18 anni e quindi poveri noi, sono stata 10 giorni a Roma, ad Amsterdam è ricominciato il brutto tempo e il freddo, intanto fra due giorni me ne ritorno a Roma e ci sto un mesetto...
Vabbè, ben tornata Valentina.

venerdì, aprile 20, 2007

La Febbre

Nel film "La Febbre" di d'Alatri (la cui visione straconsiglio a tutti, perchè è un bel film, con una bellissima regia e con una sceneggiatura da lode e soprattutto Fabio Volo, che io adoro...) c'è questa poesia di questo autore antillano, Derek Walcott, per chi fosse interesato è tratta dal libro "Mappe del Nuovo Mondo". Buona lettura.

Amore dopo amore - Derek Walcott

Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero, che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E’ festa: la tua vita è in tavola.

La paranza


Sono entrata in fissa con questa canzone di Daniele Silvestri, mi piace il fatto che abbia detto di aver sentito il bisogno di scrivere una canzone molto leggera, così per svagarsi un po' e a chi gli ha chiesto come l'abbiano presa i suoi colleghi abituati a fare i tormentoni stupidi per vendere, lui ha risposto da bravo romano: "Stanno a rosicà!".
Un mito.

P.S. Se fossi capace posterei il video del backstage della canzone da YOUTube....aiuto....please!


Mi sono innamorato di una stronza Ci vuole una pazienza Io però ne son rimasto senza Era molto meglio pure una credenza Un fritto di paranza., paranza...paranza La paranza e una danza Che ebbe origine sull’itala di Ponza Dove senza concorrenza Seppe imporsi a tutta la cittadinanza É una danza Ma si pensa Rappresenti l’abbandono di una stronza Dal calvario alla partenza Fino al grido conclusivo di esultanza Uomini uomini c’è ancora una speranza Prima che un gesto vi rovini l’esistenza Prima che un giudice vi chiami per l’udienza Vi suggerisco un cambio di residenza E poi ci vuole solo un poco di pazienza Qualche mese e già nessuno nota più l’assenza La panacea di tutti i mali è la distanza E poi ci si consola Con la paranza La paranza e una danza Che si balla nella latitanza Con prudenza E eleganza E con un lento movimento de panza La paranza e una danza Che si balla nella latitanza Con prudenza E eleganza E con un lento movimento de panza Cosi da Genova puoi scendere a Cosenza Come da Brindisi salire su in Brianza Uno di Cogne andrà a Taormina in prima istanza Uno di Trapani? Forse Provenza No no no non è possibile Non è raccomandabile Fare ritorno al luogo originario di partenza Ci sono regole precise in latitanza E per resistere c’è la paranza La paranza È una danza che si balla nella latitanza Con prudenza, E eleganza E con un lento movimento de panza Dimmi che mi ami che mi ami E quando ti allontani Per prima cosa mi richiami In ogni caso è molto meglio se rimani Se rimandi a domani Dimmi che ci tieni che ci tieni E pure se non vieni In ogni caso mi appartieni E che ti manco più dell’aria che respiri Più di prima Più di ieri Dov’è dov’è Tutti si chiedono Dov’è dov’è Ma non mi trovano Lo sai che c’è’ Che sto benissimo Fintanto che Sto a piede libero E poi perchè Ritornare da lei Quando per lei è sempre stato meglio senza di me Non riusciranno a prendermi Io resto qui La paranza es un baile Que se baila con la latitanza Con prudencia y elegancia Y con un lento movimiento de panza La paranza es un baile Que se baila con la latitanza Con prudencia y elegancia Y con un lento movimiento de panza E se io latito latito Mica faccio un illecito Se non sai dove abito Se non entro nel merito Se non vado a discapito Dei miei stessi consimili Siamo uomini liberi Siamo uomini liberi Stiamo comodi comodi Sulle stuoie di vimini Sulle spiagge di Rimini Sull’atollo di Bimini Latitiamo da anni Con i soliti inganni Ma non latiti tanto quando capiti a pranzo E se io latito latito....

In quei giorni...

Ora affronterò un argomento delicato...chi si impressiona alla sola idea può leggere altro, anche se cacchio, è una cosa normalissima, non fate come una mia compagna di liceo che si vergognava se le chiedevo a voce normale, in classe, se aveva un assorbente, oh ma che pure che soffro mi devo pure vergognà...? eh, no! Come un'altra cosa che odio, nominare le mestruazioni e anche lo stesso organo femminile con 1300 nomi diversi, cacchio ma che siamo sceme?
Comunque mi chiedo, ma perchè cavolo il Signore Iddio, ha inventato le mestruazioni?
Cioè lo so che perchè esistono, diciamo che sono necessarie, ma perchè proprio a noi e ogni 28 giorni? So anche questo, insomma, cicli lunari, maree, gravidanze, uteri, sembro confusa ma lo so.
Ma allora formulo meglio la domanda: Ma perchè tutto a noi e niente a loro?
Devo presumere che Dio sia un maschilista della peggiore specie (chi crede non si arrabbi, posso sembrare blasfema, ma è un blog e so che mi capirà...spero) , cioè i maschi che c'avranno mai?
La barba, ma va, quisquilie, erezioni mattutine (e non) imbarazzanti, vabbè e che sarà mai, insomma davvero non mi vengono in mente malorini/doloretti tipicamente maschili.
Non credo di aver mai sentito un uomo dire "Eh, sì, stì ormoni oggi mi stanno distruggendo" (cioè l'ho sentito ma in tutta un'altra accezione direi pericolosa per il genere femminile) ed invece a noi le ovaie e la tiroide ci procurano sbalzamenti d'umore, pochi peli, tanti peli, nervi, squilibri ormonali, anemie cavalcanti, etc. Senza contare la gravidanza, il parto, l'allattamento, e così via.
Ora faccio per ridere, per carità, parlo di doloretti comuni, tipo mal di pancia che 6 buscopan non fanno una minc**a, nausee, e sono sicura che basta così perchè ci passiamo ogni mese e lo sappiamo già... E tutte le confezioni di assorbente, con le ali, senza ali, con il paracadute, lungo, piccolo, stretto, che c'ha tre palline, oppure sei sulla confezione, supercolorati, e se magari voglio essere discreta (ve bene che non mi vergogno però magari sono pure cose mie che non mi va di gridare agli ssconosciuti...), senza che, al supermercato, tutto il genere maschile mi guardi con sospetto e quello femminile con solidarietà?
Oggi non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, è da quando ho smesso la pillola che spesso il primo giorno mi contorco dal dolore e al secondo pure (stile prima, durante e dopo).
Ma insomma c'ho 25 anni, quando smetterò di sentirmi schiava del ciclo, quando cominceranno a diminuire, quando smetterò di avere la pelle uno schifo, di smettere di ricordarmi di scrivere la data così poi so quelle successive (cosa che puntualmente mi scordo...)?
Beh, tutto questo finirà quando inizierà la menopausa e li ci sarà da ridere, davvero ragazze, ci scompisceremo, ca**o che paura....

venerdì, aprile 13, 2007

Zakkenroller

Oggi pomeriggio tanto per chiudere in bellezza una settimana di inferno, io e Andrea abbiamo perso il suo portafoglio, al ritorno dalla spesa, non si sa bene chi dei due sia stato a far fuoriuscire maldestramente dalla tasca infida e maledetta il suddetto portafogli ma così è stato, a casa l'oggetto nella giacca al suo solito posto, non c'era... abbiamo fatto e rifatto il giro della strada appena percorsa ma nulla...
Direte voi, e a noi che ce ne viene?
Nulla in effetti, ma quello di cui voglio disquisire è il mio stato d'animo e quello di Andrea e di qualsiasi altra persona che si è persa o a cui hanno rubato il portafogli.
A parte le prime ore di chiamate frenetiche per annullare carte di credito, postepay, bancomat e di rapido riepilogo di cosa c'era dentro l'oggetto, si insinua uno stato d'animo di sofferenza, come di nudità, come se una parte di te fosse scomparsa improvvisamente e così è se ci pensate.
Se ci aggiungi il fatto che voi uomini dentro ci mettete tutto ciò che vi serve nella vita quotidiana in patria e all'estero, capite che il senso di perdita e di sgomento aumentano di ora in ora.
Il fatto è che inizi a pensare che non rivedrai mai più tutto il contenuto necessario VITALE nelle società moderne (carta d'identità, patente, badge per entrare all'università, ricevute di viaggi da farsi rimborsare, 30 euro, 20 euro di strippenkart, documenti ufficiali attestanti la tua esistenza nel tuo posto di lavoro, etc.) oppure ti illudi che un'anima pia olandese (gli olandesi famosi per essere incorruttibili e ligi al dovere e mai dediti alle ruberie, no?) l'abbia immeditamente portato alla polizia.
Speri e risperi, ma sotto sotto sai che sei stato un coglione tu, che è solo colpa tua e che basta sei un perdente che si è perso il portafogli e che poi se l'è pure fatto rubare...!
Calcolando che dentro non c'è nessun fogliettino che attesti che tu vivi nella tal strada al tal numero ad Amsterdam, mentre ci sono sicuramente, I KNOW MY CHICKEN, dettagli di conti in banca, codici di lancio nucleari e foto osè...siamo fritti.
Vi giuro ora come ora mi sento immensamente impoverita e se penso a lui che non ha più un cacchio, mi viene il magone in gola...però non dovrebbe essere così, no?
Ci sono altre cose nella vita per cui uno c'ha il magone, uno dovrebbe dirsi è solo questione di tempo e poi riavrò il mio portafogli, uno dovrebbe avere fiducia nel prossimo, dovrebbe essere tranquillo, o sono io cioè solo una povera ingenua che vive di utopie??

mercoledì, aprile 04, 2007

Amicos extranjeros

Al mio pseudo-lavoro, ho conosciuto una ragazza argentina, Leticia, che parla italiano e che è molto simpatica.
E' una pittrice e proprio ora ho visitato il suo sito e tutti i quadri che ha messo mi sono piaciuti tanto. Mi sembra che sia una di quegli artisti che non ha paura, a volte, di prendere ispirazione dai pittori più famosi e più conosciuti, elaborando a modo suo lo stimolo iniziale, così in ogni quadro si ritrova il suo tocco originale e unico.
Siamo stati anche a casa sua (Io, Andrea e Vasco) per il suo compleanno, mi ha invitato la seconda volta che ci siamo viste dopo che nello stesso momento io la stavo invitando a passare insieme la Pasqua (che poi la maggior parte di noi nemmeno crede ma è giusto una scusa per sfondarsi di cibo...). Leticia è sposata con l'unico olandese che parla spagnolo come se fosse spagnolo o meglio argentino, che è simpatico, socievole, brillante e gentilissimo. Una rivelazione, vi giuro...!!
Insomma qui funziona così, quando sei all'estero e i tuoi amici sono sparsi per l'Europa e alcuni in Italia, funziona così, la comune situazione di non-olandese spinge a stringere amicizie adulte, tranquille e spensierate. E poi con Leticia io posso practicar il mio spagnolo, così lei mi parla in spagnolo e io quando gliela fo le rispondo in spagnolo, sennò è una Babele, cioè le rispondo in un misto di italiano e inglese incomprensibile...
Vi metto il link dove potete vedere le opere di Leticia, poi l'aggiungo anche ai link del mio blog.
Visitatelo, io voglio fare già un offerta per un paio di quadri sperando che li venda!

http://www.barabas.dds.nl/lety

venerdì, marzo 30, 2007

Anime in precariato

Per quanto ancora la mia vita deve essere precaria?
La mia percezione di me essere instabile?
La mia insoddisfazione al massimo?
La mia indipendenza ridotta al minimo?
La mia libertà limitata?
Le mie possibilità inesistenti?
Il mio umore raggiungere livelli di depressione mai toccati?
Il mio futuro nero e poco progettabile?
La mia autostima a farsi friggere?
La mia intelligenza e le mie capacità messe costantemente in discussione?
La mia felicità essere in pericolo?

E tutto questo per un lavoro...

Scrivere si può?

Due settimane fa, al mio ritorno ad Amsterdam, ho frequentato nel weekend un Laboratorio di scrittura creativa, organizzato da "Italiansonline" (chi vive all'estero forse conosce questa organizzazione creata credo dal giornalista Beppe Severgnini) e a cura di Giulio Mozzi, scrittore e editore e Giorgio Vasta, editor della casa editrice Fandango e docente della Scuola Holden di Torino.
Il laboratorio era diviso in queste due aree tematiche: l'Allegoria e la Descrizione. Il libro scelto, tema di questa due giorni di scrittura/lettura, era "Le città invisibili" di Italo Calvino, peraltro un autore che io amo molto.
Perchè vi dico ciò. Vi dico ciò perchè a me piacerebbe davvero saper e poter disporre in un ordine universalmente comprensibile tutto il magma confuso e ribollente di pensieri/sensazioni/idee/esperienze/convinzioni che ho nella mia testa.
In realtà a volte penso che mi piacerebbe solo raccontare tutto questo a chi il dono di scrivere ce l'ha davvero e vedere cosa ne tira fuori, vedere piano piano prendere forma una storia, un testo pieno di senso, un contenuto interessante.
Io non penso, come qualcuno ha detto durante il laboratorio, che "Scrivere è un'azione terapeutica per lo scrittore stesso", no, scrivere per me è creare ad arte un prodotto che deve interessare un qualcuno altro diverso dallo scrittore stesso, non è un'azione introspettiva ma essendo rivolta e destinata ad un pubblico è solo PER il pubblico, ad uso e consumo di suo.
Ed è per questo motivo che ho paura a scrivere e che mi ritengo troppo confusa, troppo caotica per poterne essere capace. Dovrei focalizzare tutta la mia attività scrittoria verso l'esterno e ciò mi blocca.
Ora però sto contribuendo (Caro Fabio, vieni in aiuto tu, cosa stiamo facendo esattamente...!!?) a scrivere un libro, un libro pubblicato dentro un blog (per essere precisi il blog "La Banca dei Favori"), lo sforzo è minimo perchè qualcun'altro prima di me ha tracciato la strada da percorrere, puoi essergli fedele o allontanarti un po', ma sei protetto.
E' curioso come, altre 10 persone prima di me abbiano scritto il loro capitolo, iniziando ognuno dove aveva concluso l'altro precedentemente, e ora che è arrivato il mio turno, si tratta di sviscerare, descrivere, approfondire e mettere in parole il rapporto figlio-madre (una storia complicata, se volete andate sul sito e cliccate "Opera Prima" e leggete tutto lì), insomma mi è sembrata una coincidenza particolarissima.
Io potrei raggiungere il volume di un'enciclopedia sul rapporto madre-figlia/figlia-madre ma direi che ho appena iniziato con mio figlio 5enne e non so come andremo a finire...ma la vedo come una sfida e cercherò di divertirmi il più possibile.

Ricomincio da me

E' tanto che non scrivo nel mio blog, voglio ricominciare a farlo piano piano
In questo mese passato comunque a leggere i blog altrui, ho avuto una forte sensazione di rifiuto ad aprire il mio, ad aggiornarlo, come dire a prendermi cura di questa piccola creatura, di questa piccola parte di me.
Ma è appunto perchè questo blog sono io e qui dentro esprimo me stessa, e tutto ciò che ho voglia di dire, che l'ho trascurato, così come mi sentivo depressa e demoralizzata anche questo blog era depresso, giù, sottotono, con poca voglia di parlare.
Forse ora un po' la voglia di comunicare è tornata e siccome voglio andarci cauta perchè ancora non sono proprio al massimo della mia forma, ho optato per un piccolo passettino, ho deciso di prendere al balzo la proposta di Sonia e di continuare la catena. Perciò eccomi qua:


SONO: indecisa, in perpetuo movimento, incontentabile, incontenibile, affettuosa, generosa
TENDENZIALMENTE SEMBRO: una simpatica esaltata
FREQUENTO: le persone a cui voglio molto bene
EVITO: l'arroganza, l'incoerenza e la stupidità
AMO: i miei due uomini, la mia famiglia, i miei amici, la vita, viaggiare, ridere, ballare, leggere libri
ODIO: l'ingiustizia, l'invidia, la violenza, le bugie
ADORO: la libertà, stare abbracciata ad Andrea, stare con gli amici, guardare Lorenzo dormire
DETESTO: cambiare, sentirmi fragile, vedermi brutta, i pregiudizi, i falsi e i bigotti
RICORDO: tutto
RIMUOVO: poco
RESTO INDIFFERENTE: ai vanesi, ai pieni di sè
MI COLPISCE: la cattiveria gratuita, l'incomprensione, l'indifferenza, la tenerezza
MI INNERVOSISCE: sapere di dovere fare una cosa e non volerla fare, avere la sensazione di non essere rispettata
MI RILASSA: leggere
CHIEDO: amore, attenzione, felicità, tranquillità
OFFRO: amore, ascolto, comprensione, fiducia
SE MI DANNO 10: sono contenta e rido di gioia
SE DO 10: sono in pace con me stessa
IMPAZZISCO: nel sentirmi inutile, senza scopo alcuno, soffocata
MI DEPRIMO: a non poter esprimere tutta me stessa, a sentirmi lontano dalla mia famiglia e dai miei amici
MI VESTO: bene, elegante quando serve, sexy quando ne ho voglia
MI SPOGLIO: mai da sola
MI ELETTRIZZA: sapere di essere guardata
MI DEMORALIZZA: non piacermi, stare ferma, pensare al futuro
MI PIACEREBBE: soddisfare i miei desideri, trovare la serenità, crescere senza troppi sforzi, avere altri figli


Ah, dimenticavo, se chi mi conosce vuole rettificare, aggiungere o eliminare, avanti chi può...

giovedì, marzo 08, 2007

Vacanze romane

Sono a Roma da ieri sera, cacchio mi aspettavo un bel sole caldo e rassicurante e invece è nuvoloso e fa freschettino...ma che faccio esporto le nuvole da Amsterdam?
Ovviamente non vi dico che ad Amsterdam invece dicono che ci sia il sole...ma vaff...
Stanotte ho dormito a casa di mia mamma, perchè Lorenzino non ne voleva sapere di tornare a casa nostra...già lo so come andrà, povera mamma...!
Quindi stamattina mi sono svegliata, ho mangiato qualcosa, ho visto la mia mamma che si preparava per andare a lavoro, si vestita, faceva gli abbinamenti (dovete sapere che la mia mamma non è come me, lei sì che è femminile, ha le scarpe giuste per ogni vestito e per ogni occasione, la sciarpa che si intona bene e fa sempre la sua porca figura, si dice così a Roma, pure se è in tuta, insomma la mia mamma è molto fashion con naturalezza, sarà che è fashion dentro...boh), poi si truccava, prendeva lo scooter e via al duro lavoro.
Mi sono fatta la mia passeggiatina a Via Nazionale, con mio fratello più grande, quello da "Gioventù bruciata" e Lorenzino, poi siccome oggi è giovedì ho comprato gli gnocchi, a Roma si fa così...
Oggi giornata oziosa, tranne che mi sono stati dati questi due ardui compiti: 1) convincere mio fratello più piccolo, Sid Vicious come è chiamato in famiglia, a decidere cosa è meglio per lui per il liceo, cioè cosa mia madre intuisce sia meglio per lui e quindi il Liceo artistico oppure quello che lui dice di voler fare ossia il Liceo Classico. Partendo dall'idea che nemmeno lui sa cosa vuole e che è una decisione molto delicata e che va ponderata bene, non so come finirà, anche se io sono dell'idea che debba fare il Classico perchè a Roma non c'è un buon liceo artistico...; 2) convincere il neo-nazi-fascista-fancazzista-pigro-annientalista-arrabbiatoconilmondoecontutti (fra un mese diciott'enne) dell'altro fratello più grande a non scassare la minchia (come si dice in Sicilia) e venire ad Amsterdam per un weekend. Se non si è capito sono io la maggiore...
Zitti zitti è uscito il SOLEEEEEE...

martedì, marzo 06, 2007

Cambiamenti: sarà che io odio crescere

Ci sono cose nella vita che io faccio fatica ad accettare.
Ci sono cambiamenti che il mio corpo, la mia mente, il mio Io tutto, fanno fatica a digerire, persone che non ci sono più, luoghi mai più frequentati, odori evaporati, indumenti che non usi più, ricordi che svaniscono piano piano, consuetudini legate a periodi della vita che una volta cresciuta abbandoni. Io mi oppongo con tutta me stessa a questi processi, ci sono alcune persone che non ne soffrono e crescono liberi da pippe mentali, io invece sono una conservatrice della materia, vorrei che tutto rimanesse immobile ma che fosse allo stesso tempo sempre libero.
Alla minima possibilità che qualcosa cambi io vado in crisi esistenziale, ci metto tanto ad ingranare nella nuova condizione, mi è difficile trovare i lati positivi se continuo a rimpiangere ciò che è passato.
So che nella mia vita molte cose sono già cambiate e tante ne cambieranno ancora, ma ciò non vuol dire, ahimè, che sarò e che sono pronta al cambiamento.
Ho 25 anni e mi sembra che troppo sia già accaduto, che basta così, che potremmo anche respirare un po', che ce lo meritiamo tutti e invece nuove prove, nuovi ostacoli, nuovi cambiamenti.
Per esempio, in famiglia, abbiamo una casa in campagna, in Umbria, ad Orvieto, Baschi più precisamente, è la casa dei ricordi, delle estati povere (mia mamma dice che ci stavamo i mesi estivi quando non avevamo i soldi per andare in vacanza ed eravamo già molto fortunati rispetto ad altri), insomma la casa delle vacanze, la casa delle pasque e dei natali, dei ritrovi fra amici, delle cose buone da mangiare, del relax e della calma, della riappacificazione interiore. Lì ho imparato ad andare in bici!
Adesso tutto questo è minacciato, da tempo ormai, da lotte intestine fra fratelli, dal dio denaro che manca un po' a tutti e dalla follia acuta di altri. Ok, l'ho esagerata un po' ma ora mi sento così e se non mi sfogo qui, dove mai?
Non voglio giudicare nessuno, ma a qualcuno prima o poi dovrò addossare la colpa se mai questa casa ("Casale delle pernici") non dovesse più essere patrimonio familiare. Mi conosco e so che non potrò mai accettare che l'ottusità delle persone, fra l'altro miei parenti, rovini tutto quello che Baschi significa per molte persone.
Al solo pensiero che quella casa vada ad altri, mi viene da piangere e mi si stringe il cuore, so che non bisognerebbe essere tanto attaccati alle cose materiali, ma è davvero piena zeppa di ricordi, di momenti felici ma anche tristi e mi dispiace dirlo ma non lo perdonerò mai.
Sarà un dolore grande, come quando ti lasci con qualcuno, e parlo di qualsiasi tipo di distacco.
E inizio a pensare: allora ci faccio la festa di compleanno di Lorenzo, ci organizzo un festone di addio, imbratto i muri così quelli che vengono dopo si fanno il mazzo per pulire, butto giù tutti i muri dalla rabbia, non parlo più alle persone che possono fare qualcosa per fermare tutto questo e invece se ne stanno lì a guardare per chissà quale freudiano motivo, la brucio, fotografo ogni minimo particolare, ci sto tutta l'estate per salutarla bene, etc.
Anzi se questa cosa orribile accadrà (speriamo mai, ma se deve essere almeno che sia più in là possibile) siete tutti invitati.
Spiace dire che spero tanto di vedervi in altre luoghi e per altre occasioni...

lunedì, marzo 05, 2007

News olandesi

A chi lo sport piace farlo come dire in comodità, in Olanda, precisamente ad Amsterdam c'è una nuova palestra riservata ai nudisti...niente, scusate ma mi veniva troppo da ridere.
Ecco, stavo proprio pensando ad iscrivermi in palestra...

Consigli cinematografici

Con il fatto che qua ad Amsterdam la programmazione nei cinema è fatta in modo assurdo, i cinema sono pochi e tanto, anche se fosse come a Roma non potremmo lo stesso andarci perchè non abbiamo nessuno che ci tiene Lorenzino, ci vediamo molti film sul pc.
Ve ne consiglio qualcuno, così da vedere una sera a casa, mi dispiace alcuni titoli sono in inglese (ormai vediamo solo film in inglese e ciò fa molto bene per ripassare e imparare meglio la lingua):

- Rumor has it, Jennifer Aniston, Kevin Costner, Shirley Mac-Laine

- Keeping mum o La famiglia omicidi, Kristin Scott-Thomas, Rowan Atkinson, Maggie Smith

- Stranger Than Fiction

-The Holiday, Jude Law, Jack Black, Cameron Diaz, Kate Winslet

- Litlle Miss Sunshine

Ora vi dico quali sono i film che voglio vedere invece a Roma:

- Saturno Contro

- Uno su due

- Scrivimi un canzone

- Manuale d'amore2

- Intrigo a Berlino

Quindi, famiglia/amici cari romani, ho un'agenda bella piena, calcolando che i primi due li voglio vedere per forza, tenetevi liberi nei prossimi giorni!

Desaparecida...

Lasciatemi raccontare le mie ultime due settimane.
Come voi tutti ben sapete tre settimane fa sono dovuta all'ultimo momento partire per Roma, il motivo era ahimè molto spiacevole, ma come potete immaginare mi ha fatto molto bene una settimana a Roma con la mia mamma e i miei amichetti.
Appena tornata ad Amsterdam, dopo soli due giorni il maritino se ne è partito per Amburgo per andare a fare esperimenti al Sincrotrone, vi dico solo che ha dovuto lavorare di notte e non dormire di giorno, si è preso la febbre e quando è tornato dopo una settimana a questo ritmo è stato in catalessi febbricitante per tre giorni.
A metà settimana quando il maritino era ancora via è arrivata mia suocera, cioè la mamma del maritino in questione, per aiutarmi con Lorenzo, siccome io sono un po' timida o gelosa del mio blog, in queste due settimane passate un po' per il caos che poi vi spiegherò un po' perchè non mi andava che sapesse che avevo un blog, mi sono autocensurata e controllavo anche il blog della mia mamma ad una velocità supersonica (sì, perchè non mi va che sa anche del suo... lo so sono strana...).
Poi c'è stata la accurata compilazione della application form del Master in Marketing che ho deciso di fare (tra l'altro incrociamo le dita, speriamo che mi prendono), vi giuro è stata una delle cose più stressanti della mia vita, fra un po' mi chiedevano pure con quanti sono andata a letto.
Manco stessi applicando per diventare Presidente della Repubblica.
Quindi fogli da compilare con i miei "professional career goals" (capito, a me la persona più indecisa a questo mondo, che non sa mai cosa vuole ma solo quello che non vuole), lettere motivazionali, traduzioni di diplomi, foto segnaletiche, gruppo sanguigno, mi è presa una crisi di nervi che non avete idea.
Ma è passata pure questa.
Poi ho fatto un colloquio all'Istituto Italiano di Cultura ad Amsterdam con il Direttore (sì mamma, ora gli mando una mail al tipo), ma non si è parlato nè di soldi nè di quale impegno mi è richiesto, insomma la solita nube vaga e inconsistente.
Almeno nelle passate settimane ho fatto un po' di vita sociale, un cinema, due cene da amici, due cene da noi, due uscite a ballare. Insomma su questo non mi lamento.
Ma continuo a sentirmi come se stessi vagando senza meta, senza un fine, uno scopo e non mi piace affatto sentirmi così.
Comunque, ora, c'è il sole fuori, fra due giorni sono a Roma e fra una settimana è il compleanno della mia mamma.

venerdì, marzo 02, 2007

A volte va così...!

Sono assente ingiustificata chiedo perdono, le ultime settimane sono state un caos e la mia vita continua ad andare in una direzione che sfugge al mio controllo.
Mi farò risentire presto, chiedo umilmente scusa, a presto,
Vale

domenica, febbraio 18, 2007

Cars


Vi dirò la verità, Roma mi manca ancora e so che non smetterà mai di mancarmi, che sarò sempre con la mente verso di lei e verso tutto ciò che rappresenta, inutile dirsi bugie o fantasticare su idee e atteggiamenti futuri...
Questa foto molto romana (fatta dal nostro fotografo ufficiale Fra) per darvi un'idea che mi mancano anche le cose piccole piccole...aò!

Album di foto



Ve l'ho detto oggi mi sento nostalgica.
Quando sto così penso alle cose che ho fatto, alle persone che ho conosciuto, ai luoghi che ho visitato, ai viaggi fatti e mi viene voglia di rivedere le foto.
Vi metto queste due foto: una è a Stromboli con le barche al tramonto, un'altra è a Istanbul quando il sole sta per tramontare.
Ahi, che saudagi...

Funny advertising


Altra foto trovata in un blog di un amico di amici, forte, no?
A volte mi sento così, nel posto sbagliato e con poche alternative valide... sarà perchè, come dice la foto: "Life's too short for the wrong job!" o perchè è tipico della mia età?

Viaggi improvvisi

Ah, sono tornata.
Sono stata a Roma per sei giorni, un viaggio improvviso, deciso all'ultimo momento per un motivo triste ma vabbè, ho sentito la necessità/voglia di essere lì vicino ad una persona anche se ora mi chiedo quanto sia stato utile. Può in un momento di dolore la presenza di una persona essere utile o di sollievo? O a volte abbiamo solo il bisogno, la rassicurazione egoista di essere stati di aiuto? Bah...
Però anche se ripeto la causa non era la più felice, anzi, ci ha fatto bene, a me e a Lorenzino, stare con la nostra famiglia, gli amici e rivedere Roma.
Ce la siamo goduta a fondo, sempre in giro, mai un attimo fermi, come quando sei in vacanza che cerchi di vedere e accumulare cose/azioni/eventi da raccontare in una frenesia quasi malata.
Sono ripartita per Amsterdam con un senso di ansia e angoscia dentro per il motivo brutto che vi dicevo e anche perchè non sono riuscita a salutare un'amica che avrei voluto tanto salutare. Ora mi sento questa cosa dentro che mi sa di incompiuto, di inutilità, non so spiegare.
Sono tornata, mi dico, ma dove poi, non so.
Vabbè oggi mi sono così un po' nostalgica, un po' frastornata, spaesata, senza collocazione, forse sono solo un po' liquida.

giovedì, febbraio 08, 2007

Tanto per essere chiari...!

Questa l'ho trovata curiosando qua e là sul sito internet della rivista Internazionale, credo che faccia parte di un blog collegato alla redazione.
Traduco per chi non è avvezzo alle lingue straniere:" Questo non è un bordello, non ci sono prostitute a questo indirizzo".

Snel news

Allora mi si chiedono notizie fresche: ieri sera ho mandato una mail alla mia correlatrice di tesi, dicendole che sarei onorata se lei volesse accettare di farmi da referee, ora devo mandarla al mio correlatore nonchè preside di una facoltà sovraffollata, ma prima vorrei farla leggere alla mia mamma. Poi girerò la rihciesta in modo random ad almeno altri 8 professori del mio corso di studi, come consiglia Andrea.
Poi chiederò all'amica giornalista di mamma, nonchè colei che mi ha dato l'idea per la tesi, di scrivermene una anche lei e poi boh....magari tu caro zietto, vuoi scrivermene una??
Della mia correlatrice niuna risposta ancora, ma forse è fisiologico un po' di attesa...almeno spero!
Sono terribbbile, lo so, lo so, lo sooooooo.

Nevica 2, The revenge


Questa è la visuale dal mio bagno, ovvero il cortile interno alla serie di palazzine del circondario, ovviamente quell'enorme quadrato di terra innevata che vedete in mezzo alla fotografia è di una sola persona, li mortacci sua (scusate l'eufemismo....) quanto lo invidio, ecco se avessi quella casa, con quel giardino, l'altalena e il tavolo di legno per i picnic estivi, pure la casetta per metterci gli attrezzi e le bici, forse potrei farci un pensierino sul vivere qui per più di tre anni....
Comunque nevica davvero oggi.

martedì, febbraio 06, 2007

Nevica!

Fuori sta nevicando, pure tanto, sembra che dal cielo cascano batuffoli di cotone...ovviamente Lorenzino dorme, ha la febbre e non ho cuore di svegliarlo, speriamo solo che non smetta di nevicare ma che anche lui possa vedere i fiocchi scendere giù.
Direi che mi fa strano...

Dilemmi accademici. Aiuto.

Non so come chiamare questa mia peculiarità che si ripete in molte situazione della mia vita, per comodità forse potrei chiamarla pigrizia mentale, ma credo che sia piuttosto una paura fottuta di ricevere un no, una delusione, un rifiuto.
Ora c'è questo problema, sto raccogliendo le pratiche per fare l'application per un master in Marketing all'università dove lavora Andrea, qui ad Amsterdam, e mi servono minimo 2 (ma 3 forse sarebbe meglio) lettere di referenza da professori universitari o professionisti, questo è il passo specifico: "References are required from two people of high academic or professional standing who are well acquainted with you, your work and your studies".
Posto che a luglio sono due anni che mi sono laureata, posto che nella mia facoltà alla Sapienza eravamo all'epoca più o meno 8.000 iscritti all'anno, posto che mi vergogno dopo secoli a mandare mail (perchè dovrei fare tutto da Amsterdam, se fossi a Roma magari mi farei coraggio e ci andrei di persona...forse...) a dei professori che giustamente neanche si ricordano di me, insomma, non so cosa fare.
Vorrei capire se è una procedura più o meno standard e loro sono abituati che gli si presenta uno che gli chiede di firmare un documento già compilato e loro firmano e via, oppure se è complicato come mi immagino e il mio pessimismo è un minimo comprensibile.
A tutte queste mie considerazioni più o meno paranoiche si deve aggiungere appunto il mio famoso distruttismo (passatemi il termine) riguardo a questi affari, se fosse per me io smetterei di raccogliere i documenti necessari alla pratica e mi rassegnerei.
Andrea mi dice sempre: "Ma perchè non vuoi nemmeno provare, qual'è il problema nel caso in cui ricevessi una risposta negativa? Non è peggio pensare e avere il dubbio di non averci nemmeno provato?". Io non ho una risposta convincente a queste domande, ma non lo so penso che starei troppo male, la delusione e la frustrazione mi butterrebbero giù e me la prenderei con me stessa per aver dato retta a qualcun'altro e per aver fatto lo stesso un'azione di cui sapevo già l'esito.
So che è un atteggiamento stupido, irrazionale e totalmente in preda a pippe mentali, ma non so davvero come fare, non vedo vie d'uscite, per questo ho pensato di chiedere aiuto a voi.
Quando mai crescerò e prenderò sulle mie spalle le implicazioni che ne derivano?
Ma soprattutto come faccio ora a risolvere questa situazione? Come dovrei fare? L'application deadline scade il 1 marzo 2007....

mercoledì, gennaio 31, 2007

Er Cuppolone


Siccome che prima c'avevo messo nà foto de Amsterdam in tempesta, ora ce ne metto una di Roma all'arba.
Potremmo pure chiamarla "La quiete dopo la tempesta..."

La realtà è astratta: parola di bambino



Questo disegno l'ha fatto ieri pomeriggio Lorenzo, mio figlio di quasi 5anni, con Paint, il programma di disegno di Windows che abbiamo sul computer, ovviamente non è un programma che so usare e perciò le possibilità erano limitate, poi lui è piccolo, non sa usare il mouse, faceva così a caso, ma questo è il risultato.
Vabbè, insomma, non è Paul Klee, ma che ne so, mi piace la scelta dei colori e quando lo vedo mi sembrano delle persone stilizzate che saltano e ballano insieme felici e mi viene un sorriso...insomma nessun giudizio perchè l'ho messo solo per mio godimento!

Blood diamond


"Sullo sfondo del caos e della guerra civile che ha colpito la Sierra Leone negli anni '90, Danny Archer è un ex mercenario dello Zimbabwe, e Solomon Vandy, un pescatore di Mende. Entrambi gli uomini sono africani, ma le loro storie e le loro situazioni sono le più diverse possibili, fino a quando i loro destini si incrociano nell'impresa di ritrovare un raro diamante rosa, il tipo di pietra che può trasformare una vita....oppure farla finire."
Da La repubblica.it Trovacinema
Ieri, io e Fabiana, la mia amichetta olandese (non vi preoccupate è di Roma, si capisce anche dal nome che dutch non è....) siamo andate al cinema a vedere il film di cui sopra.
Premetto che io sapevo che sarebbe stato violento e crudo e troppo, troppo realistico, ma a 15 minuti dall'inizio del film, Fabiana si gira e mi fa: "Andiamo a vedere un altro film?", dopo 20 minuti dall'inizio del film, io le fo:" Oh, mica siamo costrette a vederlo, insomma, possiamo pure andare via" e lei risponde: "Ma non può andare peggio di così, cosa può succedere ancora?". Sia chiaro, non perchè il film sia brutto, la regia e la fotografia sono fenomenali, e gli attori sono bravissimi, ma perchè il cuore non reggeva alle immagini di violenza e crudeltà, purtroppo vere, che stavamo vedendo.
La storia si può leggere su le recensioni disponibili, ma già il titolo vi può dare l'idea di cosa parla il film e di quanto tutto quello che viene raccontato (tranne la sceneggiatura che è fiction) sia realmente accaduto, in un paese che davvero non si fa fatica a pensare come il Paradiso.
Stamattina mi sentivo con mille sensazioni addosso, di sgomento, di paura, di rabbia, di comprensione e pietà umana, mi è passata per la mente l'idea di diventare attivista dei diritti umani, giornalista d'assalto, e tante altre cose che mi vergogno di dire qui e in questo modo.
E' vero che siamo nati nella parte di mondo con più possibilità, per certi versi più sicura, più ricca, più libera, più democratica (so che i termini che uso non dovrebbero essere usati in riferimento all'Occidente, perchè suona quasi offensivo, questo in cui mi sto inoltrando è un terreno delicatissimo, ma noi abbiamo uno Stato, un ordine sociale, quella che è chiamata società civile, e tutto ciò fa la differenza rispetto ad un continente, l'Africa, dove i diritti umani non esistono e non sono nell'agenda politica nè degli stati che ne fanno parte nè soprattutto degli stati più ricchi e potenti dei paesi industrializzati).
E un film che tutto sommato consiglierei, certo preparatevi ad uscire con lo stomaco in subbuglio e un tantino scioccati, ma è vero quello che ho letto in una critica: "Uscirete e non avrete davvero più voglia di vedere nella vostra vita anche un solo diamante".

Con le donne a Capodanno, con le donne tutto l'anno


Questa che vedete qua è una foto scattata la sera del 31 dicembre scorso, alla festa indetta all'unanimità nella nuova e un po' vuota casa di Gabri, o anche detto Dottor Clasca (una lunga storia che poi vi racconterò...), il beato fra le donne non è il padrone di casa, ma Marco, meglio detto il Sardo...!
Spero che le ragazze della foto, fra cui ci sono anche io, non se la prenderanno a male che le ho messe nel mio blog senza neanche chiedere il permesso...Ora indovinate quale sono io???
Comunque il sultano in questione, se guardate bene, ha anche un anello non indifferente(tranquilli, in realtà è di Valet, meglio detta "Bumbum never ending holiday"...) sul mignolo della mano sinistra in segno del suo indiscusso potere nell'harem!!
Vabbè, questa foto è solo un pretesto per celebrare l'arrivo ad Amstedam, domani pomeriggio, del Sardo, evvvai, finalmente un altro amichetto che viene a trovarci (oppure a farsi di canne...)

domenica, gennaio 28, 2007

The Hurricane


Ecco qui.
Non so se avete letto il giornale o visto le notizie in tv, ma questo era lo scenario che si presentava fuori la finestra di casa nostra ad Amsterdam, giovedì 18 gennaio, quando il Nord Europa è stato investito dall'uragano Kyrill.
Ora quando io e Andrea diciamo che il cuore dell'uragano per tutto il pomeriggio di quel giovedì è stata Amsterdam vi potete fare un'idea...
Ah, dimenticavo, io sono uscita per il famoso colloquio di lavoro esattamente due minuti dopo lo scatto della fotografia.

Frizzi, lazzi e scazzi

Sory, sory, sory....
Come dicono gli olandesi, SORY. Ho latitato questo blog per oltre una settimana, ma è stata un periodo di duro fermento e lavorio mentale, di brainstorming, perchè ho delineato i punti fermi dei miei prossimi mesi se non anni olandesi, perciò capirete che dovevo essere ben concentrata, anzi target oriented!
Dopo che il colloquio, di cui vi avevo parlato, non è andato bene (ora vi posso anche dire che era per la TomTom), mi sono un po' buttata giù. E' vero che non ero al massimo della mia forma mentale (tra l'altro fuori infuriava l'uragano, e Amsterdam era al centro della perturbazione...), è vero che non ho dato il massimo e la performance si è rivelata bassa, a livello professionale intendo, fatto sta che non mi hanno preso.
Il tipo che mi ha fatto il colloquio (italiano del Nord...che si sente il leggero pregiudizio romano???) mi ha detto la solita frescaccia, che per lavorare nel call center della suddetta compagnia cercavano una persona con più esperienza...oddio, che poi a pensarci, sono contenta di non aver vissuto l'anno di esperienza nel call center della HP come ha poi la tipa che alla fine
hanno assunto.
Però cazzo, scusate l'espressione, ma dimmene un'altra. Cioè, dimmi la verità: sei stata moscia, non mi hai impressionato e bon, ci posso stare, no? Insomma penso che tu sia un coglione ma vabbè, me ne faccio una ragione, come ho detto deve aver fiutato che la TomTom non è l'aria che mi serve per respirare. Oppure io non ho spiccate doti recitative.
Non vi dico le manifestazioni di solidarietà del mio capo (olandese...) che mi ha detto in modo sincero: "Sono stati degli stupidi, non sanno cosa si sono persi, non possono non aver capito quanto tu sia brava" e mi ha anche detto che se viene a sapere di offerte di lavoro full-time me lo comunica subito.
Ma vi rendete conto, stiamo parlando di un olandese, che quando mi deve chiedere qualcosa neanche mi guarda negli occhi per vergogna e pudore nordico!!Comunque ora il momento di rosicata è passato, ho avuto molte manifestazioni di affetto e di appoggio psicologico, c'è anche stato qualcuno che mi ha detto di essere stato (per assurdo) contento che non mi abbiano
preso perchè non era cosa per me e che io mi merito un lavoro più interessante e stimolante, il che ha una sua logica! O almeno lo spero.
Vi espongo ora i miei prossimi movimenti strettamente collegati ai goals che ho focalizzato: a) l'idea è di specializzarsi ancora di più e colmare il vuoto dell'esperienza lavorativa con la scelta di un master valido e serio, ci sono varie possibilità ora bisogna solo scegliere la migliora, quindi dicevo un master in Marketing o Comunicazione o qualcosa nella sociologia, poi si vedrà; b)
ricerca di un PhD, quel che c'è si prende, tranne ovviamente "Chimica e/o Fisica degli stadi solidi alla n, per infiniti cluster di ioni iodati, con fili ottici"; c) costante e infinita ricerca di un lavoro ben pagato e decente. I punti a) e b) verranno supportati dai consigli di amici che vivono e lavorano qui, nelle due principali nonchè uniche università di Amsterdam, il terzo uploadando il mio CV nei vari siti di recruitment.
Che ne dite? So che il tutto può sembrare un po' vago, ma vi assicuro che il compito è stato arduo e già solo essermi chiarita un minimo le idee, aver fatto pulizia fra il caos mentale-paralizzante e aver stabilito quali sono i miei obiettivi nel breve-medio termine e di cosa devo fare per perlomeno avvicinarmici, per me rappresenta un piccolo traguardo.

sabato, gennaio 20, 2007

Heren-Prinsen-Keizer-Gracht


Questa è la vista che si può godere in uno dei canali che si trovano al centro di Amsterdam, quando è una bella giornata, fa caldo e non tira quel fastidioso vento nordico, ora non mi ricordo quale questo sia, dopo un po' sono tutti uguali, però era giusto per darvi un'idea...

Indovina chi viene a cena?


Stasera, come in ogni nostra tradizione sabatesca da quattro anni a questa parte, facciamo una cena da noi. Di solito tutto ciò avveniva a Roma, a Via Cola, come l'hanno soprannominata i nostri amici, si avvertiva tutta la compagnia e si cenava insieme o a volte dopocenava. Mi mancano tantissimo queste cene, quindi ora stiamo cercando di trasferire la buona tradizione romana qui ad Amsterdam (anche se nessuno prenderà mai il posto dei miei amichetti romani, lo dico perchè siccome leggono il mio blog, poi mi si offendono....).
Stasera è un po' diverso, siamo 21 persone (oh, speriamo che il fragile pavimento olandese regga), le conoscenze sono più o meno fresche, ci sono italiani ma anche molti stranieri, olandesi: uno. Aahahah, stà cosa di un solo autoctono (mio insegnante di olandese....) su 21 persone mi fa troppo ammazzare dalle risate...
Comunque, si profila un pomeriggio in cucina, perchè il marito si agita e si fa prendere dall'ansia che non c'è nulla da mangiare, tra l'altro, quando mai da noi si è morti di fame, insomma sono una degna figlia di tale madre, quindi, nessuno, ripeto, morirà di fame a casa nostra.
Mi piace pensare a questo tipo di cene come delle cene internazionali, anche se si mangerà cucina italiana e soprattutto all'ora italiana e la presenza italiana sovrasterà la minoranza straniera!!
Non vedo l'ora......

Letture comuni 2


Ecco una cosa del genere, per me è già più fattibile...che ne dite??!!

venerdì, gennaio 19, 2007

Letture comuni

Ogni tanto mi è capitato di sentire da amiche: "Io e ... stiamo leggendo questo libro", e ogni volta non ho mai capito quello che volessero dirmi, cioè leggono il libro insieme, o se lo dividono, quando uno non lo legge l'altro va avanti, di preciso non saprei.
Mi spiego meglio, dopo un po' che sentivo ciò, credo di aver capito, ho presunto che ci sono delle coppie che leggono lo stesso libro insieme, non due copie di uno stesso titolo ma proprio sono in due a leggerne uno nello stesso momento. Quindi ci deve essere uno che lo legge ad alta voce per l'altro, ora per me ognuno fa quel che vuole, però ecco quello che legge alla fine non si sgola e l'altro non si annoia?
Un po' li invidio deve essere come una prova d'amore immenso, perchè se dovessi leggere io, uno non ci capirebbe granchè perchè sono quello che si dice una lettrice avida e divoratrice e se dovesse leggere Andrea o mi addormenterei o gli strapperei il libro dalle mani o presa da altri pensieri mi alzerei e inizierei a fare le pulizie di casa, per esempio.
Insomma la lettura è un piacere solitario, certo un conto è quando leggo la storia a Lorenzo prima di andare a dormire (se mai vorrà quando sarà un pochetto più grande potremmo anche leggere insieme titoli più impegnativi) ma un altro è il libro letto prima di andare a dormire o mentre sei in autobus o nei pomeriggi di relax domenicale.
Mah, per me rimane un affascinante mistero...

mercoledì, gennaio 17, 2007

The Big Brother

Un fratello segreto per Ian McEwan, figlio di un amore proibito, venne dato in adozione dalla madre. Sei anni dopo nacque lo scrittore. David Sharp ora ha 64 anni e fa il muratore. Per vent'anni hanno vissuto a pochi chilometri di distanza non sapendo nulla l'uno dell'altro.

Pazzesco, no?
Pensa te, ti svegli una mattina e scopri che ne so, che sei il fratello/sorella di uno scrittore, di un attore, di un premio nobel, di un politico, di un artista e bum la tua vita cambia radicalmente...

E' uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo!

Allora, domani pomeriggio andrò a fare un colloquio per un'azienda che fa i satellitari, non dico il nome per scaramanzia, la mansione come al solito non è granchè, ma la paga è molto buona ed è proprio l'azienda ad assumerti, perciò figo. L'unico problema è che sarebbe full-time quindi dovrei trovare una babysitter per Lorenzo, cosa che finora non si era mai presentata, perchè ora che siamo ad Amsterdam ci sto sempre io il pomeriggio e quando eravamo a Roma c'erano le nonne, i fratelli, e sempre io.
Quindi ora il mio cuore di mamma, sanguina letteralmente, so che tutti siamo cresciuti con le babysitter e siamo tutti sanissimi, ma sono io a star male al solo pensiero di qualcun'altro che va a prendere Lori a scuola...mah, vedremo, forse abbiamo una conoscente italiana che potrebbe aiutarci, perciò inutile fasciarsi la testa prima del dovuto.
Ma il problema adesso è: come cazzarola mi vesto per il colloquio (che mi farà un ragazzo italiano...), cioè non è niente di che, lo so, ma boh, come sei vestita è comunque un biglietto da visita, per una donna poi è più complicato azzeccare il modo giusto per l'occasione giusta.
Mi spiego, se mi metto gonna e maglietta come dice la mia amichetta Miki, poi mi sento a disagio, completo nero e camicia bianca troppo professionale, tacchi alti e pantaloni sembra che voglio acchiappare, insomma, aiutoooooooo! So che devo essere classica senza esagerare, ma non ho nel mio armadio il corrispettivo che possa soddisfare questa esigenza (e qui so che mia madre si lancerà in un panegirico sul mio guardaroba....).
Avete idee, dritte, suggerimenti o solo solidarietà....va bene tutto...