domenica, febbraio 18, 2007

Viaggi improvvisi

Ah, sono tornata.
Sono stata a Roma per sei giorni, un viaggio improvviso, deciso all'ultimo momento per un motivo triste ma vabbè, ho sentito la necessità/voglia di essere lì vicino ad una persona anche se ora mi chiedo quanto sia stato utile. Può in un momento di dolore la presenza di una persona essere utile o di sollievo? O a volte abbiamo solo il bisogno, la rassicurazione egoista di essere stati di aiuto? Bah...
Però anche se ripeto la causa non era la più felice, anzi, ci ha fatto bene, a me e a Lorenzino, stare con la nostra famiglia, gli amici e rivedere Roma.
Ce la siamo goduta a fondo, sempre in giro, mai un attimo fermi, come quando sei in vacanza che cerchi di vedere e accumulare cose/azioni/eventi da raccontare in una frenesia quasi malata.
Sono ripartita per Amsterdam con un senso di ansia e angoscia dentro per il motivo brutto che vi dicevo e anche perchè non sono riuscita a salutare un'amica che avrei voluto tanto salutare. Ora mi sento questa cosa dentro che mi sa di incompiuto, di inutilità, non so spiegare.
Sono tornata, mi dico, ma dove poi, non so.
Vabbè oggi mi sono così un po' nostalgica, un po' frastornata, spaesata, senza collocazione, forse sono solo un po' liquida.

5 commenti:

Beatrice ha detto...

Sono sicura che questa persona avra' sicuramente apprezzato la tua presenza e il tuo affetto! Spero che le cose vadano meglio ora.

Ah, i tour de force di visita a casa! Ho sempre trovato poi che i migliori in fondo fossero i piu' brevi!

Un bacio!

Anonimo ha detto...

ma certo che la tua venuta è stata utile! sia alla persona interessata sia a tutti noi del gruppo!! peccato che non lo puoi fare più spesso...magari in momenti più "tranquilli"!?

lasposina ha detto...

@ bea: a me non basta mai!! cmq spero davvero che sia come dici tu...baci.

@ vale: sai che penso anche io che sarebbe davvero fico se potessi venire più spesso, tipo almeno una volta al mese, sarebbe veramente fico...ah, purtroppo non lavoro e quindi il vil denaro è poco...

Anonimo ha detto...

E' caratteristica di molte persone in difficoltà quella di non dare un segnale tangibile con il quale farci capire se il nostro aiuto, la nostra vicinanza, quello che stiamo facendo per loro, sia lì per lì apprezzato o meno. Ma senz'altro più avanti, quando, forse più sereni e a mente più sgombra, gli capiterà di tornare a pensare a quel periodo, ecco, sarà quello il momento in cui si ricorderanno delle persone che hanno avuto vicino e saranno loro riconoscenti.

Beatrice ha detto...

Eh lo so, non bastava mai neache a me...

Dai, domani vengo e di Roma te ne porto un pezzetto!