giovedì, ottobre 19, 2006

Dovrei

Dovrei essere contenta, per tutta una serie di motivi molto lunghi, dovrei essere contenta e invece non lo sono. Sono insoddisfatta, demotivata, apatica e insofferente. E più penso, cacchio ma che ti lamenti, è normale, be patient e più mi viene l'ansia e più mi deprimo.
Perchè l'età adulta o comunque un po' più matura ti porta via quella visione spensierata della vita e degli eventi che ti capitano? Io sono una persona a cui piace ridere e divertirsi, che si potrebbe a buon diritto chiamare solare, a volte sono anche una buffona-giullare piena di energie e di voglia di vivere. Ma sempre di più sento allontanarsi quel modo di fare "a cuor leggero", ora mi sembra il tempo in cui tutto si compie, il momento in cui il futuro e le possibilità sono marchiati a fuoco dai passi che sceglierai di fare. Mi sento il cuore e l'animo di piombo.
Mi manca l'Università e invidio quelli che più o meno da laureati ci sono rimasti. Non so come sia possibile ma ora non riesco a trovare la giusta impostazione per digerire il cambiamento e insieme il mio ingresso nel mondo del lavoro. Nella mia vita seppur breve, di cambiamenti ce ne sono stati, eccome se ce ne sono stati, si potrebbero chiamare anche svolte epocali nella mia storia personale, piccoli e grandi traumi, piccole ribellioni, abbandoni, dipartite, allontanamenti, distacchi forzati, litigi, odi, simpatie, disamori, nascite, nuove case, nuovi rapporti, matrimoni, trasferimenti, sfide universitarie, grandi soddisfazioni, chi ne ha più ne metta. Insomma, se uno va a guardare, come una normale vita...
Ora però mi trovo senza risorse, guardo dentro di me e mi dico che eppure da qualche parte le devo pure aver messe, cavolo, come in banca, no? che te le risparmi per assicurarti per il futuro, non si sa mai...invece no, niente, forse stavolta non sono semplicemente pronta.
Mi ripeto che ho già sperimentato il senso di frustazione e di impotenza, come quando ti senti in balia degli umori e del destino che decide lui dove andare anche quando stai ferma. Poi c'è stata anche l'esperienza della soddisfazione e dell'orgoglio rinvigorito, ma ora non trovo energia dentro me. Sono combattiva e testarda in molti altri aspetti, chiedete a mia madre e al mio compagno o alle mie amiche più strette...!! Ora uno zombie che si trascina, aspettando il colpo finale. Mi viene sempre da pensare questa specie di dialogo immaginario fra due persone: "Vedi quella ragazza, avevamo tante aspettative su di lei, sembrava potesse fare tutto e invece guarda dove è finita...". Lo so è paranoia e follia pura, tra l'altro nessuno in famiglia mi carica di ansie, nessuno e ne sono grata mi ossessiona, però io invece da sola sì. Il mio più grande difetto e me lo dice sempre mia nonna è l'impazienza, cioè proprio la mancanza della pazienza.
Non so aspettare, valutare con obiettività, voglio tutto e subito...Credo che ci siano degli apsetti della personalità di un individuo che non possano essere ricollegati alla sua educazione, all'ambiente famigliare, agli stimoli ricevuti da piccoli. Ci sono delle peculiarità tue e di nessun altro, che non si capisce come siano venute fuori, ma che ti caratterizzano e che ti rendono unico. Spesso sono proprio quegli aspetti con cui entri in conflitto, che vorresti avere la forza e il potere di mitigare e controllare. Boh. Sono dentro una nube, vorticosa e polverosa e non vedo nulla...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

'n sarà micaaaaa... il plumbeo cielo di amsterdam? A volte sai... Quando stavo a Torino, non me ne sono reso conto subito, ma la mancanza di cielo azzurro, per tanti giorni... non so... una tristezza di fondo, come quella che potrebbe provare un biplano chiuso in un hangar...

lasposina ha detto...

eh, hai capito...ma alla fine sarà anche quello, ma che ne so...!!