lunedì, ottobre 09, 2006

the sunshine is in amsterdam...

Il sole oggi c'è, da qui a dire che resterà per la prossima mezz'ora è troppo. Qui non ci sono garanzie per quanto riguarda il meteo, in un giorno solo puoi attraversare tre stagioni: freddo polare artico, sole che riscalda e vento nordico...
Bando alle ciance, oggi è il grande giorno, da oggi inizia la mia esperienza sul cerca-trova-buttatinelcanale lavoro. Dopo essermi docciata e dopo aver passato quei tre quarti d'ora a scegliere come vestirsi perchè qui sono molto per l'understatement e i rapporti sono tutti informalissimi, forse riuscirò ad uscire di casa. Questa cosa dell'informale, tra l'altro qui parlano tutti tranquillamente inglese e come sapete il Lei in inglese non esiste, mi disorienta un po'.
Io sono stata educata in un altro modo, non che in famiglia siamo dei tipi come si dice affettati, ma ci sono tutta una serie di buone maniere che bisogna rispettare: alle persone più grandi di te e che non conosci si da del lei, alle persone che non conosci comunque si da del lei, in tram, metro e autobus si fa sedere la persona anziana, l'uso di un linguaggio appropriato negli ambienti che non ti sono familiari, non si arriva tardi ad un appuntamento, insomma credo che tutto faccia parte di quello che noi chiamiamo rispetto. Non mi fraintedete niente di particolarmente borghese, ogni italiano medio è stato educato così, poi se sei andato a scuola cattolica ancora di più e ogni italiano medio è andato a scuola cattolica...! Ora non vorrei che pensasse che venivamo bacchettati e che c'erano regole a non finire. Perchè il rispetto non è una regola è solo uno dei tanti modi (che io però preferisco) di imbastire le relazioni interpersonali. Perdonate la vaghezza e la pochezza della definizione è che sono già al colloquio per il lavoro e sono un po' agitata. poi se conosceste ogni componente della mia famiglia vi verrebbe da ridere perchè siamo dei caciaroni, dei ribelli nati, degli incontenibili, dei pazzi-geni scatenati, pieni di idee, pronti ad aiutare chiunque. Però siamo educati. E non è poco...!! Ci mancava solo che non eravamo educati, finivamo tutti in galera...
Una precisazione non è che in Olanda le persone non siano educate o irrispettose, oddio ho notato che se possono in fila cercano di fregarti e di passare avanti, i bambini sono abbandonati a se stessi almeno secondo il canone italiano e alcuni sono davvero delle pesti, e tutti non usano il Lei. Cioè almeno nella fase delle presentazioni, vogliamo definire uno spazio chiaro che non deve essere necessariamente di distanza, ma un limbo passeggero dove ci sono ruoli stabiliti che basta un "ma perchè non ci diamo del tu?" e finisce lì?
Ora devo veramente andare, vi lascio con questa confusione mentale, perdono...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Una questione antropologica importantissima, questa del "Lei". Sono curioso di leggere le tue successive considerazioni. Quando ho lavorato con gli Americani, anch'io vivevo questa sensazione buffa (e anche insopportabile per un orso come me) che mancasse una sorta di cuscinetto, una specie di check point... Per poi scoprire che il check point c'è, ma quali sono i codici per esprimere se sei dentro la confidenza o ancora fuori? Eh... bella mia... dimmelo tu!

zefirina ha detto...

anche in svezia si dà del tu a tutti, eccetto che alla regina, l'ho scoperto leggendo i gialli di Mankell, all'inizio rimanevo destabilizzata, perchè non capivo se i personaggi si conoscevano già o no... poi piano piano mi sono abituata. Mi diceva un mio amico svedese che addirittura l'hanno regolamentato tramite una legge questo fatto di relazionarsi con le persone, insomma bisogna darsi del tu per legge!!!!

lasposina ha detto...

sì, infatti ci sono eccome dei codici di comportamento, per cui non ci si da del Lei ma poi alcune frasette di circostanza le devi dire comunque, un certo atteggiamento lo devi comunque avere. qui fanno un po' tutti finta di essere tanto liberali che "we don't care..." ma poi l'etichetta c'è dappertutto. non mi piace questa forma di ipocrisia. preferisco la chiarezza e la sincerità dei rapporti anche gerarchici, se necessario. perchè la gerarchia la puoi superare ma come fai a instaurare un rapporto (di qualsiasi tipo e a qualsiasi livello) se nella fase iniziale e pure dopo è tutto un po' vago? Qui si dice che a nessuno importa come vai vestito, da dove vieni, quanti soldi hai e perchè sei qui, ma poi ti consigliano di vestire un po' formale, che il tuo aspetto è importante e così via. preferisco le regole che se vuoi rispetti e se ti sei stancato rifiuti.

lasposina ha detto...

cmq per non sbagliare io la confidenza me la tengo stretta. qui è differente, se tu vuoi invitare a cena qualcuno da te, devi dirglielo con molto anticipo, l'interlocutore ti apre la sua agenda e ti dice: "sì posso, no sono occupato" e non stiamo parlando di CEO o di super manager...