venerdì, ottobre 13, 2006

ragionevoli dubbi

"Mi piacerebbe scrivere. I libri sono la cosa che mi piace più di tutte. Mi piace leggerli e mi piacerebbe scriverli, se fossi capace. In realtà non lo so se sono capace, visto che non ho mai avuto il coraggio di provarci."

Questo è un piccolo assaggio dal libro "Ragionevoli dubbi" di Gianrico Carofiglio.
Queste tre righe racchiudono quello che esattamente provo io nei confronti dei libri e sul fatto che mi piacerebbe scriverne.
Ho scritto un post sull'argomento libri e ancora non avevo iniziato questo libro e quando ho letto il pezzo sopracitato, mi sono stupita come succede sempre quando un libro, un personaggio, l'autore stesso riescono a stupirmi e affascinarmi.
Inutile dire che il personaggio dell'avvocato Guido Guerrieri mi piace tantissimo, è simpatico, astuto, intelligente, fa boxe, è di sinistra, di Bari, colto e raffinato, un professionista rispettato nel suo ambiente, un uomo sensibile e fascinoso nella vita. Mentre leggevo il libro mi è capitato svariate volte di ridere di gusto alle battute del protagonista, a me gli uomini che mi fanno ridere sinceramente e di cuore, mi fanno impazzire...
Io volevo fare l'avvocato, ma forse mi sarei depressa e incattivita e inaridita, perchè la mia è una specie di piccola passione nei confronti della giurisprudenza che però credo una volta messa sul piano della realtà svanisce subito...la mia mamma all'epoca, dopo il liceo, mi ha invece consigliato di orientare le mie scelte univeristarie su un corso di studi tagliato sulla mia personalità e infatti aveva ragione. Ma niente a me la giurisprudenza mi stuzzica ancora...No, non ho nessuna intenzione di mettermi a fare la seconda laurea, voglio lavorare nel campo in cui mi sono specializzata con gli studi e stop.
Tornando a bomba, leggevo il libro e pensavo che il protagonista maschile mi affascinava sempre di più e che però allo stesso tempo mi ci rispecchiavo in moltissimi aspetti.
Che poi è un libriccino, con una storia abbastanza lineare e che si risolve con poche ma azzeccate mosse dell'autore, tutto questo per dire che a livello di trama e di intreccio non è certo Pirandello o Camilleri ma che invece a livello dell'introspezione personale ha dei momenti molto efficaci almeno per me.
E' strano come un libro che parla di toghe, di poliziotti, di sale di giustizia, di criminali, di droga, certo molto più leggero in termini di fatti e eventi rispetto ai precedenti scritti dall'autore, mi abbia davvero rapito. Lo sento come mio, sono gelosa del protagonista, vorrei saperne di più di come è fatto, di cosa pensa che poi magari è quello che pensa l'autore...che nella vita è un magistrato che vive e lavora a Bari. E' un libro scritto molto bene, che sembra puntare più alla persona e all'anima, al modo di essere del personaggio piuttosto che alle vicende che gli accadono intorno. Gli altri libri parlavano di fatti duri, raccapricianti, sporchi, questo invece no, per questo dico che è più leggero. Non ci sono giudizi da esprimere o una morale che viene violata, c'è il protagonista con i suoi piccoli e per questo umanissimi drammi esistenziali. In una parola da leggere.

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