venerdì, settembre 21, 2007

Questa mattina...ad Amsterdam...

Vi racconto la mia mattinata.
Mi sveglio sul tardi, oggi non devo pseudolavorare, così me la prendo comoda, faccio colazione (cosa rara, perchè di solito preferisco svegliarmi 10 minuti dopo e non fare colazione che dormire 10 minuti di meno per nutrirmi...), rassetto casa, metto la lavatrice, mi lavo-vesto-trucco con calma (ho deciso che siccome che sono donna, mi trucco e mi metto i tacchi anche se fuori diluvia, c'è un vento cane e devo andare allo pseudolavoro, che è abbastanza lontano, in bicicletta, aò c'ho il mascara waterproof che mi potrà mai succedere...al massimo mi viene il raffreddore perpetuo, la voce roca e scatarro e tossisco come le olandesi).
E decido che oggi sì, oggi è la giornata giusta per fare quei famosi giretti pianificati da un anno ma che non ho mai fatto perchè sono poco intraprendente e per niente coraggiosa e pure pigra mentalmente. Allora mi stampo il foglio con tutti gli indirizzi, guardo sulla cartina di Amsterdam le varie location, prendo i miei CV e vado. Il tempo era dalla mia parte così mi dico "Coraggio" e esco.
Arrivo alla mia prima destinazione e faccio per parcheggiare quando la ruota di dietro non ne vuole sapere di salire sul marciapiede e così con la mia delicatezza tipica di una ballerina la spingo sopra...mmh...si ode un rumore strano...un rumore direi brutto...ma oggi sono positiva (ahahahaha, è quasi un ossimoro!!!) perciò me voy a vedere come è questa piccola casa editrice, che pubblica libri di autori italiani in olandese, che la mia mamma sponsorizza da un anno e passa.
Vado al numero civico e l'unica cosa che vedo sono delle finestre e una porta, che danno sulla strada, piene di copertine di libri appartenenti non ad un ufficio di una casa editrice ma ad una casa privata, una fottutissima casa privata. Già mi girano i cosidetti, già mi sto snervando, ma mi impongo di guardare meglio, insomma se c'è un citofono ufficiale o qualcosa che faccia perlomeno supporre che lì ci sia una casa editrice. Nisba, geen baan, nulla, luci spente, scrivania vuota, atmosfera casalinga. Solo una targa d'oro con il nome degli abitanti di quella casa.
OK, torno alla bici, salgo e i pedali non reagiscono, cacchio la catena, noooo, vi premetto che io non sono mai stata capace di rimettere una catena apposto, quindi mi armo di pazienza e non si sa per quale cavolo di miracolo la rimetto al suo posto. Certo poi le mie mani sembrano quelle di un minatore o se preferite di un meccanico di bici e ancora mi mancano due uffici importanti da visitare, ma non importa, già è tanto che non devo lasciare la bici e camminare sulle scarpe con i tacchi che mi stanno quasi uccidendo...
Seconda location, guardo e per fortuna lì c'è un ufficio vero, con tutti i santi crismi, un tipico edificio olandese su Museumplein, figo, molto figo.
Ok, però ho le mani da meccanico, così per ovviare alla cosa passo nella fanga (piove da giorni) per raggiungere una grande fontana e sciacquarmi le mani. Nulla, il grasso come dovrei ben sapere, non va via, niente bar aperti...solo musei, ma vedermi per la quarta volta il Rijksmuseum o il Van Gogh museum solo per lavarmi le mani, sinceramente non mi va. Così decido che forse è meglio se mando una mail da casa e vedere che mi rispondono. L'edificio mi ha un attimo intimorito e tra l'altro è una casa editrice olandese perchè avrebbero bisogno di una italiana che parla inglese e spagnolo e poche vitali parole di olandese?
Così riprendo la bici e mi dirigo alla terza destinazione, se non fosse che la mia nuova sciarpa thailandese, appena regalata, si infila nella ruota davanti e io non riesco a muovermi. Ok, levo la sciarpa, giudico il danno, mi deprimo e mi dico: "Ma perchè cazzo non son rimasta a casa?".
La sciarpa ormai è andata, si rimedierà poi, ma lampo di genio: vicino al terzo ufficio della megafiga agenzia pubblicitaria che mi accingo a visitare c'è un Etos (una profumeria olandese stile Beauty point) dove sicuramente avranno le salviettine umidificanti per darmi un ripulita...!
Tutto va in porto, tranne per il fatto che la segretaria dell'agenzia mi annuncia come prima cosa che non ci sono posizioni aperte al momento, mi consiglia di mandare il mio CV con scritto che sono disponibile per uno stage o una internship, e alla fine me ne vado con la sicurezza che la segretaria acida olandese pensi che io sia stupida e che non darà mai il mio CV a nessuno lì dentro e che forse lo userà per altro...ma vabbè.
Torno verso casa e a momenti non mi scontro con un vikingo olandese pure carino che non mi tira un pugno in faccia, come si suole fare qui, ma al mio "Sory" sorride pure...vabbè sò soddisfazioni.
Unica nota positiva? Stamattina mi piaccio! E vi assicuro che è tanto, davvero tanto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vale mi dispiace immensamente per le tue disavventure, ma per una attimo leggendoti mi hai troppo fatto venire il mente quando racconta la voce fuori campo di Carry in Sex and the City!!! Sei uno spasso, ;*

zefirina ha detto...

la mamma dice che:
(urlando come una pazza, quando mi piglia)
primo manderei cv in tutte le lingue e in tutti i posti strafighi e no!
secondo me ne fregherei delle segretarie acide olandesi, fatti un ripasso e vediti il diavolo veste prada!
terzo non farti intimorire da nessuno!
quarto mo ti iscrivo a viva forza al corso che ti ho detto e non se ne parla più!!!!!!!!!!!!!!!

zefirina ha detto...

quinto fai come carrie e inizia a tenere una rubrica su internet su come sopravvivere in una città che non è la tua dove peraltro parlano una li ngua incomprensibile

lasposina ha detto...

@ giulia: la solidarieta' delle amiche e' una cosa importante...!!

@ zefi: ma stai calma. SE proprio mi devo iscrivere ad un corso online allora preferisco quelli della Scuola Holden...ne possiamo parlare con calma?? E poi se facessi quello che dici tu sarei una copia di Carrie o di Il Diavolo veste Prada, gia' visto, vince l'innovazione che non lo sai!